Sicurezza. Minniti: ottima collaborazione con il Vaticano. Becciu: Gendarmeria all’avanguardia

“La sfida degli ultimi anni in fatto di sicurezza a seguito delle minacce, che ci vengono dall’Islamic State, è quella di conciliare la bellezza, la fruibilità con la sicurezza del nostro territorio. L’approccio che l’Italia ha applicato è stato quello di un controllo discreto senza militarizzare i territori ed è in perfetta sintonia con quello della Gendarmeria vaticana”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Marco Minniti, intervenendo nel corso della presentazione del libro di Sandro Barbagallo e Cesare Catananti “La Gendarmeria Vaticana. Dalle origini ai nostri giorni”, svoltasi oggi ad Arezzo. “La Gendarmeria ha saputo fare un salto verso la modernità, senza perdere sé stessa, aprendosi alle nuove tecnologie, permettendosi di avere una intelligence, senza smarrire la propria missione”, ha spiegato il ministro. Tutto questo con Papa Francesco, “un pastore che vuole stare col suo popolo”, ha avuto “una forte accelerazione”. “Papa Francesco – ha aggiunto Minniti – ha fatto del dialogo interreligioso il tratto distintivo più significativo del suo pontificato. Il gesto che ha compiuto aprendo la porta sanata a Bangui, realtà complicatissima e difficile, è stato enorme”. “Domenico Giani, il Comandante della Gendarmeria, in quella occasione – ha sottolineato il ministro – ha fatto un lavoro stupendo, è stata la prima operazione congiunta tra Gendarmeria vaticana e un Paese straniero. E quel Paese era ed è ancora oggi orgogliosamente l’Italia”.

All’incontro di Arezzo è intervenuto anche il sostituto della Segreteria di Stato arcivescovo Giovanni Angelo Becciu.
“Governare con questi gendarmi – ha detto il sostituto – significa riconoscerne la bravura, perché oltre che essere attivi in questi momenti eccezionali significa tutti i giorni provvedere alla sicurezza di questo piccolo Stato raggiunto quotidianamente da migliaia e migliaia di persone. Devo testimoniare una grandissima competenza”. Un compito difficile anche perché “l’atteggiamento del Papa è a volte imprevedibile”, con un “protocollo che vuole andare incontro alle persone”. Poi Becciu ha raccontato come “ci siamo permessi qualche volta di dire a Papa Francesco che i rischi sono tanti” e che la risposta del vescovo di Roma è stata: “Ho i santi e gli angeli che mi proteggono”. A poco è servito ricordargli in riferimento all’attentato a Giovanni Paolo II “che ogni tanto qualche angelo si addormenta”. “Il Santo Padre ha questa serenità e fiducia nella protezione divina, ma anche la sicurezza che i suoi uomini pensano alla sua incolumità”. Un’altissima professionalità e discrezione, quella mostrata dalla Gendarmeria Vaticana, anche nei viaggi apostolici. Citando il Papa, Becciu ha ricordato la missione dei gendarmi, quella di “custodire il Vaticano, uno Stato al servizio della libertà della Chiesa e custodire il vescovo di Roma, che possa essere libero, perché la Chiesa stessa possa essere libera di esercitare il proprio magistero”.

Fonte: Sir