Sinodo, parla suora Alessandra Smerilli: “la povertà in Italia intacca i giovani. Se non abbracciamo la sostenibilità, non la sconfiggeremo”

“Tra i poveri assoluti in Italia uno su due è giovane e minorenne. Questo stato di cose non si cambia se non abbracciamo la prospettiva della sostenibilità. Se tutta la Chiesa iniziasse a vivere questa prospettiva economica, daremo un contributo per ridurre le nuove povertà. Se gli investimenti finanziari si spostassero verso ciò che è sostenibile. Piuttosto che finanziare imprese o Stati che colludono con il commercio ad esempio di armi. Se usciamo da questo sinodo convinti di una conversione in questo senso, i giovani ci ringrazieranno”. Lo ha affermato Suora Alessandra Smerilli, docente di economia presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, Membro del Comitato scientifico e organizzatore delle settimane sociali dei cattolici della CEI, durante il durante il Briefing in sala Stampa vaticana sui lavori del sinodo.

“Fin dal primo momento ho colto l’amore che questa chiesa ha per i giovani. Siamo in debito di ascolto verso i giovani. Dobbiamo essere una chiesa a misura dei giovani.
Un mio sogno, che spero di vedere realizzato, è di una Chiesa profetica dove la visione economica venga vissuta con trasparenza”. Questo perché “economia e ecologia hanno la stessa radice. Non si può ascoltare il grido dei poveri senza ascoltare il grido della terra. C’è bisogno di una conversione a una prassi economica che abbraccia la prospettiva della sostenibilità”, ha spiegato suor Alessandra. “Non possiamo parlare di povertà e dimostrare poca attenzione ai temi dell’ambiente. Altrimenti generiamo nuove povertà, e queste le pagano i giovani. In Italia si sta verificando questo: per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale, l’incidenza della povertà assoluta e delle persone che vivono in questa condizione, e non hanno i mezzi necessari per vivere in società, è più alta tra i giovani fino a 34 anni che tra gli anziani”.

Francesco Gnagni