Un briciolo di gioia. La prefazione di Papa Francesco a don Maurizio Mirilli, parroco romano

La gioia è la «perla preziosa» del cristiano. Anzi, della gioia, quella vera non quella effimera che «va a braccetto con la mondanità e il consumismo», ne «abbiamo bisogno tutti, ne ha bisogno ogni essere umano, creato per gioire dell’amore del suo Creatore». Parole di Papa Francesco nella prefazione al libro di un parroco romano, don Maurizio Mirilli. Un briciolo di gioia… purché sia piena è il titolo del volume (Cinisello Balsamo, San Paolo Edizioni, 2018, pagine 112, euro 10) che conduce il lettore attraverso un percorso di scoperta o quasi di riconquista di quel dono evangelico tanto prezioso quanto così spesso dimenticato dalla Chiesa quando questa si dimostra ripiegata su se stessa e autooccupata.
Originario del Salento, una vocazione sbocciata nelle parrocchie della periferia romana, sacerdote dal 2004, don Mirilli da quasi cinque anni è alla guida della comunità del Santissimo Sacramento a Tor de’ Schiavi. È qui che, grazie all’aiuto di alcune religiose e di un nutrito gruppo di volontari laici, ha dato concretezza al sogno di dare una casa alle tante persone con disabilità del quartiere. Ristrutturando e adeguando alcuni locali ampi ma inutilizzati del sottotetto parrocchiale, è nata la «Casa della gioia» inaugurata dal Pontefice il 6 maggio scorso. Proprio in quella circostanza — ricorda il sacerdote — «ho avuto l’occasione di parlare al Papa di questo libro sulla gioia e sulla logica dello “scartagonismo” come la chiamo io, cioè degli scartati dalla società che alla luce del Vangelo diventano protagonisti». Mai, però, don Mirilli avrebbe immaginato la sorpresa che il Papa aveva in serbo. «Solo pochissimi giorni più tardi, il 14 maggio, Francesco si è presentato al convegno della diocesi a San Giovanni in Laterano con una busta che il giorno seguente, proprio il giorno del mio compleanno, il cardinale vicario Angelo De Donatis mi avrebbe consegnato. Era la prefazione a questo libro». Un «dono davvero inaspettato», così come davvero imprevedibile è la gioia che nasce dal vivere e seguire le strade del Vangelo.
«Senza la gioia la vita sarebbe come una pietanza senza sapore, sciapa, priva di gusto e di senso», scrive nella prefazione il Pontefice che invita però a fare bene «attenzione» perché, avverte, «è della gioia piena che stiamo parlando, non di quella effimera, passeggera e vana». Infatti, aggiunge, «in questo libro si parla della gioia autentica, quella che riempie il cuore dell’uomo, quando si è amati e si ama sul serio, quella che Gesù ci ha lasciato in dono attraverso la sua vita e il suo insegnamento. Nel suo testamento spirituale emerge chiaramente questa consegna: “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena” (Giovanni, 15, 11)». Ecco dunque, sottolinea ancora il Papa, qual è «l’eredità che abbiamo ricevuto dal Padre celeste, la ricchezza più importante in ordine alla nostra felicità, la gioia che Gesù ha fatto sperimentare ai peccatori, agli ultimi e agli scartati. È il frutto della Misericordia di Dio. È la perla preziosa che si riceve quando si entra nella logica del servizio e del dono di sé». Perché «un briciolo di tale gioia piena vale più di un pieno di gioie superficiali!».

 

Fabrizio Contessa per L’Osservatore Romano