Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Il 2 agosto di ogni anno, la Commissione europea, nel rendere omaggio alla memoria delle vittime rom dell’Olocausto, ribadisce il suo impegno a contrastare ogni tipo di razzismo etnico e qualunque altra forma di intolleranza.
Com’è noto – ne abbiamo parlato anche qui – il genocidio dell’etnia rom è stato perpetrato dai nazisti che si sono accaniti contro di loro e addirittura nel maggio 1944 avevano deciso la “soluzione finale” per il “campo degli zingari” di Auschwitz-Birkenau. La data era stata fissata per il 16 maggio, ma quando le SS cercarono di far uscire i prigionieri dalle baracche, si trovarono a dover far fronte a una ribellione unanime di uomini, donne e persino bambini armati di pietre, bastoni, attrezzi tra i più disparati e una volontà indomita a non soccombere. In quel caso le SS dovettero ritirarsi, ma il 2 agosto dello stesso anno furono ben 3000 rom sterminati nelle camere a gas del campo.
In memoria dei tragici avvenimenti, quest’anno alcuni funzionari della Commissione europea hanno incontrato un gruppo di sopravvissuti all’Olocausto proprio nel famigerato campo di sterminio e la commemorazione – organizzata dalla Germania insieme all’associazione rom della Polonia – ha riunito 300 giovani rom e non, provenienti da 20 Paesi europei.
Del resto, nel tempo l’UE ha continuato a sottolineare l’urgenza di aiutare i rom; anzi, le istituzioni europee e ognuno dei Paesi membri hanno la responsabilità di migliorare sia l’integrazione che le condizioni di vita delle persone appartenenti a questa etnia.
Qui di seguito riportiamo il documento stilato dalla Commissione:
In occasione della giornata di commemorazione dell’Olocausto dei Rom, rendiamo omaggio alla memoria delle centinaia di migliaia di vittime rom dell’Olocausto.
Circa 500 000 Rom provenienti da tutta l’Europa – vale a dire almeno un quarto della loro popolazione totale all’epoca – sono stati uccisi dai nazisti e dai loro collaboratori. La disumanizzazione dei Rom e delle altre minoranze è stato il primo passo che ha condotto a questi crimini spregevoli. Abbiamo il dovere di ricordarlo oggi e di difendere con determinazione e passione i nostri comuni valori europei di uguaglianza e di non discriminazione.
Per molti europei i Rom sono le vittime dimenticate dell’Olocausto. Il ricordo della persecuzione che hanno subito nella storia ci rammenta la necessità di risolvere le difficoltà con cui si scontrano ancora oggi e che sono troppo spesso ignorate. Dopo settant’anni, i Sinti e i Rom sono tuttora quotidianamente vittima di odio, violenza, discriminazione e razzismo. Molti di essi non hanno ancora accesso a beni di prima necessità quali un alloggio decente, possibilità di l’istruzione e assistenza sanitaria.
Ciascun Stato membro dell’UE ha il dovere di attuare politiche efficaci perché non vengano dimenticate le atrocità del passato, per salvaguardare e preservare i siti storici e per promuovere l’istruzione e la ricerca in questo campo. È inoltre un dovere di ciascuno di noi nell’UE trattare i nostri concittadini con dignità e rispetto, in particolare quelli più vulnerabili delle nostre società.
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.