Non sono tutti particolarmente entusiasti dell'accordo raggiunto per Trenord.
«Nove nuove treni da ottobre in Lombardia? Bene, ma non bastano: servono garanzie per tutte le tratte e un piano concreto per l’emergenza che si occupi anche delle infrastrutture». Questo il punto di vista della CISL di Sondrio dopo la proposta formulata venerdì da Ferrovie dello Stato a Regione Lombardia nell’ambito dell’incontro, a palazzo Lombardia, tra l’amministratore delegato di FS Gianfranco Battisti e il presidente Attilio Fontana, secondo quanto riportato dal giornale La Provincia di Sondrio.
«Non abbiamo registrato alcun passo in avanti sulla proposta di suddivisione del servizio fra due società - premette Michele Fedele della CISL -. Nel breve termine nove nuovi treni in ambito regionale non ridurranno i problemi e con l’avvicinarsi del flusso pieno, determinato dall’inizio delle lezioni scolastiche, i disagi permarranno. Non ci aspettiamo una soluzione completa del problema. Chiediamo almeno di potere disporre di autobus prontamente reperibili, idonei per grandezza, e di un sistema informativo efficace, soprattutto in caso di problemi. Per quelli successivi chiediamo alla politica locale di attivarsi e di fare sì che non ci si dimentichi della Milano-Tirano».
Commenti poco entusiasti anche sul piano assunzioni. «Chiaramente non sarà una mossa risolutiva visto che si parla di poche decine di unità. Serve personale per i treni e per le squadre di manutenzione. Siamo reduci da un’estate complicata anche per l’affollamento e la climatizzazione».
«Manca un riferimento alla condizione delle infrastrutture, perché molti disagi riguardano RFI - conclude Fedele -. L’innovazione del materiale non è sufficiente. Come in tutte le società di questo rilievo, ci vuole un piano industriale con una precisa tempistica degli interventi sia sul materiale rotabile, sia sulle infrastrutture».