Esautomotion reggerà alla crisi turca e alla guerra dei dazi

Esautomotion reggerà senza problemi l’impatto della svalutazione della lira turca, dello yuan cinese e dell’inasprimento dei dazi a livello globale.

A riferirlo è stata la stessa holding operativa del gruppo ESA attivo nel settore della componentistica meccatronica ad alta precisione per macchine industriali in una nota diffusa per fornire alcune precisazioni sull’impatto della svalutazione delle valute e della guerra dei dazi sui futuri risultati aziendali di breve e medio periodo.

In particolare, sulla Turchia l’azienda sottolinea che i suoi clienti sono tutti prevalentemente esportatori e la svalutazione della moneta turca rende in realtà più competitivi i produttori turchi che esportano. Sul fronte cinese, invece, la gran parte dei prodotti Esautomotion sono già realizzati nel Paese, per cui la svalutazione della valuta cinese non indebolisce le vendite della società. Infine, per quanto riguarda i dazi relativamente alle tipologie di macchine appartenenti al mercato di riferimento, Esautomotion, anche nel caso in cui i minacciati dazi vengano applicati negli Usa, ritiene che l’impatto negativo sui Paesi esportatori – Turchia, Cina, Europa – sarà, nel breve/medio periodo limitato in quanto gli Stati Uniti hanno una ridotta capacità produttiva di tali macchine.

Nel medio-lungo periodo, nel caso in cui la politica dei dazi persistesse, l’azienda potrebbe procedere ad un graduale rafforzamento della produzione americana. La strategia prevede già, nel corso del 2019 ed a prescindere dal persistere o meno dei dazi, l’investimento in
una filiale negli Usa.

Sul listino Aim il titolo guadagna, alle 9,35, l’1,6% a 3,302 euro.