Minacce di morte all’autore e sociologo Leonardo Palmisano: aveva denunciato legami tra mafia garganica e nigeriana
Sul suo profilo Facebook, via Messenger, i messaggi: "ti uccideremo"
Autore, sociologo, giornalista, esperto di mafie e, in modo particolare, di “mafia caporale”, riprendendo il titolo di uno dei suoi ultimi libri: Leonardo Palmisano è da diversi anni attivo nel contrasto della criminalità attraverso le sue numerose inchieste, molte delle quali riguardanti proprio il territorio pugliese. Quanto basta per ricevere, di recente, una serie di minacciato di morte sul suo profilo Facebook.
MAFIA GARGANICA E MAFIA NIGERIANA. La causa, secondo l’intellettuale barese – peraltro più volte disponibile nei confronti di Foggia Città Aperta, in occasione di interviste e di presentazioni pubbliche – è la pubblicazione di un suo articolo incentrato proprio su Borgo Mezzanone e comparso sul Corriere della Sera nel quale, con la consueta precisione di riferimenti, denunciava i collegamenti tra la mafia garganica e quella nigeriana per quanto concerne lo sfruttamento della prostituzione e lo spaccio di droga. Come ha affermato anche sui suoi social network, l’intellettuale pugliese ha denunciato quanto avvenuto alla Polizia Postale.
UN SALTO DI QUALITA’: DA BORGO MEZZANONE A BENIN CITY. “Le minacce sono arrivate via Messenger – ha raccontato Palmisano – tutte provenienti da profili ‘fake’ di ragazze di colore: i messaggi, inoltre, sono arrivati insieme con l’articolo del Corriere allegato e, una volta aperti, si sono immediatamente auto-cancellati, secondo una modalità tecnologicamente all’avanguardia. Il salto di qualità – ha continuato l’autore e sociologo – sta proprio nella modalità esercitata: fa pensare che abbiano preso misure e contromisure rispetto ai sistemi di informazione”. Non sono degli sprovveduti, insomma, fa sapere il sociologo e, con ogni probabilità, non sono pugliesi, men che meno garganici. “Dai profili finti, anzi – ha aggiunto Palmisano – si rinvia ad un portale di Benin City legato alla prostituzione che, in Nigeria, non è legale ma è molto tollerata, per così dire”.
LA FRAGILITA’ DEI SOCIAL NETWORK. Lo stesso portale internet, in definitiva, potrebbe essere anch’esso interno al “sistema”, secondo un modo di operare che, a detta dello stesso sociologo, rivelerebbe ulteriormente l’assoluta fragilità e permeabilità dei social network, in modo particolare di Facebook. “Insieme con i legali – ha concluso in merito – stiamo anche valutando eventuali responsabilità proprio da parte di Facebook, cui, ovviamente, abbiamo chiesto copia delle conversazioni via Messenger”.
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