Operazione “Bad Girl”: dalla prostituzione alle estorsioni, coinvolte anche ragazze minorenni
Tra le vittime principali, soprattutto anziani
Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Foggia nei confronti di sette persone (quattro donne e tre uomini), tutte residenti a Rodi Garganico, ritenute responsabili, in concorso tra loro e a vario titolo, dei delitti di furto aggravato, estorsione aggravata e ricettazione.
RAPPORTI SESSUALI E MINACCE. Le indagini sono iniziate nel 2016: dalle intercettazioni effettuate dai carabinieri, è emersa con forza la figura di A.C., una 27enne di Rodi Garganico. Quest’ultima, infatti, avrebbe intrattenuto personalmente rapporti sessuali a pagamento con persone anziane e procurato loro incontri di natura sessuale con altre ragazze, anche minorenni, al fine di estorcere denaro o di sottrarre beni dai rispettivi appartamenti. La principale vittima degli indagati è risultata essere un 80enne di Rodi Garganico. L’uomo ha subìto numerosi furti, non solo in occasione degli “incontri”, ma anche quando non era in casa, grazie alla perfetta conoscenza da parte degli arrestati dei suoi movimenti.
I FURTI AI DANNI DELL’ANZIANO. Dai furti si è poi passati alle estorsioni, nel momento in cui A.C. e il 30enne A.R., minacciando l’anziano di raccontare ai suoi famigliari le sue abitudini sessuali e con l’ulteriore minaccia di picchiarlo, hanno costretto la vittima ad effettuare bonifici bancari, a consegnare loro cospicue somme di denaro contante e perfino a sottoscrivere un contratto di cessione di due terreni. In un’altra circostanza poi, la vittima, dopo aver subito il furto di una pistola Smith and Wesson regolarmente detenuta presso la propria abitazione, ha contattato A.C. chiedendole di restituirgli l’arma, ma l’indagata, si è resa disponibile a farla recuperare in cambio di 1000 euro. La ragazza, inoltre, ha imposto alla vittima di non denunciarla, dietro la minaccia di raccontare ai Carabinieri dei rapporti sessuali a pagamento consumati con le ragazze minorenni. In un ulteriore episodio, invece, una carta bancomat sottratta all’anziano è stata utilizzata da altri due complici per effettuare operazioni di prelievo e pagamento per un ammontare complessivo di circa 1.500 euro.
“HO IL COLTELLO DALLA PARTE DEL MANICO”. Ad emergere, secondo gli inquirenti, è la spregiudicatezza degli indagati, come confermano un paio di intercettazioni riportate dai militari. In un’occasione, infatti, è la stessa A.C. a dire all’anziano “se mi arriva una denuncia a casa poi ti faccio vedere cosa ti combino! Tanto io ho sempre il coltello dalla parte del manico”. Ed è sempre lei a dare istruzioni alle ragazze sul comportamento da tenere in casa dell’uomo col fine di distrarlo per poter perpetrare un furto. In una conversazione intercettata, dice testualmente a R.D: “Portatelo nella cucina… Gli dici dammi un bicchiere d’acqua e chiudi la porta! Fai finta che lo tocchi… hai capito?”.
150MILA EURO DI “BOTTINO”. Le indagini sono proseguite per circa quattro mesi e hanno consentito di accertare sottrazioni e dazioni forzate per un corrispettivo complessivo ammontante a circa 150.000 euro, consistenti in denaro contante, bonifici bancari, spese effettuate con una carta Bancomat, uno smartphone di ultima generazione, un orologio di ingente valore, una pistola e due terreni agricoli. Ulteriori ipotesi di reato sono al vaglio della competente Autorità Giudiziaria.
I contenuti dei commenti rappresentano il punto di vista dell'autore, che se ne assume tutte le responsabilità. La redazione si riserva il diritto di conservare i dati identificativi, la data, l'ora e indirizzo IP al fine di consegnarli, dietro richiesta, alle autorità competenti. La Corte di Cassazione, Sezione V, con sentenza n. 44126 del 29.11.2011, nega la possibilità di estendere alle pubblicazioni on-line la disciplina penale prevista per le pubblicazioni cartacee. Nello specifico le testate giornalistiche online (e i rispettivi direttori) non sono responsabili per i commenti diffamatori pubblicati dai lettori poichè è "impossibile impedire preventivamente la pubblicazione di commenti diffamatori". Ciò premesso, la redazione comunque si riserva il diritto di rimuovere, senza preavviso, commenti diffamatori e/o calunniosi, volgari e/o lesivi, che contengano messaggi promozionali politici e/o pubblicitari, che utilizzino un linguaggio scurrile.Riproduzione Riservata.