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Stadio Roma, Zingaretti: “Il Governo ha risolto il problema viabilità. Conclusione in 48-72 ore”

Parla il presidente della Regione: "È giusto fare quest'opera, ma è altrettanto giusto farla bene. Azzardato parlare di tempistiche di costruzione"

Redazione

Sono ore decisive per lo stadio della Roma: nei prossimi giorni la Conferenza dei Servizi tornerà a riunirsi per dare l'ok definitivo al progetto del futuro impianto giallorosso. Oggi il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio per parlarne. Ecco le sue dichiarazioni:

C'è tanta attesa nel mondo sportivo: con una telefonata il ministro Lotti ha promesso 100 milioni del Governo per il ponte di Traiano. Sembra ormai tutto fatto. A che punto è la questione stadio della Roma?

Se lo stadio si fa, e io a questo punto sono ottimista, è anche soprattutto grazie al Governo. Di fronte ad una situazione di impasse sul nuovo progetto presentato dalla Roma insieme al Comune, ha affrontato il problema più grande, ovvero quello della mobilità. Era giusto fare lo stadio, ma era giusto fare uno stadio in cui si entra e da cui si esce. C'era un problema enorme di viabilità. In effetti la scelta del Governo è stata di grande aiuto a Roma, alla città, per non rischiare di fermare l'ennesimo progetto che poi non va in porto. In queste ore la Conferenza sta affrontando i vari pareri, però sì, non c'è dubbio, questa è stata una scelta importante.

Le nuvole si stanno diradando, lo stadio della Roma è ad un passo. Ci sono altri punti interrogativi?

Io, sullo stadio e su tutte le cose, ho cercato di essere una persona seria, anche perché la Regione ha il compito di valutare. Non ho mai partecipato a conferenze o show. Sono tifoso romanista, ma ho sempre assunto una posizione di terzietà. Tra i nodi, il più importante era questo della mobilità, che sarà affrontato dal Governo. Chiaramente anche i pareri positivi, poi prevedono delle prescrizioni. In queste ore si stanno leggendo tutti questi pareri, vedendo quali sono le obiezioni, per poi introdurre nel parere finale quelle che sono le indicazioni da dover rispettare. Ci sono tanti temi. È giusto che sia così affinché nel parere finale sia tutto prescritto. Credo che sia giusto fare quest'opera, ma è altrettanto giusto farla bene, sostenibile, nella legalità e nella trasparenza, per evitare che, nelle aspettative di un grande progetto, poi alla fine passino progetti non credibili o sbagliati. La storia d'Italia è piena di queste storie. Rispetto a questo rischio, ci sono sempre due opzioni: o non fare niente (e questo secondo me sarebbe un disastro), oppure farle male. Noi dobbiamo percorrere una terza sintesi: bisogna farlo, farlo bene, a regola d'arte e con tutte le prescrizioni del caso.

C'è anche la Lazio. Cosa c'è da aspettarsi?

Se la società deciderà di avviare un progetto, sarà valutato e discusso con la stessa attenzione che ha avuto lo stadio della Roma. È stata una storia travagliata, è passata per due giunte comunali e un commissario di Governo. Era un progetto molto delicato per la sua collocazione geografica, ha richiesto uno sforzo fino alle ultime ore, fino a questo impegno del Governo molto serio. Se la Lazio deciderà di avanzare un progetto, dovrà essere valutato con la stessa attenzione e la stessa serietà.

In realtà lo stadio è di proprietà di Pallotta più che della Roma. È una domanda che vi siete posti? Avete garanzie che resterà alla Roma o corre il rischio di diventare lo stadio di Pallotta?

Questa era una delle condizioni che pose l'assessore Caudo e il sindaco Marino. Chiesero chiarezza su questo punto. Sono convinto che nel passaggio di Giunta queste garanzie siano state ribadite e confermate. Noi come Regione nella Conferenza abbiamo dovuto vagliare le opinioni di tutti. Il progetto è stato cambiato con la nuova amministrazione e con la società, quindi è ripartito un iter. In questo iter c'era quel problema, che ora il Governo è risolto. Se mi chiedete un'opinione personale da cittadino romano e, in questo caso, romanista, se si fosse approvato il primo progetto probabilmente saremmo già un passo avanti. Ma non voglio fare polemiche. Ora verifichiamo le prescrizioni e le indicazioni della Conferenza dei servizi, poi si dovrà partire. Altrimenti si cade in una situazione melmosa che non fa bene a nessuno.

Non si capisce come con una telefonata si possa reintrodurre un ponte nella Conferenza dei servizi. Ci vuole un atto formale da parte del Governo.

Ha ragione, la telefonata è stata un aspetto un po' folkloristico in una frenesia della caccia allo scoop. È uscita la telefonata, ma è evidente che verranno presi in considerazione solo atti formali in sede di Conferenza dei Servizi. Non è che uno telefona, dice 'Ti do 100 milioni' e un altro dice sì. Quello è l'aspetto di colore, di scoop, di commento. Tutto deve trovare riscontro in atti formali. Ci sono stati dei momenti in cui si è detto 'Zingaretti sta troppo zitto'. Io non sto zitto per caso, ma perché in questi processi è bene che parlino gli atti. Le parole, se non sono seguite da atti, non hanno fondamento. La Conferenza dei Servizi deve vagliare atti formali che vengono presentati o prodotti, come in questo caso dal Campidoglio. Il Campidoglio ha dovuto valutare l'interesse pubblico, abbiamo atteso questo pronunciamento con un atto formale. Io credo che nelle prossime 48/72 ore si dovrebbe arrivare ad una conclusione sulla valutazione dei pareri che sono arrivati, delle prescrizioni che contengono, e anche delle forme attraverso le quali questa disponibilità del Governo diventa un atto.

Cosa dice a chi afferma che questa chiamata di Lotti sia una questione elettorale?

Ci sono sempre due facce della stessa medaglia. Se uno non aiuta Roma, sbaglia perché non lo fa. Se uno la aiuta, sbaglia comunque... Mettiamoci un po' d'accordo. Sarebbe stato ben strano fare tavoli per il sostegno all'economia romana che a grande voce chiede tutta la città. Di fronte alla condizione di grande difficoltà della Capitale, il fallimento di un progetto come questo avrebbe sicuramente significato un problema, non solo per i tifosi ma anche per l'immagine di Roma. Se si fallisse anche questa sfida dopo le Olimpiadi, è evidente che sarebbe un colpo gravissimo. Notoriamente il ministro non è della Roma, quindi penso che la cosa gli sia costata non poco dolore e sacrificio (ride, ndR). Quindi francamente penso di no. A chi fa queste critiche mi permetto di dire: mettetevi d'accordo. Se uno non aiuta non aiuta perché vuoi ammazzare la Raggi, se uno aiuta non va bene... allora uno non fa più niente

Il Movimento Cinque Stelle ha avuto un cambiamento importante sullo stadio. Sarà lo stadio voluto dal M5S o dal PD?

Questo sarà lo stadio voluto da chi ama Roma, è sbagliato dare una sigla di partito a questo progetto. Molto sbagliato. Io credo che il progetto che fu votato dall'amministrazione Marino con l'assessore Caudo, che aveva 3 meravigliose torri architettoniche invece che 18 palazzi di 7 piani, era addirittura una sfida più affascinante per l'arricchimento urbanistico della città.

Le piaceva più l'altro progetto?

Francamente sì, ma lo dico senza polemiche. Da cittadino, guardando le idee di 3 grandi grattaceli moderni, con meno consumo di soldi. Ma comunque ora siamo a questo punto. La cosa importante ora è non cadere nel rischio di assegnare il progetto stadio ad un partito. Lo stadio è dei romani, dei romanisti, della squadra. Deve essere una grande occasione di festa per tutti. Credo che il Governo Gentiloni si sia mosso esattamente per questo. Arrivati a questo punto, sarebbe stato un colpo molto serio alla credibilità della Capitale. Certo, se si fossero fatti passaggi con più accuratezza, come il taglio delle cubature, probabilmente avremmo fatto tutto più velocemente. Però ora guardiamo al futuro.

Tempistiche sulla realizzazione dello stadio? Quando sarà pronto per poter ospitare le partite della Roma?

Se lei guarda le dichiarazioni degli ultimi 4 anni sullo stadio della Roma, non troverà mai una mia previsione, mentre troverà tante altre previsioni sballate, del tipo che chi si alza parla. Su temi così delicati bisogna dire la verità. Io mi posso impegnare a dire che in pochi giorni il parere sarà prodotto. Questa produzione del parere ovviamente apre una fase totalmente nuova. Parlare di tempi di costruzione sarebbe azzardato. Mi impegno affinché venga fatto tutto a regola d'arte, che sia tutto trasparente.

Messaggi dei radioascoltatori sullo stadio della Roma: il Governo finanzia un'opera per privati?

Per chiarezza va detto che alla radice c'è la decisione presa dal Consiglio Comunale di Roma di tagliare le cubature, con un relativo taglio di investimento sulle opere pubbliche. In questo vuoto si è inserita l'iniziativa del Governo, che ovviamente non finanzia lo stadio, ma investe su opere pubbliche della mobilità. Quando ho detto che personalmente preferivo l'altro progetto, è perché era fondato su un equilibrio a mio giudizio più avanzato. Per evitare la frittata, è arrivata l'iniziativa del Governo.

Iniziano le chiamate dei radioascoltatori: Come può il Governo stanziare soldi pubblici per lo stadio della Roma? Credo sia un grande autogol.

Confermo quanto detto prima, sono intervenuti per evitare la catastrofe. Se non si fosse fatta la scelta del cambio del progetto, non saremmo a questo punto. L’investimento del Governo non va sullo stadio ma sulla viabilità.