rassegna stampa roma

Acea big sponsor del nuovo stadio e quartier generale a Tor di Valle

La trattativa, ancora in fase embrionale, è rigorosamente top secret. Pallotta chiede circa 10 milioni l'anno

Redazione

Il 5 dicembre scorso la conferenza dei servizi ha dato il via libera alla costruzione dello Stadio della Roma a Tor di Valle. Uno dei nodi, l’ennesimo è legato, ai fondi per la realizzazione delle opere di interesse collettivo.

Il nome dell’impianto, come scrive Vitale su La Repubblica, sarà quello di Acea, lo sponsor che presto potrebbe acquistarne i diritti. Poco suggestivo per la tifoseria romanista, ma politicamente assai più significativo per i grillini che governano la città e, a cascata, la ricca utility dell’energia e dell’acqua.

La trattativa, ancora in fase embrionale, è rigorosamente top secret. A menare le danze con gli americani è il Mr Wolfe del Campidoglio, quel Luca Lanzalone che ha prima sbrogliato su ordine di Beppe Grillo la matassa burocratica che avviluppava il progetto ereditato dalla precedente amministrazione e poi, per ricompensa, è stato piazzato al vertice dell’unica società capitolina quotata in borsa. A patto però di proseguire col tutoraggio della giunta Raggi, specie sulle partite più delicate.

Lanzarone sta portando avanti il negoziato con Kaithlyn Colligan, direttore commerciale per l’Europa di Raptor Group di James Pallotta. La proposta del patron giallorosso, già avanzata ai tempi di Marino ma allora rispedita al mittente, prevede un accordo piuttosto complesso, che Lanzalone sta ora valutando con banche e advisor. Per trasformare in Acea Stadium la costruenda e ancora anonima arena di Tor di Valle, l’azienda controllata al 51% dal Campidoglio dovrà spendere all’incirca 10 milioni l’anno: la cifra necessaria a comprare e a mantenere l’intitolazione.

In compenso, Acea diventerebbe il fornitore ufficiale della cittadella romanista: la vicina centrale di produzione di energia — convertita al teleriscaldamento (district heating) dopo un lungo e costoso intervento di revamping — alimenterebbe infatti tutti i 212mila metri quadri di cubature previste. Oltre allo stadio, il business park, l’area commerciale, i parcheggi, annessi e connessi.

Ma non è tutto. Lanzalone, insieme all’ad Donnarumma, starebbe pure valutando un’altra mossa, la più azzardata: prendere in affitto una palazzina del business park dove trasferire, ma non prima di 4- 5 anni, tutti i dipendenti di Acea ora dislocati in quattro diversi edifici ( due a Piazzale Ostiense; altri due all’Eur), uno solo dei quali di proprietà.  Siamo ai preliminari, eppure — a dispetto di qualche azionista — l’Acea Stadium sembra vicino.