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Tracce e segni di presenza degli animali: segni di riproduzione (nidi, uova etc.)

 

Indice

             
Strutture animali   Nidi di Uccelli   Nidi di Mammiferi   Giacigli
             
Tane di Mammiferi   Strutture di Invertebrati   Uova di Anfibi   Uova di Rettili
             
    Uova di Uccelli        

 

In questa sezione verranno analizzati i segni di presenza degli animali legati alle strutture che essi realizzano (tane, nidi, ragnatele) e ai segni della loro riproduzione, come ad esempio le uova.

 

Strutture animali

 

Introduzione

Spesso un ottimo segno di presenza di determinate specie di animali in un ambiente è dato dalle strutture che essi costruiscono, ad esempio tane, nidi, ragnatele etc. Tali strutture possono avere compiti diversi: possono essere utilizzate tutto l’anno come rifugio e per la riproduzione o anche per il letargo, come avviene per esempio nelle specie di mammiferi che scavano tane, oppure possono essere costruite e adoperate solo per la riproduzione, come ad esempio i nidi costruiti dagli uccelli, o possono fungere anche da trappole per la caccia, come ad esempio le ragnatele di alcune specie di ragni o semplicemente sono dei contenitori per uova (ooteche).

 

 

Nidi

 

Nidi di uccelli

A differenza dei mammiferi gli uccelli usano i nidi solo per la riproduzione dunque solo per pochi mesi durante l’anno; il nido per loro non è una casa dove trovare riparo in inverno o dove dormire durante tutto l’anno (con rare eccezioni ad esempio alcuni rapaci notturni che tendono usare le cavità di nidificazione anche come luogo per il riposo).

Poiché gli uccelli devono covare le uova per un certo periodo, hanno bisogno di un luogo caldo e che offra una protezione continua contro i predatori ; tale ruolo è assolto dai nidi, sebbene non tutte le specie di uccelli costruiscano nidi. I nidi svolgono diverse funzioni  possono infatti servire come piattaforme per sollevare le uova e tenerle in una posizione più sicuro (ad es i nidi galleggianti o i nidi sugli alberi), nascondono le uova alla vista dei predatori, fungono da cavità isolate che proteggono le uova dal freddo e isolano meglio il calore durante la cova. La varietà dei nidi degli uccelli è molto ampia, si parte da specie che non costruiscono alcun nido e depongono direttamente le uova a terra fino a specie che costruiscono delle vere e proprie opere d’arte come il pendolino o il codibugnolo; alcune specie ammassano semplicemente dei rami o altri resti vegetali senza costruire un vero e proprio nido mentre la maggior parte delle specie costruisce dei nidi generalmente a coppa. Le specie che non costruiscono nidi e depongono direttamente a terra hanno uova e pulli estremamente mimetici come alcuni limicoli o i Galliformi per esempio; le specie che invece depongono dentro cavità hanno uova generalmente bianche come avviene in alcuni rapaci notturni per esempio.  I Passeriformi in solitamente usano un nido per ogni stagione e ogni anno costruiscono sempre un nuovo nido mentre specie come i rapaci notturni o alcuni rapaci diurni ma anche le cicogne o gli aironi, se non disturbati, tendono a usare negli anni sempre lo stesso nido; se il nido è costruito con rami, ogni anno la coppia aggiunge nuovo materiale così il nido aumenta di dimensioni anno dopo anno, sono noti ad esempio nidi di aquila reale che hanno raggiunto dimensioni immense col passare degli anni.

Gli uccelli tendono a nascondere bene i nidi, costruendoli in punti dove siano il meno visibili possibile; molto spesso però, in inverno, quando la vegetazione si riduce e gli alberi sono spogli risulta facile individuare i nidi di tante specie che adesso diventano molto più visibili; sono diversi i parametri che possono aiutare nell’identificazione dei nidi degli uccelli e da un incrocio di questi è possibile quasi sempre arrivare a capire la specie che lo ha costruito; tra i parametri vi sono quelli strettamente collegati al nido come ad esempio la sua forma, le dimensioni, la posizione in cui  è costruito mentre altri parametri sono esterni per esempio l’habitat e l’altitudine; se poi dentro il nido si rinvengono anche le uova l’identificazione diventa ancora più sicura.

 

Classificazione dei nidi:

 

Forma

 

 

 

 

Nessuna, nidi piatti

Spesso solo un po’ di materiale intorno al nido se è a terra, o qualche piuma. Se su alberi sono nidi fatti da pochi bastoncini giusto a formare una piccola piattaforma per reggere le uova.

A coppa, più o meno profonda

E’ la forma più classica dei nidi; sono solitamente di forma circolare anche se alcuni possono essere ovali. La coppa può essere più o meno profonda.

Chiusi cioè a cupola

Una coppa con un tetto forma un nido chiuso detto a cupola; l’entrata solitamente è data da un foro laterale.

A coppa o chiusi, di fango

Sono tipici delle rondini e del balestruccio. Vengono fissati su pareti naturali o artificiali; all’interno contengono una coppa realizzata con materiale morbido (filamenti vegetali, piume etc).

Posizione e altezza

 

 

 

 

 

A terra

Solitamente sotto un cespuglio o un sasso, hanno forma a coppa

Sulla vegetazione bassa

Su piccoli arbusti o sull’erba, da pochi cm a 1 metro di altezza circa, possono essere a coppa o chiusi a cupola

Su cespugli, arbusti, siepi

Si trovano al massimo a 1-2 metri di altezza; generalmente a coppa o a cupola chiusi

Sugli alberi

Vi appartiene la gran parte dei nidi degli uccelli, dai piccoli passeriformi fino ai grandi rapaci o ardeidi, ciconidi etc. Da due a decine di metri di altezza in funzione della specie

Dentro cavità naturali o artificiali

Rientrano in questa categoria i picchi che scavano le loro cavità, le altre specie che adoperano vecchie cavità scavate dai picchi ma anche gli uccelli che scavano buche o tunnel sul terreno o nelle pareti. Le uova possono essere deposte direttamente sul substrato oppure all’interno della cavità viene costruito un nido a coppa.

Su falesie, pareti rocciose, sporgenze

Rientrano in questa categoria specie che depongono le uova direttamente sul substrato e specie che invece costruiscono nidi sia con rami sia di fango.

Materiali

 

 

 

Filamenti vegetali, ragnatele, peli animali, piume, muschio, saliva

Sono i nidi tipici dei piccoli passeriformi ma anche degli Apodiformi. Il materiale esterno è diverso dal materiale interno che è sempre più morbido per proteggere e riscaldare meglio le uova.

Rametti e ramoscelli <5 mm di diametro

Sono i nidi tipici dei corvidi, alcuni piccoli rapaci come lo sparviere. Generalmente non vi è imbottitura interna con materiale più morbido.

Grossi rami

Tipici di grandi uccelli come Ardeidi, Ciconidi grandi rapaci come le Aquile.

Fango

Alcuni uccelli costruiscono i loro nidi totalmente di fango come i fenicotteri mentre rondine e  balestruccio realizzano la struttura esterna in fango ma all’interno costruiscono una coppa imbottita con filamenti vegetali, peli, piume etc; chiusura col fango di un foro di entrata in un tronco o nido artificiale: picchio muratore. Fango usato internamente in nidi costruiti con ramoscelli (gazza ladra) o con filamenti vegetali (Turdidi)

Dimensioni

 

 

 

 

 

Molto piccoli

Solitamente a coppa, tipici di piccoli passeriformi come il Regolo o il Fiorrancino

Piccoli

La maggioranza dei passeriformi come cince, passeri, fringillidi, silvidi etc

Medi

Turdidi, piccoli Corvidi come la ghiandaia, Columbiformi

Grandi

Corvidi (Gazza, Cornacchia grigia, Corvo imperiale), sparviere,  piccoli ardeidi, svassi, gallinella, folaga

Molto grandi

Cigni, svassi, rapaci come Poiana, Falco pecchiaiolo, Astore

Enormi

Aquile, Ciconidi, grandi Ardeidi, Avvoltoi

Altre caratteristiche

 

 

Appesi

In Italia è solo il pendolino che costruisce un nido appendendolo ai rami

Galleggianti in acqua

Sono i nidi tipici degli Svassi.

 

 

Categoria principale

Sotto-categoria

Taxon di esempio

Nessun nido

 

Nota: in questo tipo di “nidi” è difficile arrivare all’identificazione della specie a meno che non ci siano le uova o i loro gusci.

Uova deposte direttamente sul substrato

Succiacapre, alcuni Limicoli, Occhione

Piccola buca scavata sul substrato

Falco pellegrino, Gufo reale

Piccola buca scavata a terra rivestita o circondata da conchiglie e rametti

Beccaccia di mare

Piccola depressione ma rivestita con piume o penne

Anatidi, Fasianidi,

Su sporgenze rocciose

Falco pellegrino, Gufo reale, Alcidi

Nidi di fango

Coppa di fango essiccato sopraelevata

Fenicottero

Nido di fango cementato con saliva attaccato a pareti naturali o artificiali

Rondine, Balestruccio

Nidi galleggianti

 

Piattaforma galleggiante realizzata solo con accumuli di vegetazione acquatica

Svassi

Piattaforma realizzata con vegetazione acquatica con una coppa centrale e appoggiata a canne, bordo dell’acqua, tronchi

Gallinella d’acqua, Folaga

Nidi a terra

Grosso nido a terra realizzato con stecchi, rami canne

Cigni

Piccolo nido a coppa, realizzato con steli intrecciati

Strillozzo, Alaudidi

Nidi su vegetazione bassa

Nidi a coppa aperti

Saltimpalo, beccamoschino

Nidi a coppa chiusi (o a cupola)

Luì piccolo, Scricciolo, Merlo acquaiolo

Tra le canne, a coppa

Cannaiola, Cannareccione

 

 

Nidi su cespugli, arbusti, siepi o alberi bassi

Nidi a coppa aperti

Capinera, Sterpazzola, Usignolo etc.

Nidi su alberi

 

A coppa aperti piccoli

Fringillidi

A coppa aperti medi

Turdidi

A coppa aperti grandi

Gazza, piccoli ardeidi, cornacchia grigia,

A coppa aperti molto grandi

Rapaci come Poiana, Biancone, Falco pecchiaiolo; Ardeidi, Cicogne,

Chiusi

Codibugnolo

Chiusi e appesi

Pendolino

A forma di culla, sospeso in una biforcazione

Rigogolo

 

 

Cavità

Cavità scavate appositamente su tronchi

Picchi

Buchi o tunnel scavate sul terreno

Gruccione, Topino

Nidi di picchio non utilizzati

Cince e codirossi, Assiolo, Torcicollo, Storno, Upupa

Cavità naturali su roccia o tronchi o artificiali

Rampichino, Allocco, Barbagianni, Civetta, Rondoni, Cince, Codirossi, Ballerina bianca, Storno, Upupa, Passeri

Nidi su sporgenze rocciose

Nidi piccoli con poco materiale

Piccione selvatico,

Nidi grandi con rami più o meno grossi, a coppa

Corvo imperiale, Aquila reale e Aquila del Bonelli, Ciconidi, Laridi

 

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Nidi coloniali ("garzaia") di Airone cenerino (Ardea cinerea)

 

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Nido galleggiante di Folaga (Fulica atra)

 

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Nido naturale di Allocco (Strix aluco) nella cavità di un albero di Castagno

 

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Pulli e uovo di Allocco all'interno del nido naturale

 

nido barbagianni, barn owl nest, pulli barbagianni, Barbagianni, tyto alba, barn owl, Schleiereule, lechuza común, Effraie des clochers
 

Pulli di Barbagianni (Tyto alba) di circa 2 settimane di età; il nido si trova nel sottotetto di un casolare

 

nido gruccione, colonia nidi gruccione, bee eater nests, Gruccione, Merops apiaster, bee eater, bienenfresser,  abejaruco, guepier,
 

Tane scavate da una colonia di Gruccioni (Merops apiaster) in una parete di arenaria

 

nido rondone, common swift nest, Rondone, apus apus, common swift, Mauersegler, vencejo común, Martinet noir
 

Nido di Rondone (Apus apus) con pulli. I rondoni raccolgono il materiale da nido in volo (ragnatele, piume di uccelli) e usano la saliva per impastare questo materiale così da costruire un piccolo nido a conca.

 

nido cardellino, goldfinch nest, Cardellino, carduelis carduelis, jilguero, goldfinch, stieglitz, Chardonneret élégant
 

Cardellino (Carduelis carduelis) nel momento dell'imbeccata dei pulli, ormai già cresciuti e quasi pronti a lasciare il nido

 

nido codibugnolo, long tailed tit nest, Codibugnolo, Aegithalos caudatus, Long-tailed Tit, Long-tailed Bushtit, Long-tailed Bushtit, mito "Mésange à longue queue
 

Nido di Codibugnolo (Aegithalos caudatus) su Ginestra

 

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Nido di Cornacchia grigia (Corvus cornix)

 

nido gazza, magpie nest, gazza, pica pica, magpie, elster, urraca de pico negro
 

Nido di Gazza (Pica pica); si noti il tetto a cupola che le gazze costruiscono nella parte superiore del nido; certi nidi visti da lontani infatti possono apparire sferici.

 

nido picchio muratore, wood nuthatch nest, picchio muratore, sitta europaea, wood nuthatch,  Kleiber, trepado azul, Sittelle torchepot
 

In questa cavità dal buco di entrata troppo largo ha nidificato il Picchio muratore (Sitta europaea) che ha provveduto con le sue abilità "da muratore" a restringere con del fango il foro d'entrata.

 

nido rondine, barn swallow nest, rondine, hirundo rustica, barn swallow, rauchswalbe, golondria comun, Hirondelle rustique
 

Tipico nido di Rondine (Hirundo rustica)

 

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Nidi coloniali di Balestruccio (Delichon urbicum); la forma di questi nidi è leggermente rispetto ai nidi di Rondine; sono infatti più sferici e sono completamente chiusi con un buco di entrata laterale.

 

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Nido di Luì piccolo (Phylloscopus collybita)

 

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Nido di Verzellino (Serinus serinus)

 

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Nidi di mammiferi

Anche alcune specie di mammiferi costruiscono nidi e questi spesso possono somigliare molto a quelli degli uccelli creando un po’ di confusione ma per fortuna le specie di mammiferi che costruiscono nidi sono poche e con un po’ di esperienza non è difficile distinguere i loro nidi da quelli degli uccelli.

Moscardino

Questo piccolo roditore costruisce nidi chiusi a cupola di forma sferica, con un diametro di 10-15 cm usando strisce di corteccia intrecciate ma anche foglie, muschio e licheni; all’interno è foderato di sottili fibre vegetali e altro materiale soffice; il nido è solitamente a 1-2 metri dal suolo ma più raramente si può trovare fino a 4 metri di altezza. In inverno, invece, per il letargo, il moscardino preferisce rifugiarsi in cavità nei tronchi o sotto una roccia o una radice e può utilizzare i nidi artificiali per gli uccelli. Il nido di moscardino si distingue dai piccoli nidi degli uccelli che nidificano nei cespugli per i segni di corteccia strappata tutto intorno.

 

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Nido di Moscardino (Muscardinus avellanarius)

 

Quercino

Parente del moscardino anche questo roditore costruisce un nido sferico di rametti, foglie e muschio, rivestito internamente con erba e materiale soffice; il nido estivo del quercino si può trovare su alberi e cespugli ma più comunemente viene costruito su una catasta di rami secchi o su un vecchio nido di uccello o di scoiattolo ma anche in cavità nei tronchi o nidi artificiali.

 

Ghiro

Il Ghiro non costruisce un vero e proprio nido, ma utilizza cavità nei tronchi o cavità a artificiali che imbottisce con materiale morbido, solitamente foglie verdi.

 

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Nido di Ghiro (Glis glis) con due cuccioli all'interno di una cassetta nido artificiale. Le cassette nido artificiali occupate dai ghiri generalmente presentano tracce di escrementi sul tetto. Il Ghiro porta dentro foglie fresche per creare una lettiera morbida.

 

Topolino delle risaie

Il topolino delle risaie ha due diversi tipi di nido, quello estivo e quello invernale. Il nido estivo è costruito nella vegetazione, a circa 30-40 cm dal suolo, con forma sferica, diametro di 8-10 cm e foro di entrata circolare su un lato. Come materiale utilizza foglie di graminacee tagliate nel senso della lunghezza e ben intrecciate. Il nido usato per la riproduzione e lo svezzamento dei piccoli è più grande rispetto ai nidi estivi e all’interno è rivestito da materiale morbido e soffice. I nidi invernali sono costruiti sul terreno, in un ciuffo d’erba o sotto una radice o una pietra; a volte il topo può scavare una piccola galleria.

Il nido che il topolino delle risaie costruisce per riprodursi può essere confuso con nidi di alcuni Silvidi che vivono negli stessi ambienti (canneti in genere); In realtà il nido del topolino delle risaie è chiuso, a cupola e questo già lo differenzia dagli uccelli che nidificano nei canneti; inoltre il topolino per la costruzione del nido usa anche delle foglie che divide nel senso della lunghezza incorporandole nel nido senza staccarle dalla pianta e questo è un ottimo parametro discriminante; le foglie non essendo staccate rimangono verdi e mantengono il loro colore per tutta l’estate mimetizzando il nido al meglio.

 

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Nido di Topolino delle risaie (Micromys minutus)

 

Scoiattolo

Lo scoiattolo rosso a volte utilizza cavità nei tronchi per riposare o per partorire ma molto spesso, soprattutto in assenza di cavità adatte, costruisce nidi sugli alberi, solitamente vicini al tronco, sostenuti da uno o più rami laterali, usando rametti di diametro inferiore ai 5 mm; i nidi dello scoiattolo hanno forma sferica, a cupola, sono chiusi, e hanno un diametro di 20-50 cm con un foro laterale di entrata che ha un diametro di circa 5 cm; quando le condizioni meteo non sono favorevoli il foro di entrata può essere chiuso dall’animale che si chiude all’interno, la stessa cosa avviene quando l’adulto deve lasciare la prole nel nido per allontanarsi in cerca di cibo. L’interno del nido è rivestito con una imbottitura morbida di materiale soffice come ad esempio peli e piume. Il nido di scoiattolo somiglia molto a quello della gazza ma quest’ultimo è più grande e solitamente non è vicino al tronco ma a una certa distanza tra i rami inoltre i nidi di gazza sono meno chiusi, se guardati in controluce si può notare la luce che filtra tra i rami con cui sono costruiti, mentre i nidi di scoiattolo sono solitamente più fitti. Lo scoiattolo costruisce tipicamente più nidi, uno principale e più solido, ben chiuso, adibito alla riproduzione e all’allevamento della prole, che può essere usato anche di inverno perché fornisce maggiore protezione dalle intemperie, gli altri sono più semplici e vengono usati occasionalmente come dormitori soprattutto nella bella stagione.

Intorno al nido si rinvengono anche segni di presenza dello scoiattolo come ad esempio strisce di corteccia rosicchiate, noci o pigne.

Può essere utilizzato da varie specie di uccelli (gufo comune, gheppio, falco cuculo per esempio) quando è abbandonato dallo scoiattolo; in questo caso assume un aspetto appiattito, spesso il “tetto” di rami viene perso o eliminato e vi si trovano deiezioni sui rami intorno sul terreno.

 

Arvicola d’acqua

Questo piccolo roditore vive principalmente in vicinanza dell’acqua, nelle rive dei corsi d’acqua o delle acque stagnanti esso scava delle buche per ripararsi, riprodursi e accumulare le scorte alimentari; può anche costruire dei nidi sferici o ovali con fibre vegetali secche, assicurati alle canne o agli arbusti bassi, mai ad altezze elevate.

 

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Giacigli

Molte specie di mammiferi non hanno una dimora permanente ma dormono o partoriscono in qualsiasi luogo adatto allo scopo, direttamente sul terreno o sulla vegetazione, creando un giaciglio o covo. E’ questo il caso degli ungulati e di alcuni Lagomorfi come la lepre; si tratta di specie che partoriscono cuccioli già semi-autonomi, in grado di camminare e lasciare il luogo di nascita molto presto, poco tempo dopo il parto, e seguire la madre, cambiando così di continuo l’area dove riposano. Gli ungulati non pongono molta attenzione nel costruirsi un giaciglio, semplicemente si sdraiano in un punto più o meno riparato e non utilizzano mai lo stesso posto; un giaciglio di questo tipo si riconosce facilmente perché la vegetazione erbacee appare schiacciata e in funzione della dimensione del giaciglio si può determinare la specie che lo ha utilizzato anche perché vi si possono trovare anche gli escrementi. Nella neve il covo risulta più marcato e spesso si distinguono facilmente le impronte degli arti e del corpo; un covo di capriolo si può distinguere ancora più facilmente da quello di altri cervidi anche perché l’animale gratta via foglie, rametti caduti e vegetazione erbacea con gli zoccoli anteriori prima di sdraiarsi per riposarsi inoltre essendo molto leggero rispetto ad altri ungulati la vegetazione rimane schiacciata solo momentaneamente ed è per questo che i giacigli estivi sono difficilmente rintracciabili. I cinghiali vivendo quasi sempre in gruppo creano dei giacigli comuni soprattutto in inverno dove i vari soggetti si accucciano gli uni vicino agli altri e dunque l’area di suolo e vegetazione schiacciata può essere molto ampia.

Il giaciglio di una lepre è una depressione poco profonda, somiglia all’impronta lasciata sul terreno soffice da un uomo in ginocchio perché la lepre è solita grattare via le foglie e la vegetazione sdraiandosi sul suolo nudo; il giaciglio usato invece per partorire è leggermente rivestito di pelo che la madre si strappa dalla pelliccia e ha una parte più profonda; solitamente si trova sotto un ciuffo d’erba o dietro un sasso che offrono protezione dal vento, l’animale sta sempre con la porzione posteriore del corpo sulla parte più profonda e larga del giaciglio. In inverno, con la neve che ricopre il terreno il giaciglio della lepre è una depressione scavata sulla neve nel centro di questa si possono osservare le impronte delle zampe posteriori. La lepre variabile scava invece nella neve una piccola galleria dove l’animale può nascondersi in caso di pericolo.

 

 

Tane di Mammiferi

Molte specie di mammiferi scavano tane e le utilizzano per tutto l’anno, non solo per la riproduzione ma anche per lo svernamento/letargo, per proteggersi dai fattori atmosferici e per riposarsi durante la notte o il giorno. Vivere sottoterra offre un riparo sicuro e ben protetto dai predatori, inoltre il terreno già a soli 20-30 cm di profondità mantiene un isolamento termico elevato, tenendo la temperatura fresca d’estate e calda d’inverno

La terra scavata viene portata in superficie e ogni specie elimina la terra scavata in modo diverso spingendolo in superficie a intervalli  a formare piccole montagnette oppure depositandolo davanti al foro d’entrata e creando un cumulo molto visibile spesso a forma di ventaglio; poiché ogni specie usa solo uno di questi metodi per rimuovere la terra scavata, questo rappresenta un buon parametro per identificare la specie che occupa la tana; anche il foro d’entrata è un importante parametro, non solo per la sua dimensione ma anche la sua posizione; a questi parametri si aggiungono altri segni di presenza che possono essere d’aiuto, per esempio impronte e fatte all’entrata della tana ma anche peli o aculei.

Per capire se una tana è ancora utilizzata o abbandonata è utile controllare se ci sono segni di passaggio recente o impronte fresche, se c’è della terra fresca (di colore più scuro) fuori dall’entrata ma soprattutto è utile vedere se nell’entrata vi sono ragnatele, la loro presenza infatti indica che la tana è ormai in disuso.

Le tane dei micromammiferi sono difficili da distinguere; i piccoli roditori come le arvicole o anche gli insettivori come i toporagni possono scavano tutti delle gallerie ma non sempre è facile riconoscerle.

 

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Talpa

Le gallerie delle talpe sono più semplici da riconoscere. La talpa usa tre differenti sistemi sotterranei: le gallerie superficiali ordinarie utilizzate per muoversi e le gallerie realizzate dai maschi in primavera durante la stagione degli accoppiamenti alla ricerca delle femmine anche queste superficiali; il terzo tipo è invece rappresentato dalle vere gallerie che vengono usate sia per alimentarsi che come rifugio e nidi per la prole, queste sono più in profondità al suolo e in associazione ai loro fori d’entrata si trovano in superficie i cumuli di terra estratta; le gallerie hanno sezione trasversale ovale , sono larghe circa 5 cm e alte circa 4 cm. I due tipi di gallerie superficiali si riconoscono facilmente perché la parete superiore della galleria viene sollevata dalla talpa man mano che essa scava e sul terreno appare un lungo rilievo serpentiforme rialzato. Le gallerie profonde hanno una struttura sotterranea molto complessa, sono formate da corridoi più o meno orizzontali che sono collegati alla superficie da passaggi obliqui attraverso i quali la talpa spinge il terriccio scavato all’esterno a formare le tipiche montagnette; in inverno con il terreno congelato il terriccio viene spinto fuori a colonne compatte che possono essere facilmente riconosciute; se invece il terreno è molto soffice come per esempio la lettiera forestale, la talpa preme il terriccio ai lati delle gallerie senza formare quindi alcun accumulo esterno. Tra le varie gallerie viene scavata una camera più grande, dove la talpa costruisce un nido con erba secca e foglie, che viene utilizzato per la riproduzione; in corrispondenza del punto in cui è scavata la camera grande si trova all’esterno un accumulo di terra più grande degli altri che può essere alto anche decine di centimetri. Un aumento dell’attività di scavo delle talpe si osserva anche quando la temperatura si abbassa o ci sono forti piogge poiché con queste condizioni i lombrichi, tipica preda delle talpe, tendono a spostarsi più in profondità e le talpe devono adattarsi a questo spostamento scavando gallerie più profonde.

 

Arvicola d’acqua

Anche l’arvicola d’acqua scava estesi sistemi di gallerie anche molto profonde con una complessità spesso maggiore rispetto alle gallerie delle talpe. Le gallerie dell’arvicola d’acqua si trovano solitamente vicine ai corsi d’acqua o bacini di acqua stagnante ad esempio i canali di irrigazione tra i campi. Anche l’arvicola d’acqua si libera della terra scavata sospingendola fuori in superficie; i mucchi di terra che si vengono a creare sono molto variabili e rispetto a quelli delle talpe sono più irregolari sia nella forma che nella distribuzione sul terreno. In estate quando l’arvicola d’acqua si nutre delle parti  verdi delle piante si può notare che la vegetazione tutto intorno ai fori d’entrata è rosicchiata. Come avviene anche nella talpa, quando l’arvicola d’acqua scava in terreni morbidi non riporta all’esterno la terra ma la comprime ai lati della galleria dunque non si formano i monticelli sulla superficie. Una camera speciale e più grande all’interno delle gallerie sotterranee viene utilizzata per la costruzione del nido, che ha forma sferica e realizzato con l’intreccio di foglie di graminacee. Quando dopo l’inverno la neve si scioglie si possono osservare a volte sul terreno di cilindri di terra ramificati, con diametro di 6-8 cm anche lunghi diversi metri; sono gallerie che le arvicole d’acqua hanno scavato sotto il manto nevoso comprimendo il terriccio contro le pareti delle gallerie,  creando così dei cordoni di terra simili a calchi di gallerie sulla superficie del terreno.

 

Arvicola campestre e rossastra

Questo piccolo roditore che abita tipicamente nei campi e terreni aperti scava gallerie di 2-2,5 cm di diametro e anche in questo caso spesso l’erba intorno ai fori d’entrata risulta rosicchiata; le loro gallerie sono piuttosto superficiali e mai a grande profondità sul terreno.

 

Topo selvatico

Anche i topi selvatici scavano sistemi di gallerie sotterranee, profonde fino a  1 metro o più; all’interno dei vari cunicoli viene scavata la camera-nido foderata da erba finemente sminuzzata.  Il terriccio proveniente dallo scavo forma dei cumuli esterni di forma conica davanti ai fori d’entrata, i quali hanno 3-4 cm di diametro; non è però raro trovare anche aperture prive di accumulo di terriccio perché sono state scavate dall’interno. I sistemi di gallerie vengono usati soprattutto in inverno, in estate infatti i topi selvatici costruiscono complessi più superficiali e più semplici e a volte costruiscono il nido direttamente al suolo per esempio nascosto in un ciuffo d’erba.

 

Ratto delle chiaviche

Quando vive in ambienti antropizzati il ratto delle chiaviche sfrutta fessure e anfratti artificiali per  costruire un nido  usando materiale che trova in giro  sia vegetale che artificiale come carta o pezzi di stoffa. In ambiente naturale (spesso questo ratto vive nelle vicinanze di bacini d’acqua stagna o corrente) invece il ratto usa sistemi di gallerie sotterranee anche molto estese ma di solito entro i 40-50 cm di profondità; questi sistemi di gallerie spesso sono dotati di vari fori d’entrata e uscita e in superficie sono collegati da sentieri con evidenti segni di calpestio. Trattandosi di una specie sociale le gallerie vengono usate da più animali e i sistemi di tane sono collettivi. Le aperture hanno diametro di circa 6-8 cm e si distinguono dalle gallerie dell’arvicola d’acqua perché il ratto lascia il terriccio scavato in un cumulo davanti ai fori d’entrata.

 

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Tana con residui dello scavo di Ratto delle chiaviche (Rattus norvegicus)

 

Ratto nero

Questa specie non scava sistemi di gallerie e vive all’aperto, preferendo edifici e strutture artificiali antropiche.

 

Volpe

I modi in cui la volpe può trovare protezione o nascondersi sono diversi; può scavare semplici e piccole buche sotto un sasso o sotto una radice oppure semplicemente in un campo aperto senza alcuna copertura, può anche utilizzare gallerie artificiali (tubi di cemento etc), ma può anche scavare sistemi di gallerie molto complessi e con numerosi fori d’entrata, di cui solo alcuni vengono utilizzati regolarmente. La terra dello scavo viene portata fuori e viene spara in tutte le direzioni all’esterno formando un cumulo che ha solitamente una forma a ventaglio. La volpe può usare le tane anche per molti anni se non è disturbata, quando la tana è scavata da poco ha un diametro del foro di entrata di 20-25 cm ma col passare degli anni il foro di entrata si allarga molto; inoltre poiché le tane vengono ampliate di continuo con nuove gallerie, i cumuli di terra davanti ai fori di entrata possono diventare enormi e se la tana è in un pendio i cumuli possono schiacciarsi a formare delle grandi terrazze. Annusare una delle entrate è un buon metodo per capire se la tana è occupata da una volpe o meno perché essa emana un forte odore da “carnivoro”. La volpe inoltre ha l’abitudine di portare cibo in tana soprattutto quando ha i cuccioli e si formerà quindi un accmulo di avanzi di cibo come ossa o penne sparsi davanti all’entrata. La vegetazione intorno ai fori d’entrata e così anche il terreno possono risultare schiacciati perché le volpi sia cuccioli che adulti nelle belle giornate amano stare fuori a prendere il sole. Le volpi inoltre non sono solite imbottire le camere interne con foglie o altri vegetali come fanno i tassi, trovare dunque accumuli di foglie secche vicino ai fori di entrata indica che la tana non è di volpe ma di tasso, che periodicamente sostituisce il substrato vegetale delle camere con materiale nuovo.

 

Tasso

Le tane dei tassi sono molto simili nell’aspetto generale a quelle della volpe e possono essere anche più grandi; possono avere diverse entrate, alcune più vicine altre più distanti e possono essere scavate sia su terreno piano che in pendenza; i tassi sono scavatori seriali e scavano di continuo nuove gallerie portando fuori grandi quantità di materiale di scavo fuori dalla tana;  come per la volpe questo materiale si accumula in concomitanza dei fori di entrata e se la tana è in pendio si può formare un’ampia terrazza; il tasso però, a differenza della volpe, quando rimuove la terra scavata la porta fino a una certa distanza dall’entrata, creando così davanti alla tana una specie di solco. La forma delle gallerie è semicircolare, la volta arrotondata e il fondo piano.  Come si diceva in precedenza, inoltre, il tasso è solito imbottire la camera nido interna con materiale vegetale, soprattutto foglie e muschio e cambia periodicamente questa lettiera viene periodicamente sostituita dunque all’esterno del foro d’entrata principale si viene a creare un accumulo di foglie secche che sono state portate fuori per essere sostituite col nuovo materiale fresco; nelle vicinanze dei fori di entrata delle tane di tasso inoltre si possono trovare piccole buche adibite a latrina ma anche sentieri ben battuti che collegano le varie uscite esterne; non è difficile trovare anche i tronchi che il tasso usa come graffiatoi. Il tasso vive in gruppi familiari e il sistema di tane può essere utilizzato da più animali; esso inoltre può condividere spesso le tane con l’istrice e più raramente anche con la volpe e ciò rende più complicato identificare le specie che adoperano una determinata tana; anche la faina, la martora, la puzzola, il gatto selvatico possono prendere dimora nelle tane di tasso e possono essere identificate se si ritrovano le loro impronte nel terriccio rimosso davanti all’entrata.

 

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Tasso (Meles meles) che esce da una delle tante entrate/uscite del suo sistema di tane.

 

Istrice

Anche l’istrice è un ottimo scavatore e crea sistemi di gallerie molto complessi anche se molto spesso questi sono condivisi con i tassi. Si può capire se una tana è occupata dall’istrice o anche dall’istrice per alcuni segni che si ritrovano vicino ai fori di entrata: l’indizio più tipico sono gli aculei, lunghi anche fino a 30-35 cm che l’istrice perde periodicamente per sostituirli con quelli nuovi, ma si possono trovare anche impronte sulla terra fresca e anche ossa (e, più raramente, anche palchi di cervidi) che l’istrice porta in tana per rosicchiarli.

 

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Tana di Istrice (Hystrix cristata), si notano gli aculei caduti vicino all'entrata

 

Coniglio selvatico

Il coniglio selvatico è una specie gregaria e vive in gruppi sociali più o meno ampi; i loro sistemi di tane sono complessi, dotati di diverse entrate, alcune con il tipico accumulo di terra scavata e portata fuori altre sena alcun accumulo; diversi sentieri esterni con terreno e vegetazione schiacciati collegano i vari fori di entrata/uscita e spesso ai loro lati si trovano le tipiche latrine dove si accumulano le fatte dei conigli. Il foro d’entrata delle tane di coniglio è più piccolo rispetto alla volpe, al tasso e all’istrice, con un diametro di circa 10-12 cm. Le femmine dominanti di un gruppo sociale scavano, nel cuore della colonia, speciali camere-nido per la riproduzione dotate di una singola galleria a fondo cieco scollegate dal sistema complesso di gallerie usato dalla colonia, il fondo di questi nidi è imbottito con erba secca e pelo che la femmina si strappa dalla pelliccia; la femmina rimane nel nido solo per allattare i piccoli e quando esce all’esterno ne chiude l’entrata con del terriccio che rende praticamente invisibile l’entrata, inoltre essa marca con urina o feci l’entrata così da impedire ad altri membri del gruppo sociale di entrare. Le femmine  più giovani che hanno un livello gerarchico inferiore allestiscono gallerie riproduttive ai margini della colonia. Oltre alle latrine che sono un tipico segno di appartenenza delle tane al coniglio selvatico, questi Lagomorfi sono soliti rosicchiare tutte le piante nei pressi della tana, tenendo il terreno come un prato ben rasato; pascolare vicino ai fori d’entrata consente ai conigli di trovare immediato rifugio in caso un predatore si avvicini.

 

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Tana di Coniglio selvatico (Oryctlolagus cuniculus)

 

Marmotta

È una specie sociale, diversi individui condividono un sistema di tane unico; le tane vengono costruite solitamente sui fianchi soleggiati di montagne orientati verso sud/sud-ovest. La marmotta predilige suoli stabili con presenza di terreno tra le rocce ove può scavare dunque le gallerie; queste possono arrivare fino a una profondità di 3 metri anche se normalmente la media si attesta a circa 1 metro dalla superficie. La camera-nido principale è una espansione della galleria ed è foderata da erba secca, rinnovata periodicamente. Prima di andare in letargo, la marmotta chiude l’entrataa della tana con del terriccio sia allo scopo di rendere meno visibile l’ingresso sia allo scopo di migliorare l’isolamento termico.

 

Specie

Diametro

Forma

Altri segni

Micromammiferi roditori (arvicole, topi)

2,5-3,5 cm

 Tondeggiante

Erba intorno ai fori rosicchiata

Ratto

5 cm

 Tondeggiante

 

Talpa

4-6 cm

Leggermente ovale

Classici accumuli di terra a monticello

Arvicola d’acqua

6-8 cm

 Tondeggiante

Accumuli con forma irregolare; vegetali rosicchiati intorno ai fori di entrata

Puzzola, coniglio selvatico

10-12 cm

 Tondeggiante

Coniglio selvatico: sentieri esterni e latrine tipiche.

Marmotta

16-18 cm

 Tondeggiante

 

Volpe

20-25 cm

Fondo piatto

Forte odore; resti di cibo

Tasso, istrice

25 cm

Semicircolare

Solco; resti vegetali (foglie) davanti all’entrata,

  Diametro dei fori di entrata delle tane dei mammiferi

 

 

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Strutture realizzate da Invertebrati

Sono numerosissime le specie di invertebrati che producono strutture utilizzate per vari scopi, principalmente a scopo riproduttivo ma anche a scopo alimentare.

Alcune specie di insetti costruiscono nidi di seta; se osservate delle strutture biancastre molto chiare che pendono dai rami dei pini questi sono nidi di processionaria del pino, una farfalla della famiglia dei Taumetopeidi, all’interno dei quali si sviluppano i bruchi. Nidi simili sono costruiti dalla processionaria della quercia ma questi hanno la forma di borsa e sono fissati contro i tronchi. Anche i bruchi del pieride del biancospino (Aporia crategi) svernano in nidi di seta e foglie arrotolate sulle piante di biancospino e pruno selvatico.

Tipici sono i nidi di vespe e calabroni che in alcune specie come il calabrone possono raggiungere dimensioni davvero notevoli. Specie molto comune è la vespa cartonaia (Polystes gallicus) i cui nidi sono fissati a strutture naturali (rami) o artificiali attraverso un corto peduncolo e sono costituiti da un unico strato di celle (unico favo) e non protetto da un involucro. La Vespula media realizza un nido solitamente attaccandolo a un ramo, anche questo è un nido semplice  a un solo favo ma è protetto da un involucro esterno di forma tondeggiante. La vespa germanica invece costruisce nidi all’interno di tane abbandonate da topi o arvicole, questo nido ha una struttura a più favi e in corrispondenza dell’entrata della tana ha il foro di ingresso. Il nido più grosso viene costruito dal calabrone (Vespa crabro), all’interno di cavità naturale (alberi cavi) o artificiali; questo nido è una costruzione veramente straordinaria, composto da più favi e può ospitare colonie composte anche fino a 4.000 individui; tutta la struttura è protetta da un involucro esterno e l’apertura d’accesso è solitamente verso il basso. La Vespa vasaio (Sceliphron spirifex) costruisce nidi raccogliendo del fango e cementandolo con una particolare secrezione prodotta dalla bocca dell'insetto; i nidi sono molto caratteristici e possono contenere più celle, ciascuna con un foro d'accesso; quando è terminata la costruzione del nido, la femmina vi depone un uovo ma prima di chiudere la cella con altro fango, deposita nella cavità anche del cibo, che sarà poi utilizzato dalla larva una volta nata; la larva si sviluppa all'interno della cella chiusa e una volta fatta la metamorfosi l'insetto adulto esce dalla cella aprendo il tappo di fango.

 

nido vespa cartonaia, polistes gallicus
 

Vespa cartonaia (Polistes gallicus) sul nido

 

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Nido di Vespa vasaio (Sceliphron spirifex) con alcune celle aperte da cui sono emersi gli adulti e altre celle ancora chiuse.

 

Gli insetti così detti “sigarai” (coleotteri della famiglia dei Curculionidi) riescono a piegare le foglie con diverse tecniche per realizzare nidi e riserve alimentari per le loro larve; appartengono a questa famiglia il sigaraio della betulla, il sigaraio del pioppo, il sigaraio del nocciolo.

Camminando nei prati vi sarà sicuramente capitato di osservare strutture di colore bianco sull’erba di consistenza “schiumosa”; queste sono i nidi della larva di sputacchina (Philaenus spumarius); la larva si nutre della linfa della pianta e si avvolge interamente in una schiuma saponosa che produce essa stessa.

 

sputacchina, larva, Philaenus spumarius
 

Nido della larva di sputacchina (Philaenus spumarius)

 

Infine come strutture prodotte dagli invertebrati sono senza dubbio da citare le tele dei ragni; le ragnatele sono costruzioni piuttosto complesse, solitamente tese tra un ramo e una pietra o tra i fili d’erba o i tronchi degli alberi o in strutture artificiali; sono realizzate con la seta prodotta da appositi organi posti alla base dell’addome detti filiere. La ragnatela funziona principalmente come trappola che consente ai ragni di catturare le sue prede ma servono anche per alloggiare le ooteche, strutture sempre realizzate con la seta che contengono e proteggono le uova. La forma della tela è diversa per ogni specie e così è facile identificare chi l’ha prodotta. Ad esempio una ragnatela molto comune è quella del ragno dei giardini (Araneus diadematus), una molto particolare è quella del ragno vespa (Argiope bruennichi) che si caratterizza per la presenza di una struttura tipica al centro della tela costituita da due raggi rinforzati da un fitto zig zag di seta e che ha la funzione di rafforzarne la struttura così da poter catturare prede di grandi dimensioni come le cavallette.

 

ragnatela ragno tigre, Argiope bruennichi,

 

Ragnatela di ragno tigre (Argiope bruennichi); notare la tipica struttura a zig-zag che serve a rinforzare la tela.

 

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Uova

Anche le uova o loro gusci sono un segno di presenza molto utile, e non si pensi solo alle uova degli uccelli ma anche le ovature di Anfibi sono utilissimi segnali della loro presenza.

 

Uova e ovature di Anfibi

Se in uno specchio di acqua dolce trovate delle masse gelatinose, come delle sfere agglomerate tra loro oppure dei fili di sfere, si tratta sicuramente di ovature di Anfibi. Le più comuni sono quelle di rane e rospi, ma non è difficile trovare anche ovature di tritoni se si è negli ambienti giusti. Analizzandoil luogo di deposizione e l’altitudine, le dimensioni delle ovature e delle singole uova e il colore degli embrioni al loro interno non è difficile identificare la specie che le ha prodotte. Le uova di anfibi, e soprattutto quelle di tritone, possono essere confuse con le uova delle lumache d’acqua e dei Tricotteri; molte specie di lumache d’acqua infatti depongono le proprie uova in masse gelatinose molto simili a quelle degli anfibi attaccandole alla superficie di piante o altri oggetti sommersi e lo stesso fanno i Tricotteri.

 

Specie

Dimensioni dell’uovo

Dimensioni dell’embrione

Colore dell’embrione

Note

Rana rossa (Rana tempora ria)

8-10 mm

2-3 mm

Nero o grigio scuro con macchia inferiore bianca

Grandi ammassi galleggianti

Rana agile (Rana dalmatina)

9-12 mm

2-3 mm

Marrone scuro con lato inferiore chiaro

Piccoli ammassi galleggianti, liberi non attaccati

Rana verde minore (Pelophylax lessonae)

7-8 mm

1,5 mm

Marrone con lato inferiore color crema

Piccoli ammassi fissati a piante acquatiche

Rana verde maggiore (Pelophylax ridibundus)

5-6 mm

1,5 mm

Marrone con lato inferiore color crema

Piccoli ammassi fissati a piante acquatiche

Rana ibrida dei fossi (Pelophylax kl. Esculentus)

7-8 mm

1,5 mm

Marrone con lato inferiore color crema

Piccoli ammassi galleggianti liberi

Rospo comune (Bufo bufo)

1,5-2 mm

 

Nero

Le uova formano dei cordoni a due file

Tritone punteggiato (Lissotriton vulgaris)

3 mm

1,5 mm

Grigio o marrone

Uova deposte singolarmente nelle pieghe di piante sommerse

Tritone crestato (Triturus cristatus)

4,5 mm

2 mm

Bianco giallognolo

Uova deposte singolarmente nelle pieghe di piante sommerse

 

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Ovatura di Rana agile (Rana dalmatina)

 

 

Uova di Rettili

La maggior parte delle specie di Rettili italiani sono ovipari cioè depongono le uova con l’eccezione di poche specie che sono invece vivipare cioè partoriscono dei piccoli già formati (vipere, lucertola vivipara ad esempio). La maggioranza dei rettili, che siano lucertole, serpenti o tartarughe, seppellisce le uova o le nasconde in anfratti protetti. A differenza degli uccelli, i rettili non devono covare le uova. Il ritrovamento di uova di rettili però è molto raro; può capitare accidentalmente di trovare uova di rettili quando si sistema il giardino magari sotto un sasso, o in qualche anfratto nel terreno; sono generalmente di colore bianco e di piccole dimensioni (non avendo in Italia dei rettili di grandi dimensioni).  Le uova di tartarughe e gechi hanno un guscio duro mentre le altre specie come le lucertole o i serpenti hanno un guscio morbido e flessibile.

 

uovo lucertola, lizard egg,
 

Uovo di Lucertola all'interno di una piccola buca scavata nell'arenaria

 

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Le uova degli Uccelli 

Può capitare di trovare uova nei nidi o a terra o a volte anche solo gusci o frammenti di gusci, sono tutti ottimi segni di presenza per identificare le specie di appartenenza. Bisogna però porre la massima attenzione se si trova un nido con uova probabilmente l’adulto sarà scappato e bisogna allontanarsi il più velocemente possibile per evitare di arrecare disturbo, gli uccelli in cova sono molto sensibili e potrebbero abbandonare definitivamente il nido se disturbati.

Sono tanti i parametri che possono essere utili per identificare la specie di appartenenza a partire da un uovo, alcuni sono direttamente legati all’uovo stesso (colore, forma, dimensioni etc) altri sono parametri esterni come l’habitat o il nido in cui si trovano le uova. Attenzione! Se si trova un nido con uova è importantissimo allontanarsi immediatamente per evitare ogni disturbo agli adulti che potrebbero anche abbandonare la covata!

 

Esistono dei testi appositi che aiutano nell’identificazione delle uova di ciascuna specie ad esempio

     
 
     

Nidi, uova e nidiacei degli Uccelli d'Europa

 

Uccelli nidificatori, uova e prole

 

In linea generale le uova degli uccelli che nidificano nel terreno sono le più mimetiche con colori che si adattano perfettamente all’ambiente per esempio nei galliformi come il Fagiano, in molti limicoli come il fratino o la beccaccia, nel succiacapre etc; le uova di uccelli che invece nidificano dentro cavità sono bianche, non hanno bisogno di mimetismo, ad esempio in varie specie di rapaci notturni, il gruccione, il martin pescatore etc.  La dimensione delle uova negli uccelli dipende dalla dimensione della specie stessa; specie molto piccole, come è ovvio pensare, depongono uova altrettanto piccole, come ad esempio le uova di regolo che sono lunghe solo 1,3 cm, mentre specie più grandi depongono uova di dimensione proporzionalmente maggiore come ad esempio l’aquila reale, le cui uova hanno una lunghezza di 7,2 cm. La variabilità di forma e soprattutto di colore si può avere anche all’interno della stessa specie; per diversi motivi (alimentari, stress, salute etc) la stessa specie può deporre uova di colore diverso con variabilità individuale o tra diverse covate o anche nella stessa covata; per questo motivo è difficoltoso classificare le uova solo in base al colore, come si vedrà anche nella tabella successiva, una stessa specie può essere presente in diverse categorie di colore.

 

Colore

Dimensione

Specie

Bianco o crema, senza macchie

Grandi

Fulmaro, Sula, Pellicano, Fenicottero, Cicogne, Cigni, alcuni rapaci diurni

Bianco o crema, senza macchie

Medie

Svassi, Cormorani, Tarabusino, Ibis sacro, Columbiformi, Parrochetto dal collare, rapaci notturni

Bianco o crema, senza macchie

Piccole

Rondoni, Martin pescatore, Gruccione, Picchi, Pendolino, Scricciolo, Fringuello alpino

Azzurro, grigio azzurro, verdastro, senza macchie

Grandi

Cigno reale

Azzurro, grigio azzurro, verdastro, senza macchie

Medie

Ardeidi, Mignattaio, alcuni Anatidi

Azzurro, grigio azzurro, verdastro, senza macchie

Piccole

Passera scopaiola, Sordone, Culbianco, Codirossi, Saltimpalo, Usignolo, Storni

Fulvo o fulvo oliva, senza macchie

Medie

Svassi, Tarabuso, alcuni Anatidi, alcuni Fasianidi

Fulvo o fulvo oliva, senza macchie

Piccole

Cutrettola, Cannaiola, Cannareccione, Regolo

Rosso mattone, senza macchie

Piccole

Usignolo di fiume

Bianco o crema, con macchie rosse o marrone-rossastro

Grandi

Alcune Aquile, alcuni Avvoltoi

Bianco o crema, con macchie rosse o marrone-rossastro

Medie

Spatola, Ibis eremita, alcuni rapaci diurni, Gallinella d’acqua, Pollo sultano, Beccaccia

Bianco o crema, con macchie rosse o marrone-rossastro

Piccole

Piro piro piccolo, Cuculo, Aaudidi, Rondini, alcuni Motacillidi, alcune Averle, Beccamoschino, Luì, Pigliamosche, Pettirosso, Codibugnolo, Cince, Picchio muratore, Rampichino

Bianco o crema, con macchie marroni, nere o grige

Grandi

Alcune specie di Aquile e Avvoltoi

Bianco o crema, con macchie marroni, nere o grige

Medie

Alcuni rapaci diurni, Beccaccia di mare, alcune specie di Gabbiani, Uria e Gazza marina

Bianco o crema, con macchie marroni, nere o grige

Piccole

Succiacapre, alcuni Alaudidi, Rondine montana, Alcune Averle, Beccamoschino, alcune specie del genere Sylvia, alcuni Lui, Regolo, Pettirosso, Picchio muraiolo, Scricciolo, alcuni Emberizidi e Fringillidi, Passeri, Rigogolo

Azzurro o grigio/azzurro, con macchie di colore rosso o marrone/rossastro

Grandi

Gru

Azzurro o grigio/azzurro, con macchie di colore rosso o marrone/rossastro

Medie

Uria e Gazza marina

Azzurro o grigio/azzurro, con macchie di colore rosso o marrone/rossastro

Piccole

Beccamoschino, Pigliamosche, Saltimpalo, Culbianco, Pettirosso, Usignolo, Turdidi, alcuni Emberizidi e Fringillidi

Azzurro o grigio/azzurro con macchie di colore marrone, nero o grigio

Grandi

Gru, Otarda

Azzurro o grigio/azzurro con macchie di colore marrone, nero o grigio

Medie

Alcuni Laridi, Mignattino piombato, Uria, Gazza marina, Corvidi

Azzurro o grigio/azzurro con macchie di colore marrone, nero o grigio

Piccole

Voltapietre, genere Tringa, Cuculo, Cuculo dal ciuffo, alcune specie del genere Anthus, Beccofrusone, Beccamoschino, Cannareccione, Sterpazzola, Canapino, alcuni Turdidi, alcuni Emberizidi e Fringillidi, Passeri, Nocciolaia, Gazza

Giallastro o fulvo/pallido con macchie di colore marrone o marrone/rossastro

Grandi

Alcune specie di Gru

Giallastro o fulvo/pallido con macchie di colore marrone o marrone/rossastro

Medie

Tetraonidi e Galliformi, Rallidi, Beccaccia, Uria, Gazza marina

Giallastro o fulvo/pallido con macchie di colore marrone o marrone/rossastro

Piccole

Quaglia, Corriere piccolo, Pettegola, Cuculo, alcuni Alaudidi, Cutrettola, Regolo, Pigliamosche, Tordela.

Giallastro o fulvo/pallido con macchie di colore marrone scuro, nero o grigio

Grandi

Alcuni Laridi

Giallastro o fulvo/pallido con macchie di colore marrone scuro, nero o grigio

Medie

Tetraonidi, Beccaccia di mare, Avocetta, Cavaliere d’Italia, Pettegola, Pantana, Stercoraridi, Mignattino, Uria, Gazzamarina

Giallastro o fulvo/pallido con macchie di colore marrone scuro, nero o grigio

Piccole

Albastrello, Cuculo, Alaudidi, alcuni Lanidi e Motacillidi, Cutrettola, alcune specie del genere Sylvia, alcuni Emberizidi

Verde oliva con macchie di colore marrone/rossastro, marrone, marrone/oliva, nero o grigio

Grandi

Gavidi, Otarda, quasi tutte le specie di Laridi

Verdastro con macchie rosse o marrone/rossastro

Medie

Gallinella d’acqua

Verdastro con macchie di colore vede scuro o oliva

Medie

Chiurlo ,Chiurlo piccolo, Corvidi

Verdastro con macchie di colore marrone, marrone/oliva, nero o grigio

Grandi

La maggior parte dei Laridi

Rosato con macchie di colore rosso o marrone/rossastro

Grandi

Alcuni Laridi

Rosato con macchie di colore marrone, nero o grigio

Medie

Beccaccia

Fulvo con macchie di colore marrone, nero o grigio

Grandi

Gavidi, Stercorario maggiore

 

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Uova di Allocco (Strix aluco) in una cavità naturale

 

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Uova di Assiolo (Otus scops) in un nido artificiale; l'uovo indicato dalla freccia è diverso come si può notare, sia nel colore che nella forma poichè il nido artificiale era occupato da uno Storno (Sturnus vulgaris) che è stato scacciato dagli Assioli e ha abbandonato il primo uovo che aveva deposto.

 

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Uova di Barbagianni (Tyto alba); questo rapace notturno nelle annate con abbondanza di micromammiferi di cui si nutre può deporre molte uova (fino a 10-11) e/o portare avanti più di una covata (2 o anche 3).

 

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Uova di Gufo comune (Asio otus) deposte in un vecchio nido di Gazza (Pica pica)

 

nido gufo reale, uovo gufo reale, eagle owl nest, eagle owl egg, gufo reale, bubo bubo, eagle owl, Uhu, búho real, Hibou grand-duc
 

Uovo di Gufo reale europeo (Bubo bubo) nel nido; questo grosso rapace notturno scava una piccola conca per impedire che le uova possano rotolare fuori durante la cova

 

 

nido succiacapre, uova succiacapre, nightjar nest, nightjar eggs, Succiacapre, Caprimulgus europaeus, nightjar, Ziegenmelker, chotacabras gris, chotacabras europeo,   Engoulevent d'Europe,
 

Uova di Succiacapre (Caprimulgus europaeus) deposte direttamente a terra nel sottobosco.

 

 

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Uova e nido di Tortora dal collare (Streptopelia decaocto)

 

 

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Uova di Codirosso (Phoenicurus phoenicurus) nel nido all'interno di una cassetta artificiale

 

nido cinciallegra, uova cinciallegra, great tit nest, great tit eggs, Cinciallegra, parus major, great tit, Kohlmeise, carbonero común, Mésange charbonnière nido pettirosso, uova pettirosso, robin nest, european robin eggs, Pettirosso, erithacus rubecula, european robin, Rotkehlchen, petirrojo europeo, Rouge-gorge familier,
   
Uova di Cinciallegra (Parus major); notare lo strato di muschio e altri vegetali che è stato utilizzato per riempire tutto il fondo del nido artificiale Uova di Pettirosso (Erithacus rubecula) nel nido.

 

 
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Nido con uova di Capinera (Sylvia atricapilla)

 

nido di zigolo nero, uova zigolo nero, cirl bunting nest, cirl bunting eggs, zigolo nero, emberiza cirlus, cirl bunting, escribano soteno
 

Nido con uova di Zigolo nero (Emberiza cirlus)

 

 

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