Il vescovo ai giovani del Meeting di Leonessa: “Dio conta fino ad uno”

La seconda giornata dei ragazzi riuniti a Leonessa per il Meeting diocesano inizia presto, con le lodi mattutine insieme al vescovo Domenico. Si legge insieme il Vangelo di Marco, si analizza il racconto sobrio che l’evangelista ha costruito, dando uno specifico rilievo alle chiamate di Gesù. Marco parla del lago e del monte, due luoghi simbolo del percorso di vita di ognuno di noi.

“Non occorre aspettare di incontrare Gesù in luoghi eccezionali – commenta mons Pompili – perché il lago rappresenta il luogo della vita quotidiana, quello del lavoro, della nostra giornata normale”. Si sottolinea il tema del Meeting di quest’anno, l’Ora, il momento della chiamata, dell’incontro, della svolta, quella che “avviene dentro la vicenda normale di ognuno è dunque dentro una precisa cornice ambientale, geografica, sociale, caratteriale diverse. Il Maestro si avvicina con fiducia e si rivolge con familiarità. Non chiama a fare qualcosa, ma a starsene con Lui. Il suo è un invito all’amicizia con Lui. Il risultato è che lo seguono subito”.

Da un luogo di montagna come Leonessa, don Domenico sottolinea la simbologia del monte citato da Marco: “da lì Gesù ci chiama e questo salire verso l’alto non dice di un isolamento ma del desiderio di scegliere tra la massa qualcuno verso cui nutre uno speciale affetto. Ancora una volta l’obiettivo è stare con Lui e quindi andare a predicare e cacciare i demoni. Predicare non vuol dire aver imparato la lezione e ripeterla ma far emergere quello che da Lui abbiamo appreso. Così come scacciare i demoni significa liberare le persone da quelle forze malefiche che le ricacciano nell’abbrutimento”.

L’invito ai ragazzi è di far tesoro delle esperienze come l’incontro di Leonessa, perché possano aiutarli ad osservare le cose da un punto di vista diverso, a predisporre lo sguardo verso un’apertura sull’orizzonte, trovando il proprio personale punto d’incontro con Gesù, perché il rapporto con Dio non sia massificante e uniformato, perché: “Dio conta fino ad uno”.