Svizzera-Cina, nuova Via della Seta

Il 26 maggio 2017 ha rappresentato una data storica per il progetto ‘Belt and Road Initiative’ che si propone di collegare la Cina ai maggiori centri europei via terra. Alle ore 12:00 un treno lungo 80 metri e carico di 82 contenitori cisterna ISO di prodotti chimici ad elevato valore, esce dalla stazione ferroviaria di Korla, nella Cina nord-occidentale, alla volta dell’Europa (Germania e Francia). Una joint tra la svizzera Hupac, specializzata in trasporti e logistica, ed il produttore chimico cinese Markor Chemical, nell’ambito della strategia ‘One Belt, One Road’. “Ci ripromettiamo di percorrere 8000 km in 18 giorni, attraversando i confini e adempiendo le procedure doganali di sei nazioni diverse” ha dichiarato il responsabile della produzione Hupac, Silvio Ferrari.

I rapporti tra la Confederazione Elvetica e la Repubblica Cinese sono molto più antichi e profondi di quanto si pensi, la Svizzera è stata infatti il primo paese occidentale a riconoscere la PRC, il 17 gennaio 1950. Nel maggio del 2013 la Cina stipulò con la Svizzera un trattato di libero scambio, il primo con un paese europeo. Nel 2015 la Banca Nazionale Svizzera con la Banca Centrale Cinese e il World Economic Forum si accordarono per l’internazionalizzazione dello Yuan. Nell’aprile 2016 una visita del Presidente di turno della Confederazione, Johann N. Schneider-Amman, ha portato alla sigla di una collaborazione per l’innovazione strategica. In occasione del Forum di Davos, è stata la volta di Xi Jinping, il 15 gennaio 2017 di visitare Berna con la consorte, accolto dal Consiglio Federale e dalla Presidente Doris Leuthard. Durante l’incontro i due governi hanno firmato dieci tra protocolli, accordi e convenzioni.

Nel maggio scorso la Presidente di turno della Confederazione, Doris Leuthard, ha partecipato al Belt and Road Forum di Pechino trattando con Xi Jinping di energia, libero scambio, finanza, trasporti e digitale. I risultati dell’attivismo tra Berna e Pechino sono tangibili, il Cantone di Ginevra si è aggiudicato un accordo con la compagnia agricola COFCO che si stabilirà nel cantone con i suoi uffici. Grandi vantaggi verranno poi, come su richiamato, nel campo delle infrastrutture e dei trasporti ferroviari ove la Svizzera risulta una eccellenza. La strategicità di Berna agli occhi della Cina è notevole, politicamente neutrale, non fa parte della UE, si avvantaggia dei solidi collegamenti standardizzati con le regioni tedesche a nord, sicuramente preferibili agli scadenti collegamenti merci su rotaia del versante italiano, in attesa del completamento della rete alta velocità verso Lione e dei  tratti sub-alpini.

La  Camera di Commercio Ticinese i dati di interscambio con i paesi interessati dalla Belt and Road Initiative, tutti in forte aumento, con solide esportazioni di metalli, veicoli e orologi di lusso verso Hong Kong (+19%), Cina (+14%) e Russia (+ 31%) . In forte aumento anche l’interesse del Canton Ticino verso il Kazakhstan, paese con cui la Svizzera condivide la centralità geografica nei rispettivi continenti, e la vicinanza ai due pilastri centrali del progetto, Germania e Cina. Il Consigliere Federale Ueli Maurer si è recato in visita presso i paesi dell’Asia Centrale, in occasione del 25esimo anniversario del gruppo di voto svizzero nel Fondo monetario internazionale (FMI) e nella Banca mondiale. A questo gruppo appartengono, oltre a Tagikistan, Kirghizistan e Kazakistan, anche Polonia, Serbia, Azerbaigian e Turkmenistan, nonché l’Uzbekistan ma solamente per quel che concerne la Banca mondiale. Il Consigliere Maurer in tale occasione ha dichiarato che la Svizzera è disposta a cooperare con la Cina principalmente negli ambiti di finanziamento, controllo dei rischi e assicurazione. Con lui si trovava il segretario di Stato per le questioni finanziarie internazionali, Jörg Gasser, il quale ha aggiunto “Dato che l’iniziativa Belt and Road è un grande progetto, vogliamo conoscere considerazioni e piani della Cina, prima di trovare un modo specifico di parteciparvi, come ad esempio a grandi progetti infrastrutturali e di controllo dei rischi nel settore finanziario“.

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