Che Felipe Caicedo e il gol non siano grandissimi amici si è capito dalla dinamica che ha portato l'ecuadoriano a segnare il suo primo gol in Serie A, con l'attaccante che prima si disinteressa dell'azione pensando erroneamente di essere in fuorigioco e poi insacca raccogliendo la corta respinta di Viviano. Ma la sua è una rete pesantissima e permette alla Lazio di strappare i 3 punti a Marassi e di rilanciarsi nella corsa Champions, considerando che deve anche giocare il recupero con l'Udinese, in programma a fine gennaio (leggi qui la classifica). E se Caicedo ha segnato un gol casuale, questa Lazio non ha nulla di casuale. E nemmeno lui, prima punta potente e completamente diversa da Immobile.
GIOIA —
Ne l post partita l'ecuadoriano ha stemperato la gioia tornando a criticare la Var, come già fece con un tweet: "Per me non è calcio. Siamo stati più forti della Var e sono contento per il gol. Avevamo fame di vincere, di tornare la squadra che voleva vincerle tutte. E l'esultanza col cuore? Per la mia famiglia e mia moglie".
felipe —
Inzaghi lo ha sempre detto, fin dall'arrivo dell'ex Espanyol in Italia: "Lui e Immobile insieme? Si può fare". Già, e si è fatto. In Europa League si sono divisi i gol con lo Zulte e a Nizza Felipe ha fatto il fenomeno contro Balotelli. Caicedo, che aveva già fatto impazzire i tifosi laziali grazie alle foto della bella compagna Maria Garcia su Instagram, ora li sta convincendo appieno anche in campo.
Maria Garcia, la moglie di Caicedo Instagram
ESPA-NO —
Eppure nelle ultime stagioni Caicedo non è mai arrivato in doppia cifra. Con l'Espanyol ne ha segnati 19 in 3 stagioni: 9 nella prima, 8 nella seconda e soltanto due nell'ultima, prima di passare alla Lazio. Di lui ci si ricorda per una super notte al Madrigal (3-0 al Villareal con doppietta). È stato anche una meteora del Manchester City di Hughes, segnando 4 gol nel 2008-09 (con doppietta all'Hull City e qualche altra rete in Coppa Uefa). Soltanto una volta, in tanti anni di carriera, è riuscito a superare le 10 marcature: furono 13 nel 2010-11, quando vestiva la maglia del Levante. Gli stessi di Pablo Daniel Osvaldo che indossava quella dell'Espanyol. Valsero la salvezza e la chiamata della Lokomotiv Mosca.
NEYMAR, GUARDAMI! —
Ma in Nazionale è tutta un'altra cosa: nelle qualificazioni al Mondiale di Russia 2018 l'Ecuador non ce l'ha fatta, ma Felipe ha "matato" tutti. È partito con un gol all'Argentina a Buenos Aires (2-0 per l'Ecuador) e ha chiuso a 7 reti. Peggio solo di Cavani (10), esattamente come Messi e Sanchez. Uno in più di Neymar, che andrà in Russia col Brasile, ma nella classifica cannonieri è rimasto dietro a Felipe.