Si avvicina l’ultimo fine settimana di AstiTeatro con la Maratona alfieriana e numerosi altri appuntamenti. La conclusione è affidata al Mondo dei Vinti (domenica 1 luglio ore 22).

Ecco i principali appuntamenti in programma in questi ultimi giorni di Festival.

MARATONA ALFIERIANA
Letture degustazioni, musica e molto altro per 24 ore a “tutto Vittorio Alfieri”.
Da sabato 30 giugno alle 15,30 a domenica 1 luglio alle 16,30; partenza e arrivo presso il Cortile del busto.

Sabato 30 giugno inizierà la Maratona Alfieriana, in collaborazione con la Fondazione Gabriele Accomazzo per il Teatro, che animerà il Palazzo Alfieri con una 24 ore itinerante dedicata al poeta, sfruttando spazi esterni e interni del Palazzo, impreziosita da letture, momenti musicali e degustazioni di eccellenze dell’enogastronomia locale (ingresso libero). La direzione artistica è di Marco Viecca e Daniela Placci, con la consulenza scientifica della Prof.ssa Carla Forno del Centro di Studi Alfieriani di Asti. Gli attori coinvolti nell’evento sono Chiara Buratti, Diego Coscia, Cristina Leone, Raimondo Livolsi, Mario Nosengo, Susanna Nuti, Rossana Peraccio, Daniela Placci, Alessia Pratolongo, Valentina Veratrini e Marco Viecca.
Le degustazioni di vini del Consorzio per la tutela dell’Asti Docg (ore 15,30), dei vini di Teo Costa (ore 18), dei vini di Bersano Vini (ore 20) rientrano nell’ambito del progetto ASTITEATRO NUOVI TERROIR, occasioni di narrazione e dialogo tra il creatore del prodotto e gli spettatori/degustatori, alla ricerca di stimoli ed emozione tra teatro e cultura.

AMLETO TAKE AWAY
di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, produzione Compagnia Berardi Casolari / Teatro dell’Elfo, con il sostegno di Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival di Armunia Castiglioncello, Comune di Rimini-Teatro Novelli
Venerdì 29 giugno 2018 – ore 19 | Diavolo Rosso, Piazza San Martino, 4 – Asti

Un affresco tragicomico che gioca sui paradossi, sugli ossimori e sulle contraddizioni del nostro tempo che, da sempre, sono fonte d’ispirazione per il teatro ‘contro temporaneo’ della Compagnia Berardi Casolari. Punto di partenza sono, ancora una volta, le parole, diventate simbolo più che significato, etichette più che spiegazioni. In questo percorso s’inserisce, un po’ per provocazione, un po’ per gioco meta-teatrale, l’Amleto di Shakespeare, simbolo del dubbio e dell’insicurezza, icona del disagio e dell’inadeguatezza, risultato, passo dopo passo, il personaggio ideale cui affidare il testimone di questa indagine. Ma l’Amleto di “Amleto Take Away” procede anche lui alla rovescia: è un Amleto che preferisce fallire piuttosto che rinunciare, che non si fa molte domande e decide di tuffarsi, di pancia, nelle cose anche quando sa che non gli porteranno nulla di buono. È consapevole ma perdente, un numero nove ma con la maglia dell’Inter e di qualche anno fa, portato alla follia dalla velocità, dalla virtualità e dalla pornografia di questa realtà.
Amleto è in seria difficoltà circa il senso delle cose, travolto da una crisi così generalizzata e profonda che mette a repentaglio storie solide e consolidate come il suo rapporto d’amore con Ofelia e il suo rapporto con il teatro.

 

CANTICO DEI CANTICI – Spettacolo vincitore di PREMIO UBU 2017 per: Roberto Latini – miglior attore o performer, Gianluca Misiti – miglior progetto sonoro o musiche originali.
adattamento e regia Roberto Latini, con Roberto Latini, musiche e suoni Gianluca Misiti, Produzione Fortebraccio Teatro
con il sostegno di Armunia Festival Costa degli Etruschi, con il contributo di MiBACT e Regione Emilia-Romagna
Venerdì 29 giugno 2018 – ore 21 | Chiesa del Gesù, Corso Vittorio Alfieri 381 – Asti

“Il Cantico dei Cantici” è uno dei testi più antichi di tutte le letterature. Pervaso di dolcezza e accudimento, di profumi e immaginazioni, è uno dei più importanti, forse uno dei più misteriosi; un inno alla bellezza, insieme timida e reclamante, un bolero tra ascolto e relazione, astrazioni e concretezza, un balsamo per corpo e spirito. Se lo si legge senza riferimenti religiosi e interpretativi, smettendo possibili altre chiavi di lettura, rinunciando a parallelismi, se si prova a non far caso a chi è che parla, ma solo a quel che dice, può apparirci all’improvviso, col suo profumo, come in una dimensione onirica, non di sogno, ma di quel mondo, forse parallelo, forse precedente, dove i sogni e le parole ci scelgono e accompagnano.
Latini lo racconta così: “Ho tradotto alla lettera la sensazione, il sentimento, che mi ha da sempre procurato leggere queste pagine. Ho cercato di assecondarne il tempo, tempo del respiro, della voce e le sue temperature. Ho cercato di non trattenere le parole, per poterle dire, di andarle poi a cercare in giro per il corpo, di averle lì nei pressi, addosso, intorno; ho provato a camminarci accanto, a prendergli la mano, ho chiuso gli occhi e, senza peso, a dormirci insieme.”

HOMICIDE HOUSE
di Emanuele Aldrovandi, con Luca Cattani, Cecilia di Donato, Marco Maccieri, Valeria Perdonò, regia di Marco Maccieri, Produzione BAM Teatro / MaMiMò
con il contributo del Premio Riccione per il Teatro in collaborazione con Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria 2014, con il Comune di Correggio – Centro di documentazione Pier Vittorio Tondelli / Giornate Tondelliane 2014
Sabato 30 giugno 2018 – ore 19 | Diavolo Rosso, Piazza San Martino, 4 – Asti

Indebitato per problemi di lavoro, un uomo finisce vittima di un gioco al massacro riservato a facoltosi in cerca di emozioni forti. Un gioco che non lascia scampo e che affida all’uomo il compito di spiegare al mondo, con ipocrisia e falsità, una storia troppo complicata. “Homicide House” è una parabola eloquente sui pericoli della nostra società. Davanti all’esasperazione dell’estetica, alla sua esplosione sempre più selvaggia e incondizionata, la crescita personale viene relegata al caso, se avviene, quasi come un accadimento probabile, ma del tutto accessorio, in una vita dedita al successo e alla propria affermazione sopra e verso gli altri. L’interrogativo è: dopo l’illuminismo e la rivoluzione tecnologica l’uomo continuerà a “plastificarsi” inesorabilmente o troverà dentro di sé ancora una piccola scintilla di sincerità e di autenticità?
Testo vincitore del 10° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli”
In attesa dello spettacolo sarà possibile degustare i vini di Cordara nell’ambito del progetto ASTITEATRO NUOVI TERROIR, occasioni di narrazione e dialogo tra il creatore del prodotto e gli spettatori/degustatori, alla ricerca di stimoli ed emozione tra teatro e cultura.

 

AL PRESENTE
di e con Danio Manfredini, Produzione riallestimento La Corte Ospitale
Sabato 30 giugno 2018 – ore 21 | Spazio KOR, Piazza San Giuseppe – Asti

Spaccato della mente e della sua inafferrabilità. In scena, un uomo e il suo doppio: una parte è immobile, assorta, riflessiva, una parte è inquieta e si identifica con i fantasmi che popolano la sua mente. Entra attraverso l’immaginazione in un flusso di associazioni inarrestabili che lo conducono in diversi spazi, in diversi tempi della sua vita. Nella solitudine rincorre i pensieri, quel dialogo interiore ininterrotto che lo accompagna, l’inquietudine provocata da ricordi, voci di persone care, immagini di un passato vago ma sempre presente e suggestioni dal mondo contemporaneo.
PREMIO UBU 1999 come migliore attore
In attesa dello spettacolo sarà possibile degustare i vini di Marco Capra Azienda Agricola nell’ambito del progetto ASTITEATRO NUOVI TERROIR, occasioni di narrazione e dialogo tra il creatore del prodotto e gli spettatori/degustatori, alla ricerca di stimoli ed emozione tra teatro e cultura.

BLOOM’S DAY
di Claudio Collovà, dall’Ulysses di James Joyce, con Sergio Basile
Sabato 30 giugno 2018 – ore 22,30 |Chiesa del Gesù, Corso Vittorio Alfieri 381 – Asti

Ulysses è una commedia. Un percorso in cui spesso si inciampa, cadendo fragorosamente a terra, come succede a un cameriere con una pila di piatti sporchi. “Una storiella di una giornata e l’epopea di due razze (Israele-Irlanda)ù2, la definì Joyce, scoraggiando tutti i cercatori di simboli. Leopold Bloom è già lui stesso dotato di umorismo e ridicolo nelle sue goffaggini, ed è una figura tragica perché tutto intorno a lui è violento e inumano, a cominciare dalla persecuzione di cui è vittima in un’Irlanda già ad inizio secolo anti-semita e razzista. Bloom è ebreo, è un esempio di vita mediocre, insignificante, è avvolto da un disagio privato che rispecchia quello generale e pubblico della città, i cui abitanti spia qui con l’ausilio di un cannocchiale.

LIRETA a chi viene dal mare
dal diario di Lireta Katiaj e altri milioni di diari mai scritti
con Paola Roscioli, Piergiacomo Buso (chitarra) e Fabio Uliano Grasselli (contrabbasso), drammaturgia e regia Mario Perrotta, Produzione Permàr / La Piccionaia / dueL
Domenica 1 luglio 2018 – ore 18 |Diavolo Rosso, Piazza San Martino, 4 – Asti

Albania. C’è una donna, Lireta si chiama. C’è una donna che guarda oltremare cercando un brandello d’Italia, anche solo una luce. Una luce di Puglia che illumina i sogni di là, nella terra dell’alba. C’è un gommone che parte e la donna si sta in mezzo agli altri sul mare, cercando d’Italia e di luci. Tra le braccia ha una bimba che, neanche tre mesi di vita e si trova sull’onda, nel nero di un cielo senza luna. L’hanno detto alla donna, alla bimba e a tutti gli altri lì sul gommone: “Se arriva la guardia costiera d’Italia buttatevi in acqua!” L’hanno detto anche all’uomo, compagno alla donna che si sta anche lui sul gommone.
In attesa dello spettacolo sarà possibile degustare vini a cura del Diavolo Rosso e Spazio Kor nell’ambito del progetto ASTITEATRO NUOVI TERROIR, occasioni di narrazione e dialogo tra il creatore del prodotto e gli spettatori/degustatori, alla ricerca di stimoli ed emozione tra teatro e cultura.

 

MALACRESCITA
tratto dalla tragedia “La Madre: ’i figlie so’ piezze ’i sfaccimma”
con Mimmo Borrelli, musiche in scena Antonio della Ragione, testi e regia Mimmo Borrelli, produzione Associazione Culturale Sciaveca, collaborazione al progetto Luigi Ferrigno, Placido Frisone, Enzo Pirozzi, Tobia Massa
Domenica 1 luglio 2018 – ore 20 | Spazio KOR, Piazza San Giuseppe – Asti

La storia è quella di tale Maria Sibilla Ascione: ignara e innocente bambina, poi donna, nel nome già destinata ad una condizione di metà Vergine innocente, metà Maga, strega furente. Figlia di un noto camorrista del casertano, le cui origini materne (i nonni contadini e fattucchieri, maghi) la riportano a Cuma, nei pressi di Torregaveta, lì dove secondo la leggenda e le testimonianze di Virgilio, risiedeva la dimora della famosa veggente. Il padre è un noto proprietario terriero dedito alla coltivazione, tra Mondragone, Villaricca, Villaliterno, Casal di Principe, del cosiddetto oro rosso (pomodori), senza disdegnare però (siamo nei primi anni ’60) il ben più redditizio smaltimento clandestino dei rifiuti tossici provenienti dalle industrie del nord. Borrelli sarà intensissimo interprete del suo testo.
In attesa dello spettacolo sarà possibile degustare i vini di Avezza Azienda Agricola nell’ambito del progetto ASTITEATRO NUOVI TERROIR, occasioni di narrazione e dialogo tra il creatore del prodotto e gli spettatori/degustatori, alla ricerca di stimoli ed emozione tra teatro e cultura.

IL MONDO DEI VINTI
dall’opera di Nuto Revelli, drammaturgia di Luciano Nattino
con Aldo Pasquero, Dario Cirelli, Elena Romano, Fabio Fassio, Francesco Micca, Lodovico Bordignon, Lucia Giordano, Marco Andorno, Massimo Barbero, Paola Bordignon, Patrizia Camatel e Sebastiano Amadio
collaborazione musicale Antonella Talamonti
costumi Marta Tibi, regia Aldo Pasquero, Giuseppe Morrone e Luciano Nattino, Teatro degli Acerbi e Faber Teater
produzione casa degli alfieri, Faber Teater, Asti Teatro 31 e Residenza Multidisciplinare “Dal Monferrato al Po”
Regione Piemonte in collaborazione con Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Sistema Teatro Torino, Fondazione Circuito Teatrale del Piemonte
Domenica 1 luglio 2018 – ore 22 | Cascina del Racconto, Via Bonzanigo 46 – Asti

Un lavoro corale, ispirato alle memorie che appartengono ai testimoni di Revelli della provincia cuneese del ‘900, scritto da Nattino il drammaturgo della Casa degli Alfieri, oggi scomparso, sperimentatore e ricercatore di tradizioni popolari: le storie de “Il Mondo dei Vinti” sono le stesse storie di tutto nostro Paese e assomigliano tanto a quelle raccontate oggi dai griot africani, dai cantori dell’America latina, dai danzatori indiani o tibetani, tra migrazioni e ricordi, adii e ritorni. Un lavoro dove la memoria vuole essere anche sguardo sul futuro, dove il ricordo è coscienza di esistere.