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Romania, nuova terra del gioco tra sviluppo e responsabilità

21 aprile 2018 - 10:16

Un viaggio nella terra di Dracula, che punta anche sul gioco pubblico, in un mercato controllato. Interessante, anche per l'Italia.

Scritto da Alessio Crisantemi
Romania, nuova terra del gioco tra sviluppo e responsabilità

Sono passati tre anni dalla regolamentazione del gioco con vincita in denaro in Romania, a seguito dell'introduzione di una legge nazionale che ha previsto la costituzione di un comparto pubblico del gioco e l'affidamento di questo settore a un organismo di controllo di stampo governativo: ovvero, l'Oficiului Național pentru Jocuri de Noroc, meglio conosciuto come National Gambling Office (Ong). E oggi, dopo uno sforzo iniziale da parte del regolatore e dell'industria, per un cammino di progressiva legalizzazione e professionalizzazione del settore, su quello che fino a poco tempo veniva considerato un mercato emergente, si può iniziare a parlare di consolidamento, tracciando un primo bilancio. Gioco News, nel numero di aprile della rivista, lo fa attraverso un intervista a Dan Iliovici, presidente del regolatore romeno, che rivela un settore in forte espansione, ma all'insegna della responsabilità sociale.

A tre anni dal debutto del settore del gioco pubblico in Romania, qual è il vostro bilancio?
 
“Bisogna anzitutto evidenziare che il settore del gioco d'azzardo era già presente in Romania, molto prima dell'entrata in vigore del nuovo quadro legislativo, che è stato attuato tra il 2015 e il 2016. Solo per citare brevemente l'esperienza pregressa, è opportuno citare il primo importante cambiamento messo in atto sul gioco, che risale al 2009, quando era stato pubblicato per la prima volta l'Emergency Government Ordinance (n. 77, Oug77). Sebbene non perfetto, questo provvedimento ha rappresentato la base su cui è stato possibile effettuare il successivo cambiamento, realizzato a partire dal 2015. La disposizione più importante del nuovo quadro normativo ha riguardato l'industria del gioco online. Prima di allora non esisteva un operatore con licenza - per molte ragioni, prima su tutte l'esistenza di legge di fatto inapplicabile - e ora abbiamo 21 operatori, attivi in un'industria funzionale in tutti i suoi aspetti. E credo che questo sia il risultato più importante”.
 
Crede che il mercato abbia ancora prospettive di crescita?
 
“Crescita, sì. Ma non solo - o non esclusivamente - nel numero di giocatori attivi, ma nella quantità di operatori online autorizzati. Mentre per quanto riguarda l'industria tradizionale terrestre pensiamo più a un consolidamento del mercato. Abbiamo però anche grandi aspettative sullo sviluppo del mercato delle Awp: le cosiddette slot machine a basso rischio e basse puntate. Vorremmo vedere un numero sempre maggiore di queste macchine sostituire le slot tradizionali, (in Romania, esistono tre tipologie di apparecchi, identificate in slot, Awp e Vlt, come da box in fondo pagina, Ndr) specialmente in piccoli luoghi come i bar”.
 
L'Ong ha appena rilasciato il codice di comunicazione relativo alle promozioni di gioco. Quali sono i principi ispiratori di questa iniziativa e cosa si aspetta dall'attuazione di tale codice?
 
“Prima di tutto vorrei fare una dichiarazione molto chiara: la pubblicità di un'attività legale è una cosa da ritenere normale. Inoltre la pubblicità di attività di gioco legalmente autorizzate è un ottimo modo per proteggere i giocatori, in quanto così facendo i consumatori vengono guidati verso le attività legali. Ma il gioco d'azzardo comporta comunque dei rischi, anche se legale, e non deve essere rivolto a bambini, minorenni e soggetti a rischio. Come pure, va ricordato, la pubblicità di gioco d'azzardo non dovrebbe essere fatta in maniera aggressiva. Per queste ragioni abbiamo condotto una ricerca approfondita su come altri paesi o giurisdizioni si stanno occupando di pubblicità del gioco d'azzardo, dalla quale abbiamo rilevato che esistono sostanzialmente due approcci: Uno che prevede una regolamentazione 'di forza', cioè una legge (o più) che impone regole severe, e un secondo approccio che definirei 'soft', che prevede un insieme di regole, che non vengono imposte alla filiera, concedendo agli operatori la libertà di adottarle o meno. E noi abbiamo scelto di optare per il secondo approccio. Perché riteniamo che questo sia più efficace. Gli studi sociologici hanno indicato che questo tipo di autoregolamentazione, l'adozione gratuita di tali azioni di Csr (corporate social responsibility o responsabilità sociale di impresa, Ndr) sono migliori rispetto a ciò che viene imposto dall'autorità. Ci aspettiamo quindi cooperazione, suggerimenti, feedback dall'industria del gioco d'azzardo, per migliorare questo codice e renderlo un standard generale per l'industria. Stiamo valutando ora l'idea di pubblicare un elenco di aziende che accettano liberamente il codice e lo mettono in pratica seguendo le regole proposte. Il codice etico non è quindi obbligatorio e non comporta conseguenze negative se un'azienda non lo applica. Ma rappresenta comunque un messaggio forte sul fatto che le cose devono cambiare nel modo in cui l'industria del gioco d'azzardo sta facendo pubblicità o comunicazione pubblica”.
 
Quali saranno i prossimi passi nel prossimo futuro?
 
“Vedremo. Ma devo dirvi che il regolatore non rimarrà con le mani in mano. Le nostre azioni saranno guidate dalla risposta del mercato del gioco, dalla società, dai mass-media”.

Quali giochi sono attualmente consentiti in Romania e quali potrebbero arrivare in futuro?
 
“Oggi esiste una gamma completa di giochi che sono legalmente autorizzati in Romania: Awp, slot, poker, negozi di scommesse, casinò e bingo. E non c'è limite al numero di licenze che possono essere rilasciate. Ci sono 356 operatori di gioco tradizionali: slot machine, scommesse sportive, bingo, casinò, poker, e 21 operatori attivi nel segmento online. C'è poi anche la National Lottery, che gestisce le videolottery e ha l'esclusività sui giochi di lotteria: gratta e vinci, lotteria nazionale (6/49) e così via. Ad oggi abbiamo circa 68slot slot sul mercato, quasi 4mila Awp, oltre 5mila Vlt. Quattro casinò, alcune sale bingo e circa 13mila negozi di scommesse terrestri”.
 
Quali sono i prossimi obiettivi come regolatore del settore e quali sono le priorità?
 
“Di sicuro al centro della nostra attività c'è l'obiettivo di garantire una migliore protezione del giocatore, in particolare con l'atteso attuazione di politiche di gioco responsabile. Stiamo lavorando inoltre sulla sburocratizzazione dell'intero sistema, spostando sempre di più la nostra attività online. Ci sono cambiamenti permanenti nell'industria; stiamo considerando alcuni piccoli aggiustamenti del quadro giuridico per adattarci a questi cambiamenti, oltre ad intervenire sulle altre piccole situazioni che nella pratica non funzionano correttamente. Non si tratta di cambiamenti importanti ma di ottimizzazioni, delle quali discuteremo con tutte le parti interessate prima di presentare proposte al Parlamento o al governo”.
Insomma, la Romania, dopo l'ingresso nell'Unione Europea del 2007 e il progressivo sviluppo industriale ed economico, continua crescere, anche sotto il profilo del gaming. Nonostante la mancata introduzione, ancora oggi, della moneta unica (la valuta corrente continua ad essere il leu rumeno, anche se lo Stato si è impegnato ad adottare l’euro una volta soddisfatte le condizioni necessarie) il Paese rappresenta una meta di interesse (anche) per molti imprenditori italiani, di vari settori e, forse, anche per l'industria del gioco. La vicinanza geografica insieme ad alcune similitudini con il nostro Paese, possono giocare in favore degli operatori italiani che intendono guardare all'estero in cerca di nuove opportunità: come sembrano voler fare alcune imprese di produzione di apparecchi da intrattenimento, preoccupate dalla fase di crisi del nostro comparto e dal processo di riduzione avviato nel nostro paese. Come evidenziato dal regolatore, non ci sono limiti, ad oggi, nel numero di licenziatari né in quello degli apparecchi installabili nei locali e proprio per questo, la Romania, potrebbe rappresentare una vera e propria scommessa, anche per gli italiani.

 

LA LEGGE RUMENA - La legislazione rumena sul gioco d'azzardo fa una netta distinzione tra slot machine e le cosiddette Awp. Le slot non hanno limiti definiti su puntate, vincite e jackpot, mentre le Awp hanno una chiara limitazione per l'importo della puntata massima (circa 50 centesimi di euro) e delle vincite (non possono superare i 200 euro). Oltre al fatto che non possono prevedere sistemi di jackpot.
Le slot possono però essere collocate nei negozi di scommesse (massimo 5 slot) e nelle sale slot dedicate (minimo 12 slot fuori Bucarest, 20 slot a Bucarest città).
Inoltre le Awp possono essere istallate solo in piccoli bar, ristoranti, negozi etc. Ma non nei negozi di scommesse e nelle sale slot: e il numero massimo consentito è di appena 3 apparecchi.
Ad oggi sono autorizzate all'esercizio circa 68mila slot e 3.500 Awp.
Esistono poi anche le Vlt: ovvero, degli apparecchi da gioco “server based”, in cui il gioco non risiede all'interno della macchina fisica ma viene gestito da un server remoto. Esattamente come in Italia. Per ora le Vlt in Romania possono essere gestite unicamente dalla National Lottery.

 

 

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