CATANZARO. “Sono un esempio del radicato marciume amministrativo nella Regione Calabria le nomine di Franco Pacenza quale consulente di Mario Oliverio per la Sanità e componente del Nucleo di monitoraggio programmatico alle dipendenze del governatore”. Lo denunciano i parlamentari del Movimento 5 Stelle Giuseppe d’Ippolito, Francesco Sapia, Paolo Parentela, Dalila Nesci e Bianca Laura Granato, che annunciano di aver presentato un nuovo esposto – dopo il primo dell’ottobre scorso – alla Procura di Catanzaro e alla Corte dei conti e di aver inviato l’atto anche all’Anac, all’Anticorruzione regionale, alle commissioni speciali Vigilanza e Anti-’ndrangheta del Consiglio regionale, all’Ispettorato della Funzione pubblica, al Collegio dei revisori della Regione Calabria e allo stesso governatore Oliverio. Secondo i parlamentari del M5S “Pacenza non ha i requisiti di legge per la consulenza assegnatagli, che gli frutta 2.800 euro al mese al netto di Iva e oneri previdenziali, più rimborsi medi da 3.500 euro mensili”, inoltre è “illegittima la nomina di Pacenza quale componente del Nucleo di monitoraggio programmatico: incarico che, seppur gratuito come si legge nel decreto del governatore n. 157/2015, è senza dubbio da includere tra quelli di alto vertice. Ciò – sostengono nel nuovo esposto D’Ippolito, Sapia, Parentela, Nesci e Granato – si evince pure dal fatto che, nel successivo decreto di Oliverio, numero 120 del 21 novembre 2017, si dispone che il Nucleo di monitoraggio programmatico, dal quale appare escluso il signor Pacenza, è composto dai dirigenti generali dei dipartimenti regionali”. Questo ultimo decreto “risulta singolarmente adottato”, secondo i parlamentari 5 Stelle, appena dopo il loro esposto dello scorso ottobre sulla nomina di Pacenza quale consulente del governatore per la Sanità: “Allora occorre domandarsi – hanno scritto i parlamentari pentastellati nell’ultimo esposto – come mai il Pacenza sia stato nominato anche nel riferito Nucleo di monitoraggio programmatico, sulla base del possesso di quali requisiti valutati e perché, appena dopo” il primo esposto dei 5 Stelle, “il governo regionale abbia sostituito il responsabile dell’Anticorruzione regionale e provveduto a nuova composizione del predetto Nucleo di monitoraggio, non confermando il Pacenza tra i componenti del medesimo”. “Che cosa è avvenuto – si chiedono infine D’Ippolito, Sapia, Parentela, Nesci e Granato – tra l’esposto dell’ottobre scorso dei parlamentari M5S e le appena richiamate determinazioni del governo regionale? Vi sono stati specifici accertamenti a riguardo, al fine di chiarire il perché delle scelte qui riassunte?”.