Rosatellum: fiducia passa al Senato, M5S in piazza

(ANSA)
ROMA - L'Aula del Senato dice sì anche al quinto voto di fiducia chiesto dal governo alla riforma della legge elettorale. I voti a favore sono stati 145, quelli contrari 17. Nessun astenuto. I presenti sono stati 172, i votanti 162. Passa così l'articolo 6 del "Rosatellum". L'articolo 5 era stato approvato con voto elettronico senza ricorrere alla fiducia.

Palazzo Madama aveva in precedenza dato il via libera anche ai primi quattro voti di fiducia chiesti dal governo al "Rosatellum". Nella quarta votazione i voti a favore sono stati 150, 60 i no. Nessun astenuto. I presenti sono stati 217, i votanti 210.

Intanto Beppe Grillo è arrivato in piazza della Rotonda dove il M5s manifesta contro la legge elettorale. "Abbassate le bandiere, qui stiamo facendo una battaglia per tutto il popolo italiano".

Durante il suo intervento in Aula, l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha giudicato "Singolare e sommamente improprio il far pesare sul presidente del Consiglio la responsabilità di una fiducia che garantisse l'intangibilità della proposta in quanto condivisa da un gran numero di partiti.  Ma si può far valere l'indubbia esigenza di una capacità di decisione rapida da parte del Parlamento - si chiede Napolitano - fino a comprimerne drasticamente ruolo e diritti sia dell'istituzione sia dei singoli deputati e senatori?".

"L'interrogativo - prosegue - è sorto nelle ultime settimane con la posizione di fiducia su parti sostanziali del testo prima che si aprisse in aula alla Camera il confronto sugli emendamenti all'art.1. Il dilemma non è - per Napolitano - fiducia o non fiducia, anche perché non è mai stata affrontata, neppure dinanzi alla Corte, un'obiezione di incostituzionalità della fiducia. C'è però stato, nell'esperienza italiana, ricorso alla fiducia in occasioni e modalità molto diverse tra loro. Quali forzature può implicare e produrre il ricorso a una fiducia che sancisca la totale inemendabilità di una proposta di legge estremamente impegnativa e delicata? Mi pronuncio, con tutte le problematicità e le riserve che ho motivato, per la fiducia al governo Gentiloni, per salvaguardare il valore della stabilità, per consentire, anche in questo scorcio di legislatura, continuità dell'azione per le riforme".
Luigi Di Mario, M5S
DI MAIO: 'MATTARELLA NON FIRMI NUOVA LEGGE ELETTORALE' - "Mattarella non firmi, non si renda responsabile dell’ennesima legge incostituzionale" ha dichiarato il candidato premier del M5S Luigi Di Maio durante un'intervista al quotidiano La Repubblica, in merito alla legge elettorale-

"Ci rivolgiamo al capo dello Stato con il massimo rispetto in quanto garante della Costituzione. Se questa legge sarà approvata dal Parlamento, gli chiediamo di valutare con attenzione i profili di incostituzionalità e di non firmarla. Se un domani la Corte Costituzionale dovesse bocciarla, e secondo noi accadrà, Mattarella ne sarebbe responsabile. In Sicilia puntiamo alla maggioranza, il calore delle persone che incontro in questi giorni mi dice che possiamo farcela. Ma se così non dovesse essere, presenteremo un programma e chi vorrà potrà sostenerlo. Senza dare poltrone in cambio. Non facciamo trucchi per avere un voto in più. Nelle liste che sostengono Musumeci c’è un’emergenza legalità. Sono piene di impresentabili, c’è un candidato arrestato per truffa che si è dimesso da sindaco, ma ha la faccia di correre in regione, un altro che era stato arrestato per una compravendita di diplomi".

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