Castellammare, deserta la marcia anti-clan
 nel rione del falò contro i pentiti

Il falò contro i pentiti a Castellammare di Stabia

Una marcia silenziosa per dire ‘no’ alla camorra. Una marcia che avrebbe dovuto attraversare il rione Savorito a Castellammare di Stabia, quel rione sul quale si sono accesi i riflettori anche della stampa nazionale all’indomani del gravissimo episodio delle minacce pubbliche che la camorra ha rivolto ai collaboratori di giustizia cogliendo l’occasione del falò dell’Immacolata per augurare ai collaboratori di morire «abbruciati».

Si sarebbe dovuta tenere oggi ed era stata lanciata su Facebook pochi giorni fa. Ma stamattina al rione Savorito, dove insistono famiglie di spacciatori che lavorano in nome e per conto del clan D’Alessandro, la marcia non c’è stata. All’appuntamento si sono presentate una ventina di persone, tra le quali molti giornalisti locali, ed esponenti delle istituzioni, a cominciare dal sindaco Gaetano Cimmino, passando per il presidente del consiglio comunale Vincenzo Ungaro e la deputata dei Cinque Stelle Teresa Manzo, sino ad arrivare a Toino Scala di Liberi e Uguali. Presenti anche molti poliziotti, che avrebbero dovuto vigilare sul corteo, e i vigili urbani.

Chi è mancato all’appello è stata la comunità, è stata la collettività stabiese. Tutti assenti. Forse anche colpa di un’organizzazione del corteo avvenuta troppo in fretta, affidata esclusivamente al tam tam dei social e senza passare attraverso un coinvolgimento a tappeto anche delle scuole. (Leggi anche l’intervista al sindaco e la promessa di una nuova manifestazione anti-clan organizzata dall’amministrazione comunale)

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lunedì, 17 Dicembre 2018 - 12:46
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