Non solo Erdogan, ora anche Assad pronto ad assaltare i curdi del Ypg
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Non solo Erdogan, ora anche Assad pronto ad assaltare i curdi del Ypg

Il presidente siriano ha annunciato di voler riprendere i territori in mano ai curdi. Anche con la guerra

Combattenti curdi
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31 Maggio 2018 - 16.17


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Non c’è pace per i Curdi: non solo l’invasione di Afrin con i jihadisti al soldo del presidente Erdogan che si sono insediati nel cantone a maggioranza curda dando vita a una vera e propria pulizia etnica. Ma, dopo che i curdi hanno liberato Raqqa e molti territori della Siria dallo Stato Islamico, sono arrivale le minacce del regime di Damasco. 

Il presidente Bashar al Assad ha infatti annunciato che non esiterà ad attaccare i curdi, appoggiati dagli americani, per riprendersi i territori da loro conquistati. “L’unico problema rimasto in Siria sono le Forze democratiche siriane”, ha dichiarato Assad in un’intervista a Russia Today.

Prima dell’attacco però, ha assicurato, proverà la carta del negoziato. 

“In primo luogo, apriremo le porte al dialogo perché la maggior parte sono siriani e presumibilmente amano il proprio Paese, e non vorrebbero essere dei burattini in mano a uno straniero”, ha spiegato Assad. Avverte però che se “non si riesce a convivere” ricorrerà “alla liberazione di quei territori con la forza”. Lo considera “un diritto e un dovere” e intima agli americani di “lasciare l’area”.

La minaccia arriva a sei mesi dall’avvio dell’operazione “Ramo d’olivo” voluta dal presidente turco Erdogan contro lo Ypg, le forze armate curde delle Unità di protezione del popolo, accusato di essere schierato al fianco dei terroristi. Gli attacchi hanno provocato migliaia di morti e messo in ginocchio la città di Afrin. La città è diventata il simbolo della resistenza curda e dell’orrore perpetrato da Erdogan contro la popolazione civile nel silenzio della comunità internazionale, che sembra aver dimenticato l’impegno dei curdi nella lotta all’Isis e nella liberazione della città siriana Kobane. Alcuni media hanno documentato il ripetuto uso di armi chimiche e proibite contro i cittadini colpiti anche nelle case, nelle scuole, nei luoghi della vita quotidiana. Parlando con un giornale locale, un funzionario delle milizie curde dello Ypg, Othman Sheikh Issa, ha accusato il presidente turco Erdogan di  “pulizia etnica” e “genocidio” ad Afrin.

 

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