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Brasile, Somàlia confessa: simulò un rapimento per evitare di allenarsi

Arriva dal Brasile l'incredibile confessione di Paulo Silva, meglio conosciuto come Somàlia, 34enne giocatore brasiliano attualmente svincolato ed ex Botafogo: nel 2011 finse un rapimento per evitare di allenarsi dopo una 'notte brava'.

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Secondo quanto riferito da 'A Bola', il giocatore ha confessato solo ora il reale andamento dei fatti proprio mentre giocava con il Botafogo: le videocamere hanno smascherato la curiosa messa in scena del giocatore, che dopo essere rientrato in casa alle 5 del mattino aveva nascosto i gioielli nel proprio garage per fingere una rapina da parte di presunti malviventi.

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Le forze dell'ordine, in accordo con il club, non hanno mai svelato la verità attraverso le immagini in questi anni: è stato lo stesso giocatore a confessare tutto dopo sette anni. Niente aggressione e niente rapimento: tutto inventato per evitare la multa prevista dal club per l'arrivo in ritardo agli allenamenti, con conseguente decurtazione del 40% sullo stipendio mensile.

Una volta saputa la verità il club lo ha comunque multato, per poi cederlo continuamente in prestito fino alla fine del suo contratto nel 2013. Somàlia ha dovuto anche patteggiare per evitare una severa condanna per dichiarazioni false.

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