PS Cassano

Cassano boccia Dybala: "Quando lo paragonavano a Messi ridevo, non è un campione"

Nonostante i 35 anni di età e il lungo periodo di inattività Antonio Cassano non si arrende. L'ex attaccante, tra le altre, di Roma, Real Madrid e Inter vuole ancora giocare.

"Sono un calciatore perché mi alleno ogni giorno, ma non ho richieste soddisfacenti. Tutti pensano che abbia smesso e che non ce la faccia più... Non è vero. Pancia non ne ho e sono 85 chili, il peso forma quando sono andato al Mondiale in Brasile", sottolinea Cassano a 'Il Corriere dello Sport'.

Cassano che esclude però di continuare in India o USA come Del Piero o Pirlo: "Parliamo di un’esperienza o di una perdita di tempo? In certi campionati si smette di giocare perché non sono competitivi e io, con il mio carattere, dopo 2 giorni verrei via. E poi in Serie A posso fare la differenza".

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Così come Totti: "Ha sbagliato a smettere. Di fronte alle prime difficoltà di Dzeko, piuttosto che Schick, avrei messo dentro Francesco. Dirigente? Mi sembra triste, uno che non c’entra niente con quel ruolo ma nell'arco di poco tempo diventerà bravo".

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Cassano poi legge le carte al campionato: "Vincerà ancora la Juventus. Facilmente. E’ di un altro livello e in panchina c’è uno troppo più forte degli altri. Allegri è un tipo di persona che non si vende: lui dimostra sul campo, gli altri fanno interviste organizzate. Ma chi porta a casa i punti e gli scudetti è lui".

Mentre sui problemi di Dybala l'attaccante barese è chiaro: "E’ un ottimo calciatore, ma non un campione. Lo scorso anno quando era sulla cresta dell’onda è stato paragonato a Messi e io... ridevo. Higuain, Pjanic e Buffon sono gli unici tre campioni che ci sono in Serie A". 

Cassano quindi boccia anche Sarri che secondo molti fa il miglior calcio in Italia: "Sarri fa giocare bene una squadra di ottimi giocatori, ma gestire i campioni e fare i risultati come fanno Allegri, Mourinho, Ancelotti, Capello e Guardiola è molto più complicato. Se mi piacerebbe essere allenato da lui? No".

Ma ce n'è pure per il Milan e Bonucci: "San Siro per i buoni giocatori è dura perché si c... addosso. Bonucci è diventato forte perché aveva ai suoi lati due mostri come Barzagli e Chiellini, dietro SuperGigi e davanti Pirlo. La Juve per 80’ attacca e lui a impostare è molto forte; al Milan invece deve difendere uno contro uno, con tanto campo alle spalle ed è durissima".

Infine l'attaccante ammette la frattura con Balotelli dopo le frasi pronunciate su di lui qualche mese fa: "Ottimo calciatore, ma non è un fuoriclasse. Io non ho rotto niente. La scorsa estate a Verona in ritiro mi è venuto vicino Pazzini e mi ha detto che c’era al telefono una persona che mi voleva. “Sono Mario, vedo che parli bene di me. Grazie tante” ha iniziato. “Chi c... sei? Io ho detto la verità, ovvero che sei un ottimo giocatore. Se ti vuoi offendere, offenditi pure".

Fine di un'amicizia? Forse. Ma la carriera di Cassano continua, parola di FantAntonio.

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