Saudi Arabia flagGetty

Novità in Arabia Saudita: le donne potranno assistere alle partite

Grande novità in Arabia Saudita. E già definirla novità è decisamente grottesco, consideranda la normalità della cosa che nemmeno dovrebbe essere messa in dubbio. Sta di fatto che nel paese del Vicino Oriente le donne potranno finalmente assistere ad una partita calcistica.

A Yeda, infatti, si giocherà Al Ahli contro Al Batin e il pubblico sugli spalti sarà finalmente variegato, non solo maschile. L'Arabia Saudita è noto per essere uno dei paesi più restrittivi nei confronti delle done, basti pensare che solamente negli ultimi mesi è stato concesso alle stesse di guidare da sole senza la 'supervisione' di un uomo.

Le riforme introdotte dal rivoluzionario principe ereditario Mohammed bin Salman si stanno allargando ad ogni ambito della società saudita, da quello culturale a quello politico, fino a quello sportivo: che deriva direttamente dai due appena citati. A settembre per la prima volta le donne sono potuto entrare allo stadio di Riad per la celebrazione della giornata nazionale: ora potranno anche assistere ad una gara.

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Il governo, nel quale non esiste un parlamento ed è di fatto ultraconservatore in virtù della massima osservanza, letterale, del libro sacro del Corano, ha concesso alle donne di assistere ad altre due gare del campionato saudita, in quel di Riad, capitale della nazione, e a Dammam.

C'è ovviamente un ma: le donne potranno assistere a queste tre partite solo accompagnate dai famigliari maschili e mai da sole. Gli stadi sono stati largamente analizzati e sistemati proprio per accogliere le donne e le loro famiglie, così da aprirsi un minimo (ma proprio minimo) alla normalità.

Salman, 32enne, ha evidenziato a più riprese di volere un Islam più moderato, riducendo così l'influenza delle potentissime autorità religiose del suo paese: "Non sprecheremo i prossimi 30 anni della nostra vita avendo a che fare con idee estremiste. Le aboliremo oggi, immediatamente".

Il caso delle donne come spettatrici di calcio, sopratutto nell'anno in cui l'Arabia Saudita torna al Mondiale, può sembrare roba da poco: ma è un ulteriore grande passo per cambiare una nazione simbolo per tutto l'Islam.

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