Jonas Mehdi Carcela Benfica 02052016PATRICIA DE MELO MOREIRA/AFP/Getty Images

Paradosso Jonas: capocannoniere europeo, ma niente Mondiali

Una volta appese le scarpe al chiodo e smesso con il mestiere di calciatore, Jonas potrebbe prendere carta e penna e scrivere un manuale: "Come segnare 34 goal in un campionato e non andare ai Mondiali". Avrebbe un discreto successo, probabilmente.

Già, perché è proprio questa la storia del centravanti del Benfica, uno che come il buon vino è migliorato con il passare degli anni: qualche anno fa il 'Mundo Deportivo' gli aveva affibbiato la fastidiosa nomea di "peor delantero del mundo", peggior attaccante del mondo, ma a suon di reti l'ex Gremio è riuscito a far cambiare idea a parecchia gente.

Non a Tite, l'attuale commissario tecnico del Brasile, che non si è fatto impressionare dai 34 goal messi a segno in campionato da Jonas decidendo di portare in Russia le sue due punte centrali di fiducia: Roberto Firmino e Gabriel Jesus.

Scelta comprensibile, perché la Premier League - con tutto il rispetto - non è la Primeira Liga portoghese, ma intanto i numeri non mentono: Jonas ha sfondato il muro delle 30 reti per la seconda volta nelle ultime tre stagioni (nel 2015/16 ne aveva messe a segno 32, due in meno), chiudendo l'annata al nono posto nella classifica della Scarpa d'Oro.

Una posizione determinata dal coefficiente più basso rispetto ai tornei top (1,5 contro 2), mentre analizzando unicamente il dato dei goal segnati il quadro cambia completamente: in campionato, Jonas è il capocannoniere europeo assieme a Leo Messi e, dunque, ha segnato più dei vari Salah, Kane, Suarez, Cristiano Ronaldo e compagnia bella.

Presente nella rosa che disputò la Copa America nel 2016, Jonas è stato convocato per l'ultima volta da Carlos Dunga nel marzo del 2016, in occasione di una trasferta in Paraguay per le eliminatorie mondiali. Poi, il buio. A 34 anni compiuti da poco (il 1° aprile), il treno è passato.

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