Moschea a Prato, la Lega protesta: "Continua l'islamizzazione della Toscana"

"Prima Sesto Fiorentino, adesso Prato. L'islamizzazione della Toscana pare ormai un fatto ineludibile, sotto gli occhi vigili del sindaco Biffoni del PD. Solo la Lega si preoccupa dell'identità culturale della città e della comunità di Prato che da sempre è in prima linea sul fronte dell'immigrazione clandestina, del degrado urbano e della insicurezza generalizzata. Con la Lega al governo le cose potranno finalmente cambiare, riporteremo ordine e legalità non solo a Prato ma in tutta la provincia".

Così Guglielmo Picchi, deputato e candidato della Lega Salvini Premier nel collegio plurinominale di Prato commenta la realizzazione della nuova moschea in piazza del mercato nuovo.

"Non è questo il momento di realizzare una moschea. La popolazione non la vuole e noi siamo con loro. Dobbiamo garantire prima e meglio la sicurezza dei cittadini e sapere che cosa accade dentro i centri islamici. Le troppe notizie che provengono da altre parti di Italia con sedicenti imam che predicano odio e insegnamenti contrari ai nostri valori non ci rassicurano, anzi ci fanno essere fortemente contrari alla realizzazione della moschea di Prato. Nei prossimi giorni ci attiveremo in ogni modo per bloccare la moschea."

Le dichiarazioni di Patrizia Ovattoni, segretario provinciale della Lega

"La Lega ribadisce con fermezza l’opposizione a questo processo di islamizzazione della Toscana.

In un periodo drammatico come questo, in cui molti paesi europei hanno dovuto subire l’orrore del terrorismo di matrice islamica, è impensabile liquidare la questione dell’apertura delle moschee con la leggerezza inquietante che le sinistre italiane manifestano in merito.

In molti casi, accertati e comprovati, le moschee si sono rivelate essere luoghi in cui fenomeni di radicalizzazione hanno potuto proliferare fino a sfociare in episodi tragici, dove il fanatismo ha guidato la mano dei terroristi. E in altrettanti casi i terroristi erano passati attraverso l’Italia.

Inoltre, anche a Prato ci sono già state espulsioni di soggetti pericolosi perché in contatto con ambienti islamici radicali o organizzazioni terroristiche.

Davanti a questa situazione è necessario che i cittadini possano esprimere chiaramente la loro opinione e che questa sia tenuta realmente in considerazione da parte delle amministrazioni locali.

E’ necessario inoltre che vengano fornite informazioni precise, dettagliate e verificabili riguardo alla provenienza del denaro raccolto per l’apertura delle moschee, per evitare che questo provenga da stati che finanziano le organizzazioni terroristiche come l’Isis o movimenti fondamentalisti come i fratelli musulmani. In particolare per la moschea di Prato è stato acquistato un capannone in piazza del Mercato Nuovo, di circa 930 metri quadri, pagato 460mila euro dall’associazione islamica “La Speranza”, che sostiene di aver racimolato questa cifra grazie alle offerte dei fedeli. Chiediamo che venga esibita una documentazione inerente tali offerte.

Ricordiamo inoltre che nella città di Prato esistono già due moschee e definirle centri culturali islamici non cambia ciò che realmente sono.

La Lega rispetta la libertà di culto sancita dalla Costituzione italiana, ma sente il dovere di garantire e tutelare la sicurezza e l’incolumità di tutti i cittadini pratesi.

Ci siamo pubblicamente opposti, ci opponiamo e ci opporremo sempre a questo snaturamento del nostro territorio e vigileremo attentamente sulla moschea e su tutto quello che vi ruoterà intorno".

Fonte: Ufficio stampa



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