Omicidio Idy Diene, Nardella: "Nessun movente razzista. Le vite degli stranieri non sono Serie B"

Idy Diene

Dario Nardella ha espresso un'idea su come rendere omaggio alla memoria di Idy Diene, il 54enne senegalese ucciso a Firenze. "Potremmo fare una cerimonia funebre con preghiera interreligiosa" ha detto il sindaco al Tg regionale. Inoltre ha ammesso che conosceva di persona la vittima e che il Comune di Firenze si costituirà parte civile nel processo. A Palazzo Vecchio e agli Uffizi è stato dedicato un minuto di silenzio anche per il capitano della Fiorentina Davide Astori.

Nardella: "Infiltrazioni gravi"

Nardella è stato parecchio criticato sui social perché, in un tweet, ha messo sullo stesso piano la morte di Diene e alcuni atti vandalici avvenuti durante la marcia di lunedì pomeriggio. Il primo cittadino ha aggiustato il tiro: "La procura ha detto in modo molto chiaro che l'uccisione di lunedì mattina non ha movente razzista, ma capisco la rabbia per il fatto che possa passare un'idea che la vita di uno straniero sia una vita di serie B".

"In questa comunità si sono infiltrate frange estreme, pericolose, a cominciare dai centri sociali, da estremisti, da forze politiche di sinistra che hanno poco a che fare con la sinistra democratica. C'è chi ha strumentalizzato. L'uomo che mi ha spintonato so che viene dai centri sociali e anche questo aiuta a leggere questa vicenda, una vicenda molto brutta" ha continuato Nardella. Dall'imam Izzedin Elzir invece è arrivata la notizia che Diene era sposato con Rokhaya Kene Mbengue, già moglie di Samb Modou, uno dei senegalesi uccisi in piazza Dalmazia nel 2011.

Frs: "Si proclami lutto cittadino"

"Nella giornata in cui la città si è stretta attorno alla comunità senegalese, alla famiglia, agli amici di Idy Diene, nostro concittadino ucciso per strada, c’era solo un messaggio possibile: non siete soli, nessuno è solo in questa città. Di fronte a una comunità spaventata, incredula, spaesata, le autorità cittadine avrebbero dovuto prendere per mano una città intera, tranquillizzarla, farla stringere. La uccisione di un connazionale la cui unica colpa è stata quella di trovarsi su quel ponte e di avere la pelle nera non può che vederci al fianco della comunità senegalese, che deve essere tranquillizzata: la Città è con loro, le autorità faranno luce celermente sulla vicenda e non nessuno verrà lasciato solo."

"Il nostro sindaco, invece, dopo l’infelicissima uscita sulle fioriere rotte messe al pari dell'omicidio, è arrivato oggi al presidio, ha balbettato qualcosa sul fatto che l’assassinio non è a sfondo razzista, e poi è venuto via, di fronte alle proteste ed alla paura. Invece di fare il sindaco. Non accettiamo che la comunità venga trascinata da altri soggetti estranei su un terreno di scontro e di violenza e lo sputo al Sindaco è un atto deprecabile, riteniamo che debbano essere loro a decidere come affrontare questi giorni di lutto e dolore per la loro comunità senza strumentalizzazioni da parte di alcuno. Diciamo no alla violenza, ma siamo altrettanto chiari a dire che per noi la vita umana vale più di mille fioriere rotte e che qualsiasi paragone è indegno."

"Crediamo che le cose da dire siano solo due: la città si stringe intorno alla famiglia di Idy, e che sarà lutto cittadino nel giorno del funerale. Perché chi ha ucciso Idy, ha colpito la città di Firenze. Questo oggi avrebbe dovuto dire il sindaco. Non è pensabile che non si legga in quanto accaduto un razzismo che certo, da quanto si apprende, non ha radici fasciste e della destra estrema come nel caso di Casseri, l'assassino del 2011 in piazza Dalmazia, ma è comunque un razzismo che ha visto nel diverso e nell'uomo nero, il destinatario di una esecuzione con 6 colpi di pistola. Poco importa che inizialmente l'intento dell'assassino fosse stato quello di suicidarsi, ma i fatti raccontano che a morire in una tragica mattina sia stato Idy."

"Ci auguriamo che il sindaco Nardella oggi venga in Consiglio comunale a chiarire che non accettiamo che a Firenze si possa morire per razzismo e che la comunità senegalese è un pezzo della Città a cui tutti ci stringiamo nel momento del lutto: si dichiari il lutto cittadino anche per Idy Diene, ucciso per strada nella nostra città."

Una preghiera dalla chiesa protestante unita

Venerdì 9 marzo alle ore 21 presso la Società "L'affratellamento" di Via G.P. Orsini, 73 (zona Gavinana) avrà luogo una veglia di preghiera per commemorare Idy Diene, l'uomo senegalese ucciso da un folle razzista italiano lo scorso 5 marzo sul ponte Amerigo Vespucci nel pieno centro di Firenze. La veglia è organizzata dalla Chiesa Protestante Unita «Agape» di Firenze.
«Siamo sconvolti e immensamente tristi che un fatto del genere sia potuto accadere nella nostra città - dice Andrea Panerini, pastore della Chiesa Protestante Unita di Firenze e Decano nazionale della stessa confessione - e proprio per testimoniare la nostra vicinanza alla comunità senegalese e africana abbiamo voluto indire questa serata di preghiera per commemorare Idy e contro tutti i razzismi. Anche nella nostra città è passato il messaggio che il problema sono gli ultimi tra gli ultimi, gli immigrati e non il capitalismo internazionale, il fatto che 8 persone detengano la ricchezza e le risorse di metà del pianeta, una classe politica inetta e corrotta. Proprio nel mese che si avvia a commemorare il cinquantesimo anniversario dell'uccisione di Martin Luther King (la Chiesa Protestante Unita ha organizzato un convegno per la sera del prossimo 5 aprile, ndR) come cristiani e cristiane dobbiamo mandare un forte messaggio contro la violenza, il razzismo e ogni forma di discriminazione con cui l'uomo esclude l'uomo dal Creato indiviso di Dio.»

Tre denunce per la contestazione a Nardella

Sale a tre il numero delle persone, tutti italiani, denunciate ieri dalla polizia nell'ambito delle contestazioni al sindaco di Firenze Dario Nardella, durante il presidio organizzato al ponte Vespucci. Il giovane che ha sputato addosso al primo cittadino è accusato di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale; altri due manifestanti, sono stati infatti denunciati per resistenza a pubblico ufficiale per essere intervenuti cercando di impedire ai poliziotti di fermarlo e identificarlo.

Il commento di Recati e Piccoli (PD)

"Il PD fiorentino esprime la piena solidarietà al Sindaco Dario Nardella per l'aggressione subita ieri durante il presidio della comunità senegalese, al quale si era recato per testimoniare la vicinanza  della nostra città a quella comunità dopo l'omicidio di Idy Diane.

Fermo restando il fatto che il PD Firenze si associa alla vicinanza che ha voluto testimoniare il Sindaco con la sua presenza di ieri, rimaniamo basiti davanti alle immagini che mostrano le contestazioni mosse alla sua presenza; contestazioni incomprensibili e strumentali culminate nello sputo al Sindaco ad opera di un "antagonista di sinistra". 

Si tratta di una violenza inaccettabile: chi sputa in faccia al Sindaco di Firenze sputa in faccia a tutti i fiorentini e alla nostra città che è da sempre luogo di accoglienza e di dialogo. 

La nostra idea di politica e democrazia si fonda sulla dialettica e sull'ascolto . La Democrazia e la Politica non hanno niente a che fare con la violenza e con l'odio. Chi inasprisce il confronto utilizzando toni violenti, o peggio, alzando le mani o usando gli sputi, applica metodi francamente fascisti, al di là del colore politico al quale nella sua mente si ispira.

Già nel periodo elettorale abbiamo visto crescere in Italia un clima di violenza  alimentato da quelle forze politiche che prendono consensi soffiando sul vento della paura ormai presente in tutta Europa. Questo clima ha purtroppo toccato anche Firenze in questi ultimi giorni.

Non vogliamo fare ulteriori polemiche contro chi ha generato questa situazione. Non è questo il momento. Adesso occorre adoperarci, tutti quanti, perché, a Firenze e in Italia, si torni ad un confronto democratico civile e rispettoso delle diversità che non strizzi l'occhio alle derive xenofobe, al populismo e alla paura".

Il commento di Marco Stella (FI): "La comunità senegalese ci dia rassicurazioni"

Sostegno da Pontedera, le parole di Millozzi

"Oggi pomeriggio insieme al consigliere delegato alle politiche di integrazione e con il rappresentante della comunità senegalese andrò a far visita alla famiglia del nostro concittadino Idy Diene, tragicamente ucciso a Firenze per mano di uno squilibrato che con un gesto folle, insensato e casuale ha reciso la vita di una persona innocente, colpevole soltanto di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Vado a portare la vicinanza, l'affetto e l'abbraccio della città di Pontedera agli affetti di Idy con la consapevolezza che il cordoglio e lo sconforto per una morte così assurda ed insopportabile non possano né debbano generare altra violenza, istintiva e gratuita. Diene faceva parte di una comunità da tempo presente e integrata con il nostro tessuto cittadino, fatta di moltissime persone per bene che hanno dimostrato quotidianamente di assumere come propri i diritti ed i doveri della società in cui vivono. L'amministrazione non farà mancare, come sempre, il proprio sostegno".

Domani ambasciatore del Senegal da Nardella

L'ambasciatore del Senegal in Italia, Mamadiou Saliou, incontrerà domani il sindaco Nardella in Palazzo Vecchio.

Preghiera giovedì 8 marzo alle 17 per Idy Diene

Nella chiesa di San Pietro in Gattolino in via Romana. Sant'Egidio: "Amiamo la nostra città, chi ci vive, non lasciamo spazio ad alcuna violenza" "Amiamo la nostra città, chi ci vive, non lasciamo spazio ad alcuna violenza": giovedì 8 marzo, alle ore 17, la Comunità di Sant'Egidio aprirà la chiesa di San Pietro in Gattolino, a Firenze in via Romana 40, per una preghiera in memoria di Idy Diene, il senegalese ucciso su ponte Vespucci lunedì mattina. Idy era amico di alcuni dei giovani immigrati e richiedenti asilo che frequentano gratuitamente le scuole d'italiano della Comunità.

Omicidio di Idy Diene, Fattori e Sarti (Sì): "Firenze aiuti la famiglia della vittima"

"Il Sindaco di Firenze ha proclamato domani il lutto cittadino per l’improvvisa morte del giovane Astori, capitano della fiorentina molto amato, peraltro in prima linea nel contrasto al razzismo. Chiediamo a Nardella di far altrettanto per il povero Idy Diene: la città deve dare un segnale forte e far sentire il proprio abbraccio alla comunità senegalese”. E' la richiesta di Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra.

"Dobbiamo anche trovare il modo, istituzioni e cittadini, di aiutare la moglie e la figlia di Samb Modou, uno dei sue senegalesi assassinati nel 2011 da un militante razzista di casaPound, di cui Diene si prendeva cura. Sono state lasciate sole per la seconda volta, Firenze mostri la sua anima antirazzista e solidale", aggiungono i consiglieri.
Manifestazione pacifica in centro a Pisa

Anche Pisa si è attivata con una manifestazione pacifica a cui hanno partecipato circa 300 persone. La manifestazione è stata promossa dall'associazione Senegal Mbollo,  a cui hanno aderito anche decine di italiani appartenenti all'area sindacale e all'associazionismo. Il corteo ha preso il via dopo il presidio sotto il municipio, durante il quale i rappresentanti della comunità senegalese locale e gli altri partecipanti al presidio hanno preso la parola, si è spostato lungo l'asse commerciale per raggiungere la vicina piazza Vittorio Emanuele. Sono stati scanditi slogan contro il razzismo per chiedere giustizia per il senegalese ucciso. "Viviamo qui da molti anni - ha dichiarato Faye Abdou, presidente di Senegal Mbollo - e ci sentiamo italiani. Paghiamo tasse e contributi e siamo perfettamente integrati nel tessuto cittadino. Chiediamo giustizia per Idy e un Paese dove finalmente non ci sia più questo razzismo figlio dell'ignoranza".

Sara Funaro, assessore al welfare di Firenze

"Un atto drammatico, un momento di grande dolore per l'amministrazione e tutta Firenze. Vogliamo che sia fatta verità e giustizia sulla sua morte. Nello stesso tempo non vogliamo che Firenze sia associata a immagini intolleranti come quelle a cui abbiamo assistito ieri sul Ponte Vespucci, immagini e azioni che condanniamo senza se e senza ma e invitiamo a una condanna corale di tutte le forze politiche".

Comune di Firenze: "Non c'è lutto cittadino"
Non sarà indetto, per il momento, il lutto cittadino per la morte di Idy Diene. L'amministrazione comunale ricorda di essere al lavoro per organizzare, quale iniziativa commemorativa in omaggio a Idy, un incontro interreligioso, con preghiera, nei prossimi giorni. La decisione è legata anche alla particolare complessità e delicatezza dell'indagine per omicidio in corso sulla vicenda.

Potere al Popolo: "Pd nega lutto per Idy "

"Ho presentato in aula un atto in cui richiedevo il lutto cittadino per la tragfica morte di Idy Diene, sottoscritto anche dai capigruppo Scaletti, Grassi, Rossi, Noferi e Cellai (per permettere la presentazione e il voto come da prassi tra le forze di opposizione), ma che il capogruppo PD Bassi si è rifiutato di sottoscrivere, impedendoci quindi di presentarlo e votarlo in aula.

Un chiaro diniego al lutto cittadino per Idy Diene. Infatti, nonostante un lungo dialogo e le sollecitazioni da parte dell'opposizione, il gruppo del Partito democratico e l'assessore Funaro non hanno speso una parola in merito, neanche per giustificare il diniego.

Purtroppo in città il clima è teso e l'amministrazione rimane insensibile alle richieste del territorio".

Articolo 1-MDP, Firenze riparte a sinistra, Potere al Popolo, Movimento 5 Stelle: “Abbiamo chiesto: il lutto cittadino, la collocazione di una targa commemorativa ed un sostegno concreto verso la famiglia”

“Gli avvenimenti accaduti lunedì scorso ci hanno profondamente colpito. Idy era un uomo di 54 anni, da 20 anni in Italia, amato da tutto il quartiere.

Non si tratta di un omicidio a sfondo razziale, almeno non dichiaratamente – sottolineano i consiglieri di Articolo 1 – MDP, Frs, Pap e M5S – ma un pensiero alla tragedia di piazza Dalmazia, sovviene. Uccidere un cittadino, scegliendo una persona dalla pelle nera, senza nessun'altra motivazione deve portarci al dubbio e ad una riflessione.

Sulle parole dello storico Portelli, riflettiamo: “In ciascun luogo e tempo storico, la pazzia prende le forme che gli propone la “ragione” che ha intorno (…), e faccia davvero quello che sente ripetere che avrebbe fatto”.

Viviamo un momento storico e sociale particolare, dove si alimentano tensioni e qui la politica deve intervenire.

La magistratura farà la sua parte, ma la costruzione di una convivenza di pace passa attraverso il riconoscimento del dolore, ma soprattutto con un'azione forte della politica.

Abbiamo proposto come gruppi – aggiungono i consiglieri – un atto con dei provvedimenti puntuali: il lutto cittadino il giorno del funerale di Idy, la collocazione di una targa commemorativa ed un sostegno concreto verso la famiglia di Idy.

Questo non è stato possibile poiché il PD non ha consentito la discussione in Consiglio comunale.

Troviamo sconcertante tale censura; porteremo avanti, comunque, l'atto perché secondo noi è necessario che l'amministrazione comunale rinsaldi, anche con questi atti, i legami delle comunità presenti sul territorio per collaborare insieme per un futuro senza violenza. Come consiglieri esprimiamo la nostra vicinanza ed il nostro cordoglio alla famiglia di Idy”.

 



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