Manifestazione in ricordo di Idy Diene, la diretta di gonews.it

Oggi, 10 marzo, alle 14.30, è partita la manifestazione in ricordo di Idy Diene. Un corteo che è un incontro pacifico nella città gigliata contro il razzismo. Un confronto e un dialogo tra i fiorentini e la folta comunità senegalese, fiorentina anch'essa, che ha perso suo fratello Idy per mano di Roberto Pirrone lo scorso 5 marzo.
Dopo le contestazioni dei giorni scorsi e gesti di qualche testa calda dei centri sociali, si è tornato a pensare alla pace e alla solidarietà, in memoria di un uomo innocente ucciso da tre colpi di pistola su ponte Vespucci.

L'imam di Firenze, Izzedin Elzir, ha invitato al dialogo. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, nel pomeriggio di ieri scrive una nota: "Tutti i fiorentini sono molto provati dall’intensità di queste giornate.
La morte di Idy è stato un fatto atroce che ci ha sconvolto e ci ha riportato alla mente ricordi tristissimi di qualche anno fa. Le indagini stanno facendo il loro corso e sono certo che la procura e gli inquirenti stiano lavorando col massimo scrupolo per ricostruire la dinamica del fatto.
Come sindaco a capo di questa straordinaria comunità, esco anche io provato, abituato come sempre a metterci la faccia e caricare sulle spalle i problemi, i dolori, le aspettative di tutti.

Il giorno della morte di Idy, in una conferenza stampa convocata alle ore 16.30 a Palazzo Vecchio, ho condannato senza mezzi termini quello che è stato un atto criminale e, subito dopo, ho ricevuto una delegazione della comunità senegalese in cerca di risposte e di conforto, alla quale abbiamo espresso il nostro cordoglio.
Mentre la delegazione si confrontava con noi in modo costruttivo e disponibile, fuori in città alcuni manifestanti danneggiavano arredi cittadini, scooter e recinzioni dei cantieri della stazione. Una violenza gratuita, condannata sia da me che dagli amici senegalesi.

Il giorno successivo ho accolto volentieri l’invito a recarmi sul ponte Vespucci, per unirmi al dolore e per aiutare un dialogo che mai si era interrotto tra Firenze e la comunità senegalese. Alcuni infiltrati sono riusciti a rovinare anche quell’occasione, con insulti, spintoni, perfino sputi. Erano elementi dei centri sociali e solo alcuni senegalesi. La maggior parte, anche in quel frangente, ha invece mostrato il vero carattere scusandosi e mostrandosi dispiaciuta per essere stata inconsapevole strumento nelle mani di chi non ha alcun interesse per Idy, ma usa l’odio per fare guerriglia politica.

Ieri ci siamo ritrovati tutti insieme con l’ambasciatore del Senegal e ancora una volta abbiamo detto sì al cordoglio unanime, al rispetto degli altri, alla giustizia, no all’odio, al razzismo, alla violenza e all'intolleranza di qualunque natura esse siano, verbale o fisica.
Le solite polemiche, insinuazioni, accuse sono solo un lontano rumore di sottofondo che non copre il senso di umanità della nostra comunità fiorentina che è più forte di ogni altra cosa. I nostri amici senegalesi lo sanno bene.
Con loro abbiamo pensato di organizzare a Palazzo Vecchio un evento pubblico di cordoglio, con tutta la città, alla presenza del Cardinale, del Rabbino e dell’Imam. Ognuno si esprimerà secondo la propria cultura e il proprio credo, ma l'importante sarà condividere uno stesso pensiero di pace e fratellanza.

Il Comune di Firenze si è reso disponibile a farsi carico delle spese per il rimpatrio della salma. Siamo in contatto con la comunità e con i familiari di Idy ai quali proponiamo di organizzare una cerimonia funebre anche a Firenze, la città che era diventata la sua casa, prima di portarlo in Senegal.
In questo modo sarà possibile per l'Amministrazione comunale proclamare per quel giorno il lutto cittadino. In ogni caso Firenze dimostrerà ancora una volta di cosa è capace, organizzando qualcosa di straordinario in memoria di Idy e per condannare ogni forma di violenza e di odio.

Alla manifestazione indetta per domani dalla comunità senegalese aperta alla città tutti saremo chiamati a una ennesima prova di dialogo e unità.
Nessuno usi Firenze per giustificare e alimentare insulti e contrapposizioni".



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