Attentato di Capodanno, torna in carcere Pierloreto Fallanca dopo il rigetto della Cassazione

Dopo il rigetto della Corte di Cassazione al ricorso contro il tribunale del Riesame per la misura della custodia cautelare, è tornato in carcere Pierloreto Fallanca, principale indagato per l'attentato di Capodanno dove rimase gravemente ferito l'artificiere Mario Vece.

Fallanca fu sottoposto a fermo di polizia giudiziaria insieme ad altri 7 appartenenti alla compagine anarco-insurrezionalista il 3 agosto 2017, fermo che nei suoi confronti fu convalidato dal gip di Lecce per tutti i reati allo stesso contestati: costruzione, detenzione e porto in luogo pubblico dell’ordigno micidiale collocato davanti alla sede di Casa Pound, per il tentato omicidio del sovrintendente Vece, per il danneggiamento della predetta sede, tutti in concorso con  altri soggetti in seno ad un’associazione a delinquere.

Il gip di Firenze, intervenuto per rinnovare della convalida disposta da Lecce, aveva voluto riconoscere la sola partecipazione all’associazione a delinquere, disponendone la scarcerazione e l’obbligo di dimora in Martinsicuro (Teramo), presso la sua abitazione.

La Procura di Firenze aveva immediatamente impugnato tale decisione davanti al Tribunale del Riesame. Il 29 settembre 2017 si era pronunciato in favore della Procura stessa, riconoscendo l’impianto accusatorio per tutti i reati attribuiti a Fallanca ed applicando la misura della custodia cautelare in carcere.

L’arresto di oggi, eseguito da uomini delle Digos di Firenze e Teramo, avviene in esecuzione di quest'ultima decisione .

Per l’attentato a Casa Pound e per il ferimento dell’artificiere rimane in carcere Salvatore Vespertino, altro componente del gruppo, il cui DNA è stato rinvenuto sui frammenti dell’ordigno repertati dalla Polizia Scientifica sul luogo dell’esplosione. Per lui è già stato chiesto il rinvio a giudizio, mentre sono indagati, con diverse fasi di appelli ai provvedimenti cautelari, altri due esponenti del gruppo.

In totale sono 40 i soggetti (di cui 15 per associazione a delinquere) iscritti nel procedimento penale.



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