Institut français: Cristina Giachi presenta 'Simone Weil, Pensiero a dismisura'

Il 30 maggio 2018, alle 18, all’Institut français Cristina Giachi presenta Simone Weil, pensiero a dismisura (Clichy, 2017), libro da lei curato sulla filosofa francese, innamorata del pensiero greco, combattente per la giustizia e il rispetto della dignità umana, appassionata all’idea di Dio, cui corrispondere senza limiti confessionali.

Chi era Simone Weil?

Simone Weil (1909/1943), nacque in una colta famiglia ebrea non praticante.
Simone De Beauvoir, ricorda d’averla incontrata alla Sorbona: “quella ragazza diciassettenne si distingueva per la reputazione dell’intelligenza e per il bizzarro abbigliamento; ma ancor più delle doti filosofiche, fecero impressione i suoi singhiozzi, scoppiati alla notizia di una catastrofe sociale”.
Terminati gli studi all’École Normale, insegna filosofia nelle scuole interessandosi al contempo all’istruzione e ai problemi di operai, contadini e disoccupati. Si unisce agli scioperanti, milita come sindacalista e inventa gesti provocatori, come la divisione del suo salario con i disoccupati.
In occasione di alcuni viaggi, si rende conto in anticipo del dramma dell’ascesa del nazismo e della diffusa condizione di miseria delle popolazioni e si impegna nella denuncia, dei totalitarismi di destra e di sinistra.

Sfollata con i suoi familiari a Marsiglia prima, e a New York poi, a causa della persecuzione nazista, rientrò comunque ben presto per unirsi alla Resistenza. Partecipò come redattrice al comitato nazionale «France Libre» del generale De Gaulle a Londra; per la sua intransigenza fu costretta a lasciare l’incarico, mentre lavorava ai punti programmatici per una costituzione democratica post-bellica, fondata sui doveri verso l’essere umano.
In seguito, Albert Camus, curatore editoriale degli scritti di Simone Weil, dirà di non poter neppure immaginare una rinascita europea a prescindere dalle esigenze da lei definite.

La condizione fisica di Simone era precaria e si indebolì in tempo di guerra, quando, anche per solidarietà con i suoi concittadini, ridusse l’alimentazione ai limiti consentiti dalla tessera di razionamento. Ammalatasi infine di tubercolosi, morì nel sanatorio di Ashford il 24 agosto del 1943.

Solo dopo la morte verranno alla luce l’alta ricerca intellettuale e l’intensa vita spirituale di questa donna, attraverso la pubblicazione per lo più postuma della sua opera.

Cristina Giachi, così la racconta: “Un pensiero vivo. Limpido, onesto. Una giovane intelligenza che si è misurata con l’abisso del proprio senso di inadeguatezza, e con i grandi temi del suo tempo: l’oppressione, la guerra, l’alienazione del lavoro in fabbrica, la sventura come cornice tragica dell’esistenza.

Una giovane intelligenza che voleva vivere tutto: l’esperienza dietro i pensieri, gli anni della fabbrica, la partecipazione alla lotta partigiana, la dimensione politica, la riflessione sui partiti politici, l’incapacità di una mente votata al pensiero di accogliere la faziosità, l’idea della giustizia e la sua distanza dall’idea del diritto, il rapporto con Dio (nostalgia struggente per la fede che non ha mai avuto, il suo misticismo colto e radicato in una visione metafisica altissima), il difficile rapporto con il potere, il dono assoluto nello spazio di una vita così breve. “

 Cristina Giachi è nata e ha studiato a Firenze, dove è entrata in ruolo presso l'Università degli studi nel 2001 e insegna istituzioni di diritto romano e storia del pensiero giuridico antico dal 2012. Dal 2008 è impegnata in politica. Dal 2010 al 2014 è stata assessore del Comune di Firenze con varie deleghe tra le quali pari opportunità, politiche europee, educazione; dal 2014 è Vicesindaca di Firenze con delega all'educazione, università e ricerca. Tra le sue pubblicazioni, la maggior parte di argomento giusromanistico, il volume su L'ad edictum di Sesto Pedio. La tradizione, l'editto (2005), e il manuale Diritto e giurisprudenza in Roma antica (2012).

Institut français Firenze Piazza Ognissanti 2

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Fonte: Ufficio Stampa



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