Elezioni Santa Maria a Monte, intervista a Cavallini (Partito Comunista): "Ridare lavoro è la priorità"

Si avvicinano le elezioni a Santa Maria a Monte, l'intervista al candidato del Partito Comunista Eros Cavallini: "La sicurezza si ha anche con spazi sociali"


Eros Cavallini è il candidato sindaco del Partito Comunista a Santa Maria a Monte. Sarà uno dei cinque che si sfideranno alle urne domenica 10 giugno e si è raccontato in esclusiva a gonews.it. 41 anni, lavora come commerciante ed è esperto in riparazioni di telefonia e computer. Ha una lunga esperienza in politica, dato che è stato segretario di Rifondazione Comunista a Santa Maria a Monte. Ha già ricevuto il sostegno dei vertici del partito a livello nazionale: è stato protagonista di un incontro con Marco Rizzo.

Come a Pisa, il partito ha deciso di correre in solitaria e di smarcarsi dagli altri simboli a sinistra.

Stiamo cercando di impostare un partito comunista con principi comunisti, ormai manca da troppo tempo, anche a livello nazionale. Questa mancanza si ripercuote nella perdita di diritti, dei posti di lavoro. C'era l'esigenza di correre da soli, senza Potere al Popolo o Rifondazione. Volevamo cercare di rimettere insieme vari pezzi di chiunque appartenga anche a altri partiti ma si sente o ha principi cardine comunisti. A Santa Maria a Monte abbiamo contribuito a far nascere La Casa dei Comunisti. È un cantiere aperto in cui si spera di far confluire quelle persone di cui ho detto, ovvero che si rivedono nel comunismo. Volevamo radunarli proprio la bandiera comunista perché a livello nazionale abbiamo come primo punto proprio la ricostruzione del partito comunista. 

Qual è il punto cardine del suo programma?

Il nostro punto principale è cercare di ridare lavoro. Chiaramente, per far questo sappiamo benissimo che esistono pareggi di bilancio e noi siamo per romperli. La linea nazionale è anche quella locale: patti di stabilità e pareggi di bilancio per noi non sono prioritari. Dobbiamo far tutto quello che è nella nostra possibilità per cercare di migliorare le zone artigianali produttive con più servizi e collegamenti. Dobbiamo favorire l'inserimento di servizi bancari o servizi postali aggiuntivi, in modo che più si crea e più possibilità che un'azienda venga e dia lavoro.

Che tipo di lavoro, può fare degli esempi?

Ovviamente, parlo di buon lavoro, niente tempo indeterminato. Con le cooperative ci piacerebbe riuscire a creare un discorso per le zone industriali. Una delle nostre idee è quella di creare una grande mensa, oppure di riguardare l'orario lavorativo per far smettere gli operai alle 17 invece che alle 18. Vogliamo lavorare anche, tramite associazioni o accordi, di dare una mano anche a quelle persone che vanno a lavorare, specialmente donne, e non possono rimanere a casa a badare ai figli piccoli. 

Pensa che il centro storico sia migliorabile?

Se c'è la possibilità di migliorare il centro con strade o parcheggi, miglioreremo il centro. Forse si riesce a farlo più con piccoli interventi che con grandi opere che sono state paventate in campagna elettorale. Pensiamo di utilizzare le risorse per le scuole, per altri settori che sono primari. Non vuol dire che non teniamo al centro, tutt'altro, ma prima vogliamo ridare ossigeno alle famiglie e occuparci del sociale. Possiamo fare il paese più bello che vogliamo, ma se le persone stanno in casa la sera perché hanno mille problemi allora serve a poco.

Ha idee per le frazioni?

A livello urbanistico dobbiamo fare tutto quello che è in nostro possesso. Santa Maria a Monte è un comune molto grande e ogni zona ha le sue priorità e la sua storia economica. Dobbiamo cercare di intervenire nelle problematiche area per area, ma principalmente vogliamo ricreare lavoro. Poi viene tutto il resto.

Si parla molto di sicurezza a Santa Maria a Monte, quali misure intende adottare?

Il nostro territorio è vasto e particolare, ma vogliamo lavorare sulla pianta dei vigili urbani. Il comparto della polizia municipale ha pochi agenti e non bastano. Saremmo contenti, anche se potrebbe costruirla il Comune, di avere un giorno una nuova caserma dei carabinieri, magari in piano a Ponticelli o Montecalvoli. Questo è un indice di sicurezza: ben vengano le telecamere e tutto il resto, ma se non si dà lavoro e non si creano spazi sociali dove le persone possano ritrovarsi, allora si abbassa la delinquenza. Più un luogo è pulito e vissuto, meno problemi si presentano.

Cosa pensa riguardo l'accoglienza e i migranti?

Non è un problema per noi. Il problema è a monte, non è l'immigrato, ma perché si fa arrivare. Poi il cittadino percepisce il migrante come un nemico, quasi, anche perché vede che lavora e che ha uno stipendio e ha una visione distorta. Anche per questo vogliamo una parità salariale tra tutte le persone, in modo tale da eliminare anche questi preconcetti.

Gianmarco Lotti



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