Ucciso dai razzisti francesi, dopo 125 anni di oblio San Miniato ricorda Amaddio Caponi

(foto gonews.it)
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I fasci francesi ricevono la falsa notizia dell'uccisione di un connazionale da parte di un italiano e iniziano una rappresaglia tra i lavoratori immigrati a Aigues-Mortes, tra Marsiglia e Montpellier: muoiono dodici persone, tra cui il 38enne Amaddio Caponi, proveniente da San Miniato. Il fatto è avvenuto 125 anni fa, tra il 16 e il 17 agosto 1893, ma è spaventosamente attuale, date le notizie che arrivano da tutta Italia. E oggi San Miniato e Aigues-Mortes hanno deciso di rendere omaggio a chi è morto perché vittima di un rigurgito razzista anti-italiano.

La strage di Aigues-Mortes è rimasta nell'oblio per 125 anni ed è stata portata alla luce grazie al lavoro certosino del giornalista Enzo Barnabà, insignito della medaglia d'oro al valore civile dal presidente Mattarella. Barnabà ha ricostruito la storia di quanto successo nel sud della Francia e ha contattato, tramite l'Anpi, il Comune di San Miniato: tra i caduti c'era, infatti, Amaddio Caponi. Figlio dell'agricoltore Gioacchino e della contadina Luisa Marabotti, era sposato con Vittoria Pasqualetti ed era andato a lavorare in una salina francese. Venne pestato a sangue e morì a Ventimiglia dopo qualche giorno per le gravi ferite riportate. Ancora oggi non si sa dove sia sepolto.

Il Comune di San Miniato, però, ha trovato un suo erede ancora in vita. Si tratta di Marino Caponi, che di recente ha ricevuto la visita del sindaco Vittorio Gabbanini e dell'assessore Gianluca Bertini. In quella occasione venne contattato dall'amministrazione perché era tra le coppie 'premiate' per i 70 anni di matrimonio e solo dopo si è scoperta la parentela con Amaddio. Marino, 96enne di San Miniato Basso, non era mai stato a conoscenza di come era morto suo nonno.

Il 18 luglio l'amministrazione di Aigues-Mortes ha ricordato i caduti con una targa in città, il 17 agosto invece commemorerà per la prima volta i caduti. Il sindaco Gabbanini e l'assessore Bertini saranno presenti con una corona d'alloro per ricordare Caponi, unica vittima toscana di quel massacro: "Fatti del genere accadono anche oggi, bisogna che il pubblico ne sia a conoscenza. La storia purtroppo si ripete. Noi vogliamo ricordare Caponi e speriamo di poter fare qualche iniziativa coi familiari anche a San Miniato".

"La strage di Aigues-Mortes è stata una sorta di tabù in Francia e solo quest'anno il sindaco Pierre Mauméjan ha deciso di commemorare le vittime", hanno ricordato il giornalista Fabrizio Mandorlini e il consigliere comunale Michele Fiaschi, che per mesi hanno lavorato su questa vicenda, "basti pensare che all'epoca non ci furono condanne e gli imputati, ovvero i fasci francesi, applaudirono la giuria". Dell'iniziativa è stato messo al corrente anche Eugenio Giani, presidente del Consiglio Regionale della Toscana e sanminiatese di origine.

La ricostruzione dei fatti si deve, come detto, a Barnabà e al suo libro 'Morte agli italiani! Il massacro di Aigues-Mortes 1893'. In quella circostanza morirono dodici persone e vennero feriti moltissimi italiani, circa un centinaio. La notizia ebbe risalto internazionale e in Italia vennero fatte manifestazioni di forte protesta contro le ambasciate francesi. Le cronache dell'epoca parlano di alcuni rivoltosi che si diressero alle saline Peccais per linciare gli italiani. La Gendarmeria cercò di proteggere le vittime, ma invano. Il motivo della rivolta viene attribuito alla diffusione della news di un omicidio di un francese per mano italiana, notizia rivelatasi poi falsa.

Marino Caponi e la consorte Dina Erbetti ricevono il riconoscimento dal sindaco Vittorio Gabbanini (foto da Facebook)

Marino Caponi e la consorte Dina Erbetti ricevono il riconoscimento dal sindaco Vittorio Gabbanini (foto da Facebook)

Gianmarco Lotti



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