Gloria Pompili, dalle bastonate al pestaggio fatale: in tre a giudizio

Gloria Pompili

Orfana, dopo gli anni trascorsi in una struttura d’accoglienza e alcuni rapporti difficili, Gloria Pompili, 23 anni, di Frosinone, sarebbe stata costretta dai parenti a prostituirsi, sarebbe stata picchiata, spesso bastonata, ogni volta che provava a ribellarsi e alla fine uccisa con una scarica di botte sotto gli occhi dei suoi bambini di 3 e 5 anni. Questa la convinzione maturata dai pm Carlo Lasperanza e Luigia Spinelli, al termine delle indagini svolte dai carabinieri di Latina, che hanno ora portato a tre rinvii a giudizio.

A causa di un brutale pestaggio, la ragazza è morta il 23 agosto dell’anno scorso su una piazzola di sosta della Monti Lepini, la strada che collega Latina e Frosinone, nel Comune di Prossedi.


Gli inquirenti ritengono inoltre che vittime di maltrattamenti da parte dei parenti della donna siano stati anche i suoi bambini, a volte addirittura chiusi in una cassetta di plastica e lasciati a penzolare fuori dal balcone di casa, retti soltanto da un cavo d’antenna.

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, per il pestaggio finito in tragedia e sfruttamento della prostituzione, ha disposto un processo per Loide Del Prete, 40 anni, cugina della vittima, e il compagno della 40enne, Saad Mohammed Elesh Salem, di 24 anni, di nazionalità egiziana, entrambi arrestati a distanza di un mese dal delitto.

Solo per maltrattamenti e sfruttamento della prostituzione è stato inoltre mandato a giudizio il marito di Gloria Pompili, fratello di Elesh, Mohamed Mohamed Hady Saad, 29 anni, mentre è stato ritenuto del tutto estraneo ai fatti l’ex compagno, padre dei due bambini, al quale dopo l’accaduto è stata anche tolta la patria potestà e non si è potuto costituire parte civile.

Gloria Pompili, dal mese di febbraio 2006, sarebbe stata fatta prostituire dai parenti nella sua abitazione, sull’asse attrezzato di Frosinone e a Nettuno, sulla Nettunense.

La prima udienza del processo è fissata, davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Latina, per il prossimo 6 novembre e i familiari della vittima si sono già costituiti parte civile.