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Esteri

Schäuble parla già da ex ministro e assicura: anche con un liberale al suo posto, "la politica finanziaria della Germania con cambierà"

Stephane Mahe / Reuters
Stephane Mahe / Reuters 

La politica finanziaria della Germania "non cambierà". Anche con un ministro liberale. Parola di Wolfgang Schäuble, ospite de "L'intervista" di Maria Latella che andrà in onda domenica su SkyTg24. Il ministro delle Finanze uscente, destinato a diventare presidente del Bundestag, il parlamento tedesco, parla del suo nuovo incarico e assicura che non ci saranno stravolgimenti nella politica finanziaria di Berlino, anche dopo che al suo posto siederà un esponente dell'Fdp, i partner della futura coalizione che hanno ottenuto il 10,7% alle elezioni. Secondo il quotidiano tedesco Sueddeutsche Zeitung, il capo di gabinetto della cancelliera, Peter Altmeier, assumerà l'interim delle Finanze, quando Schäuble nei prossimi giorni lascerà il suo incarico per essere eletto alla presidenza del Parlamento.

"Sono grato al mio Paese di poterlo servire in un'altra carica. Sono 45 anni che faccio parte del Bundestag, ho ormai 75 anni e di gran lunga sono il deputato con la più lunga carica come ministro delle Finanze. Otto anni, una durata che anche a livello europeo è straordinaria, molti dei miei colleghi non arrivano a questi anni. Sono anche il più anziano tra i ministri delle Finanze. Già prima delle elezioni ci ho ragionato su e mi sono detto: 'basta, nessuno è insostituibile'. Del resto quella fatta a livello di finanze della Germania non era la politica di un uomo solo. La politica è fatta dal governo e a decidere è sempre il governo: in questo senso anche la politica della Germania non cambierà".

Nell'intervista Schäuble commenta positivamente le parole del presidente francese Emmanuel Macron. "Il discorso di Macron alla Sorbona offre tutta una lunga serie di spunti, spero che i capi di Stato e di governo che andranno a incontrarsi in Italia prenderanno spunto anche da questo discorso, per andare avanti in maniera rapida e decisiva".

"Noi – ha proseguito - dopo le elezioni in Germania non abbiamo ancora il nuovo governo, impiegheremo qualche settimana a formarlo, ma non c'è dubbio che Angela Merkel sarà la cancelliera. Consideriamo molto positivamente l'iniziativa e l'impegno della Francia e cerchiamo di fare tutto il possibile per andare avanti. Per quanto riguarda il budget europeo, bisogna chiedersi quali sono gli introiti di questo budget. È anche veramente urgente avere prossimamente una politica della Difesa europea comune, sono sempre stato a favore delle forze armate europee, Macron ha detto che bisogna farlo entro il 2024, la mia risposta è che è meglio fare quanto prima, andare avanti e fare dei passi concreti e non attendere la metà degli anni '20. Siamo in una fase di stabilizzazione dell'euro, siamo andati abbastanza bene nell'ultimo anno e siamo concordi che lo sviluppo economico positivo in atto in tutti i Paesi membri debba essere utilizzato affinché l'integrazione anche economica dell'Europa avvenga in maniera sostenibile e più forte. In questo senso il budget può essere utilizzato in maniera anche più intensa, ma al di là di questo bisogna anche fare proposte, cosicché quello che viene concordato possa anche essere messo in atto insieme".

Il futuro presidente del Parlamento tedesco ha definito "ottima" la collaborazione tra i ministri degli Interni di Roma e Berlino.

"Ho sentito dal nostro ministro degli Interni che la collaborazione con il ministro Minniti è molto stretta e basata su ottima fiducia e l'Italia, assieme alla Germania, sicuramente è quella che compie il maggiore sforzo in questo momento nei confronti dei migranti, anche per la sua posizione geografica. Sicuramente bisogna fare di più in questo contesto e questo compito va affrontato meglio, nell'ambito di una solidarietà europea". "Noi - aggiunge - spingiamo molto perché si faccia molto di più a livello europeo, per fare in modo che i Paesi che sono sollecitati sulle frontiere esterne dell'Europa vengano supportati dagli altri, anche per quanto riguarda l'integrazione degli immigrati, bisogna fare in modo che le regole per il diritto d'asilo vengano omologate in Europa. Bisogna fare molto in questo senso e la collaborazione con l'Italia è considerata dal nostro governo una collaborazione modello".

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