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Politica

Anche Rosy Bindi allo sciopero della fame per lo Ius Soli. Ma i centristi dicono no a scorciatoie per il via libera

Simona Granati - Corbis via Getty Images
Simona Granati - Corbis via Getty Images 

Il pressing sullo ius soli con lo sciopero della fame trova una nuova adesione eccellente. Si tratta di Rosy Bindi, parlamentare Pd e presidente della Commissione Antimafia, che su Twitter parla di "legge giusta" da approvare subito. A resistere restano però i centristi.

Non ci sono scorciatoie possibili per approvare lo Ius Soli. A dirlo, smentendo indiscrezioni di stampa, è il coordinatore di Alternativa popolare, Maurizio Lupi, commentando come "fantasiose" le ipotesi di manovre parlamentari per arrivare al via libera al provvedimento. "Noi vogliamo che in questo percorso sia coinvolta la famiglia, che deve sottoscrivere l'adesione ai valori della Costituzione e richiedere espressamente la cittadinanza per il figlio nato in Italia. Di questo vogliamo che si parli, che in Senato si discuta in modo approfondito, non voteremo mai la fiducia posta su un tema così delicato e che non è nel programma di governo, né usciremo dall'Aula" spiega Lupi.

"Ribadisco quanto Ap ha sempre sostenuto: la cittadinanza non è l'inizio ma il termine di un percorso, per la quale ai figli di cittadini stranieri non basta la nascita, ma è il compimento di un percorso che prevede l'apprendimento della lingua e della nostra cultura con i valori costituzionali ad essa connessi" sottolinea Lupi, dicendosi "totalmente d'accordo" con il presidente della Cei cardinale Bassetti. "La legge in discussione al Senato - aggiunge - non dice questo, o almeno, lo dice solo in una parte, quella sullo ius culturae". Ed ancora: "Altri hanno fatto di questo tema una bandiera ideologica da sventolare in campagna elettorale, noi l'integrazione la vogliamo sul serio, e ad essa serve una buona legge, non questa".

Per sostenere l'approvazione dello ius soli è partito uno sciopero della fame a staffetta che dagli insegnanti ha raggiunto la politica. Sono circa 70 i parlamentari che hanno aderito, guidati dal promotore Luigi Manconi, senatore del Pd. E del Pd è anche il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, che ha dato la sua adesione. "Spero che si veda con rispetto quello che si sta facendo e che quindi anche gli avversari politici come Sallusti usino un linguaggio adeguato a quello che è un confronto delle idee. Non vedo proprio il motivo di insultare e offendere chi sceglie l'arma più pacifica che si possa inventare per portare avanti un ragionamento" dice oggi Luigi Manconi a Radio 1. "La discussione sullo 'ius soli' - ha proseguito Manconi - contrariamente a quanto si è ritenuto finora, non era fuori tempo perché il tempo parlamentare per approvare quel provvedimento esiste tuttora e i numeri perché diventino maggioranza esistono tuttora. Tutta la maggioranza è favorevole al contenuto del provvedimento, alcuni di loro ritengono sia difficile che diventi legge. Io sto operando affinché ci siano i numeri necessari a rendere legge quello che è un provvedimento sacrosanto. L'iniziativa persegue uno scopo che sembra sia stato raggiunto ossia che una legge così equilibrata non possa essere archiviata nel silenzio".

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