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Esteri

Un'altra udienza flash per Pell. A marzo la svolta sul destino del cardinale accusato di pedofilia

Mark Dadswell / Reuters
Mark Dadswell / Reuters 

Il cardinale australiano George Pell dovrà affrontare un'udienza preliminare di quattro settimane con richiesta di rinvio a giudizio il prossimo marzo, su accuse di multipli reati di pedofilia 'storici', cioè commessi in tempi non recenti, ai danni di multiple vittime.

Il prelato ha affrontato oggi la seconda udienza preliminare davanti alla Magistrates Court di Melbourne, durata 20 minuti e dedicata a questioni amministrative. L'esatta natura e dettagli delle accuse non sono stati resi pubblici, ma il cardinale le respinge strenuamente. La Corte ha udito che è prevista la deposizione di circa 50 testimoni nell'udienza del prossimo marzo, che determinerà se vi siano sufficienti evidenze per sottoporre il cardinale a processo.

A Pell non era richiesto se dichiararsi colpevole o non colpevole, ma il suo legale Robert Richter aveva detto nell'udienza precedente del 25 luglio che il suo assistito si sarebbe dichiarato non colpevole. In luglio il papa aveva accordato al 76enne cardinale, un periodo di congedo dall'incarico di prefetto degli Affari economici del Vaticano.

Pell è entrato in Corte poco dopo le 9 con il suo team legale, guidato dal principe del foro Robert Richter e scortato dalla polizia. In una scena simile alla sua prima comparizione in luglio, lo attendeva un grosso contingente di reporter e cameramen alcuni dei quali erano in postazione sin dalle 5. Un gruppo di sopravvissuti ad abusi di pedofilia erano anche stavolta giunti presto con cartelli e mentre il prelato si dirigeva all'entrata gli hanno gridato insulti, a cui non ha mostrato alcuna reazione. Tuttavia la folla era sostanzialmente più rada di quando era comparso davanti allo stesso tribunale in luglio.

Pell, che non ha parlato, era seduto di fronte al magistrato, che ha determinato i criteri con cui stabilire quali testimoni saranno convocati alle udienze che si apriranno il 5 marzo, e quali potranno essere sottoposti a controinterrogatorio. Il suo legale Robert Richter ha osservato che l'accusa ha proposto un grandissimo numero di testimoni, circa 50 in tutto, e "dovrebbe spiegare perché ne ha bisogno di tanti". Il magistrato Belinda Wallington detto che avrà bisogno di "una certa persuasione" prima di permettere il controinterrogatorio di testimoni che al tempo erano bambini. Richter ha aggiunto che "ci proponiamo di dimostrare che è impossibile che siano avvenuti gli eventi asseriti da parte dell'accusa". L'arcidiocesi di Sydney ha già escluso di rimborsare le spese legali del cardinale, ma i suoi sostenitori hanno creato un fondo di donazioni per aiutare a finanziare il suo team legale.

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