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Politica

Canguro per evitare la fiducia: sul Rosatellum il Pd presenta emendamenti "preclusivi" contro preferenze, voto disgiunto, soglie

Remo Casilli / Reuters
Remo Casilli / Reuters 

L'ultimo input è arrivato con la rottura tra Mdp e Giuliano Pisapia. Ora al Nazareno la mission numero uno è salvare il Rosatellum 2.0, sistema misto tra maggioritario e proporzionale che incentiva le coalizioni 'con chi ci sta'. Per Matteo Renzi questo è l'ultimo tentativo di fare una legge elettorale prima del voto del 2018. Altrimenti: Consultellum. Domani pomeriggio inizia la discussione in aula alla Camera. Entro venerdì al massimo si saprà come va a finire questa volta. Fino ad allora, l'obiettivo del Pd è eliminare i voti segreti che insidiano la legge. "Per me sulla legge elettorale non dovrebbero esistere...", sbotta il capogruppo Dem alla Camera Ettore Rosato, da cui 'Rosatellum'. Intanto ci sono, che si fa?

Per evitare di mettere un'altra volta la questione di fiducia su una legge elettorale, scelta hard adottata con l'Italicum l'anno scorso, il Pd ha deciso di appoggiare i cosiddetti 'emendamenti preclusivi' per ammazzare le proposte di modifica che vogliono introdurre le preferenze e il voto disgiunto o che vogliono abbassare le soglie. In altre parole, si tratta di 'canguri salta emendamenti' e 'salta voti segreti', sperano al Nazareno.

L'ipotesi della fiducia è stata discussa la scorsa settimana in varie riunioni al Nazareno e nei contatti con Palazzo Chigi e gli uffici legislativi del Quirinale. Il governo ci va con i piedi di piombo, stavolta. Anche perché finora l'esecutivo non ha mai assunto la nuova legge elettorale come iniziativa propria, bensì l'ha lasciata alle trattative tra i partiti in Parlamento. Sarebbe ben strano decidere ora di porre la questione di fiducia. Ci sono le polemiche già sollevate da M5s, Mdp, Fratelli d'Italia. Ma la fiducia metterebbe in difficoltà Forza Italia e Lega, che sul Rosatellum sono alleati del Pd pur stando fuori dalla maggioranza. Come dice Rosato: "Ci sono anche loro...", e allarga le braccia in Transatlantico.

L'ipotesi di usare la fiducia come successe con l'Italicum resta relegata nell'ambito dei 'vorrei ma non posso', almeno per oggi. Tanto più che non eliminerebbe il voto segreto finale sulla legge elettorale. Insomma almeno una trappola resterebbe lì a minacciare una legge nata quasi per caso, ma diventata necessaria per concretizzare la nuova avventura di Renzi: costruire una coalizione di centrosinistra con Campo Progressista di Pisapia, i centristi di Alfano, i Radicali della Bonino e Della Vedova.

Con i 'canguri' - che vengono presentati da singoli parlamentari per conto del gruppo Pd - i Dem sperano di eliminare i voti segreti più a rischio. Cioè quelli che fanno gola ai parlamentari che hanno sacche di preferenze sui territori, a coloro che vorrebbero invece il voto disgiunto (i bersaniani di Mdp, freschi di rottura con l'ormai ex alleato Giuliano Pisapia), ai piccoli partiti che vorrebbero soglie più basse per entrare in Parlamento.

Gli emendamenti preclusivi non consentirebbero dunque una votazione su queste modifiche al Rosatellum, che invece prevede un sistema di nominati in lista, non contempla il voto disgiunto (voto al candidato di una lista e ad una coalizione diversa) e sulle soglie per la parte proporzionale prevede il 3 per cento di lista e il 10 per cento per le coalizioni, su base nazionale sia per il Senato che per la Camera (con l'eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella regione di riferimento). Un terzo dei deputati è eletto in collegi uninominali (un solo candidato per coalizione, il più votato è eletto) e i restanti due terzi sono eletti con un sistema proporzionale di lista.

Certo, l'ultima parola arriverà solo domani, agli sgoccioli prima dell'inizio della discussione in aula prevista per le 15. La nottata e la mattinata serviranno per esaminare gli emendamenti dell'opposizione: solo così sarà chiaro se i canguri sono sufficienti a mettere al sicuro il Rosatellum. In tutto sono circa 200 le proposte di modifica presentate. Tra queste: 56 sono del M5S, 18 di Sinistra italia-Possibile, 28 di Articolo 1-Mdp. Ossia i tre gruppi che si oppongono a questa riforma. Ma il relatore Emanuele Fiano è pronto a dare parere favorevole agli emendamenti preclusivi presentati da singoli parlamentari in soccorso al Rosatellum 2.0.

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