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Politica

"Con Pisapia penso che ci rivedremo". Per D'Alema quello tra Mdp e Cp potrebbe essere solo un arrivederci

Aleandro Biagianti / AGF
Aleandro Biagianti / AGF 

Con Giuliano Pisapia "penso che ci ritroveremo, in fondo abbiamo lo stesso obiettivo: ricostruire il centrosinistra sulla base di una chiara e netta discontinuità di contenuti e di leadership. Come ha detto lui: questa è una citazione testuale". Così Massimo D'Alema oggi a Milano alla Camera del Lavoro per un incontro con esponenti della sinistra tedesca sul futuro dei partiti progressisti in Europa. All'indomani del divorzio tra Mdp e Campo Progressita, ufficializzato con un'intervista di Roberto Speranza al Corriere della Sera, l'ex premier, ritenuto il vero registra della manovra di sganciamento dalla maggioranza e del successivo divorzio da Cp, lascia intendere che quello a Pisapia potrebbe essere un arrivederci, e non un addio.

Al momento, però, le posizioni restano distanti. "Se Pisapia apre a Renzi nega le cose che ha detto Pisapia fino a ieri. È un problema di Pisapia con Pisapia, non con noi", ha aggiunto D'Alema. L'ex premier ha poi risposto alla 'provocazione' di Pisapia che di recente ha bollato il suo movimento, guidato da Speranza, come un partitino del 3%. "Neanche noi" siamo interessati a un partitino del 3%, "infatti vogliamo farne uno molto più grande. Vedremo cosa succede in Sicilia. Dopo risultato siciliano faremo un dibattito e vedremo se siamo un partitino del 3%".

Non solo: D'Alema ha risposto alle richieste e alle critiche dello stesso Pisapia, che giorni fa gli consigliava un passo di lato. "C'è chi mi chiede un passo in avanti, chi indietro e chi di lato. Sembra di essere alla scuola di tango", ha proseguito D'Slema che ha ammesso, a modo suo, di essere divisivo: "io voglio dividere la sinistra dalla destra, sì, la politica è confronto e distinzione, confronto fra identità diverse, se fossimo tutti eguali sarebbe una noia tremenda".

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