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Economia

Visco scende nell'arena

Getty Images
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Il giorno dopo lo "schiaffo" del Parlamento, Ignazio Visco indossa l'elmetto e sale sul ring della politica. Naturalmente con lo stile del governatore: azioni, gesti. Non una parola, ma molte visite sotto i riflettori per l'intero pomeriggio. Il gesto più forte arriva in serata: Visco si presenta in commissione d'inchiesta sulle banche e squaderna sulla scrivania dell'ufficio di presidenza la lista di documenti necessari a desecretare i "segreti" bancari degli ultimi anni. Tutto senza preavviso, anche se c'erano stati contatti tra il presidente e Palazzo Koch per concordare il lavoro.

Chi si aspettava una reazione di riservatezza, di chiusura nella sua torre d'avorio, blindata dagli attestati di fiducia arrivati dai massimi livelli istituzionali (non ultimo l'asse Mattarella-Draghi), oggi deve ricredersi. Di fronte a una politica muscolare, il governatore ha scelto il duello vis-à-vis. Una strada scivolosa, che alimenta lo scontro politico. Tant'è che pochi minuti dopo la fine del colloquio del governatore con il presidente Pier Ferdinando Casini e i due vicepresidenti Renato Brunetta (FI) e Mauro Maria Marino (Pd) i grillini sparano ad alzo zero. "Comportamenti non solo irrituali, ma istituzionalmente gravissimi", scrivono in una nota. E a nulla servono le parole di Brunetta, che parla al contrario di "senso dello Stato e grande sensibilità nei confronti del Parlamento". Ormai il solco è tracciato: la nomina (o la riconferma) sarà segnata da un alto grado di politicizzazione.

Un colloquio di un'ora a porte chiuse appare davvero troppo lungo per essere limitato a una semplice disanima tecnica sulla banca dati dell'istituto. È possibile che si sia parlato delle modalità in cui si svolgerà l'audizione, che di certo verrà calendarizzata dopo quella del capo della Vigilanza Carmelo Barbagallo. Ma i tempi sono strettissimi. Il funzionario di Bankitalia è previsto dopo la convocazione dei procuratore Giuseppe Pignatone e di altri due sostituti che si occupano delle banche venete. Dunque, ci vorrà un po' di tempo. È possibile che il turno del governatore giunga proprio il 31 ottobre, che si prospetta come una giornata di fuoco. Non solo sarebbe l'ultimo giorno del primo mandato di Visco, ma è anche la giornata del risparmio, in cui l'Acri raduna tutta la finanza italiana a convegno, ospite anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Sta di fatto che la prima reazione di palazzo Koch si era concentrata proprio sulle carte, sui documenti, sull'indagine parlamentare. Quella è la sede che Via Nazionale ha indicato per replicare punto per punto agli attacchi dei partiti, e in particolare del Pd renziano.

Poche ore prima l'arrivo a Palazzo San Macuto, sede della commissione d'inchiesta sulle banche, il governatore si è recato a sorpresa alla commemorazione dell'economista keynesiano Federico Caffè. Vero che Caffè è stato il suo maestro, vero anche che c'era stato un invito formale. Ma nessuno si aspettava che venisse accettato, visti gli impegni che affollano l'agenda di un governatore in carica. I relatori hanno salutato Visco con parole di elogio ("autorevolmente concorre a garantire la stabilità del paese" ha detto il professor Cesare Imbriani) che hanno assunto tutta l'aria dell'ennesimo riconoscimento pubblico a fare da diga agli attacchi della politica. Poi, la stretta di mano vigorosa da parte del ministro dell'Economia, quasi un gesto riparatore. Eppure proprio il nome dell'inquilino di via XX Settembre è uno di quelli che circola più insistentemente come possibile successore di Visco.

L'ipotesi è che Padoan si dimetta per evitare l'intricato passaggio di un membro del governo che nominerebbe se stesso (caso senza precedenti). Sarebbe il segno di un vero terremoto, se avvenisse in piena discussione della legge di bilancio. Più tranquille sembrano le altre candidature interne alla banca, a cominciare dal direttore generale Salvatore Rossi. L'altro candidato interno è il vicedirettore generale Fabio Panetta, che tra l'altro è anche supplente del governatore nel Consiglio direttivo della Bce.

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