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Esteri

Merkel ottimista dopo i primi colloqui per formare il governo

AFP/Getty Images
AFP/Getty Images 

La cancelliera Angela Merkel ha ostentato una giacca verde per l'occasione. Ma a quanto pare le prime consultazioni verso la 'Giamaica' (alleanza con liberali e verdi) sono andate lisce soprattutto con gli ex alleati liberali: i segretari generali dei partiti si sono mostrati ottimisti, dopo i "primi metri" percorsi sulla lunga strada verso il futuro governo tedesco. "Colloqui costruttivi e orientati all'obiettivo", è stato detto coralmente, dopo due ore di confronto fra Cdu, Csu e Fdp, in mattinata. Il confronto con gli ecologisti deve essere stato più complesso: l'incontro, nel pomeriggio, è durato oltre il previsto e, rinnovato l'ottimismo, si è comunque posto l'accento sul "duro lavoro" che resta da fare. La "direzione di marcia" sarebbe però quella "giusta".

Intanto, il peso dei difficili risultati emersi dalle urne, si è fatto sentire in tutta la sua gravità in Sassonia, dove si è dimesso a sorpresa il presidente Stanislaw Tillich, della Cdu: una decisione maturata dopo che il partito è stato superato dalla destra oltranzista di Afd alle federali di settembre. I socialdemocratici, dalla loro, si sono messi ancora una volta di traverso: "Non saremo a disposizione della Cdu come riserva", ha fatto sapere Carsten Schneider, nuovo direttore generale del gruppo al Bundestag. "Se le consultazioni falliranno, si tornerà al voto". Uno scenario che turba la Germania, abituata ad una cultura politica ordinata.

"Il nostro obiettivo è avere un buon governo - ha affermato il segretario generale della Cdu, Peter Tauber, comparendo davanti alla stampa, dopo due ore di confronto con i liberali di Christian Lindner -. Come sempre il nostro partito è pronto ad assumersi la responsabilità, per servire il paese e la gente".

Parole che hanno fatto pensare all'esortazione della cancelliera, trapelata ieri da una seduta col gruppo parlamentare del partito: "Non ne verremo fuori senza compromessi", aveva avvertito la leader, che sa di essere molto più debole al tavolo del cosiddetto "semaforo nero".

La richiesta di coesione almeno all'interno dell'Unione, dopo l'accordo trovato con la Csu bavarese di Seehofer sul numero orientativo di profughi da accogliere, arriva nel quadro di un conflitto annunciato con i liberali: dalle pagine della Faz Lindner ha sostenuto ieri che "ogni opzione è migliore di un nuovo ministro delle finanze in quota Cdu".

Il 38enne che guida il nuovo FDP preferirebbe addirittura che il delicato dicastero andasse ai verdi o alla Csu, pur di vedere una svolta rispetto agli anni di Schaeuble, oggi alla sua ultima seduta di gabinetto.

Di colloqui postivi e costruttivi ha parlato proprio la segretaria generale del partito, Nicola Bier. Mentre Andreas Sheuer, della Csu, si è spinto a rilevare un clima "amichevole, segnato dalla gioia di collaborare". Per l'incontro coi verdi, quest'ultimo, non ha mostrato lo stesso entusiasmo: "Campagna elettorale finita, incontro importante, clima ok".

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