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Politica

"Non scarico la colpa su Bankitalia". Quando Renzi difendeva Visco (prima dei guai su Banca Etruria)

Tony Gentile / Reuters
Tony Gentile / Reuters 

Dichiarazione numero 1: "Non scarico Bankitalia, la questione non è giocare allo scaricabarile". Dichiarazione numero 2: "Errore affidarsi a Bankitalia, bisognava fare diversamente. La vicenda ormai è chiusa". Dichiarazione numero 3: "Sulle banche è successo di tutto. Se qualcuno spiega la mancanza di vigilanza di questi anni risponde agli italiani, non al Pd".

Posizioni politiche diverse, frutto di sensibilità difformi e del perseguimento di differenti obiettivi politici. Peccato che a farsene latore è la stessa persona: Matteo Renzi. Dal 20 dicembre del 2015, passando per il 12 luglio dell'ultima, sonnacchiosa, estate, terminando con le parole pronunciate ieri, il pensiero del segretario Pd nel corso dei mesi ha fatto un giro di 180 gradi. Anche lasciando da parte il fatto che il 17 ottobre, a mozione contro Ignazio Visco appena sfornata, il ritrovato rottamatore aveva seccamente commentato: "Non ho un ruolo in questa vicenda". Salvo poi entrarci con tutte le scarpe appena 24 ore dopo.

AOL
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La vicenda è complessa. C'è dentro uno scontro di potere nel Pd (Renzi-Gentiloni, con Maria Elena Boschi terza incomoda), uno nel governo (Padoan-Gentiloni), oltre una vicenda scivolosa di conflitto d'interessi, che coinvolge la vicenda di Banca Etruria, la mancata vigilanza sul dissesto di Banca Etruria, e il salvataggio di quello e di altri istituti di credito da parte di quello stesso governo nel quale, insieme a Boschi figlia, sedeva gran parte di quel gruppo fiorentino nelle cronache politiche comunemente definito il "Giglio magico".

Pensare che il Renzi del 2013, quello della prima vittoriosa scalata al partito, aveva un'idea complessiva del settore (vedi i tweet qui sotto) un po' diversa da quella di oggi, plasticamente identificata in un partito che interviene a gamba tesa sul governatore uscente della Banca d'Italia reo di non aver vigilato abbastanza, scaricando interamente sull'istituto di via Nazionale le responsabilità di una vicenda più complessa. E, per molti versi, anche politica.

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