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Economia

Tim-governo, prove di "fase nuova". Dopo il golden power Calenda incontra Genish e lancia la stagione della distensione

ANSA
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È stato il primo faccia a faccia da quando il manager israeliano, Amos Genish, è arrivato in Tim per sostituire Flavio Cattaneo nel ruolo di amministratore delegato. Soprattutto l'incontro tra Genish e il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, è arrivato a tre giorni dal golden power, la mossa del governo per mettere in "sicurezza" l'italianità della rete Tim dopo l'arrembaggio portato avanti dai francesi di Vivendi, diventati il primo azionista del gruppo. Mossa che ha rappresentato l'epilogo di tensioni a distanza, durate mesi, che ora le due parti vogliono o quantomeno provano a mettere da parte in vista del prossimo tema caldo, l'ipotesi di uno scorporo della rete. "Un incontro positivo e produttivo", l'ha definito Genish. "Il migliore incontro da quando io faccio il ministro con il management di Tim", ha affermato Calenda.

Il golden power esercitato dal governo fa da scudo alla sicurezza della rete per l'Italia ponendo un uomo indicato dal Dis a capo della macchina operativa, ma in molti hanno interpretato la mossa del governo più come una protezione che una punizione nei confronti di Tim. Considerazione che si sostanzia del fatto che non è stata commissionata, almeno al momento, alcuna multa per la notifica tardiva con cui Vivendi ha informato palazzo Chigi della sua posizione in Tim. Il ragionamento, tra l'altro, trova conferma anche nella reazione dello stesso gruppo che di fatto ha preso atto, con toni tranquilli, di un intervento che va a intervenire nel settore della governance.

Ora è tempo di pensare all'ipotesi di uno scorporo della rete, progetto che in casa Tim è stato più volte discusso negli anni passati ma che non ha poi trovato uno sbocco finale. Il governo vorrebbe rendere la rete il più neutrale possibile ispirandosi al modello adottato in Inghilterra per la rete di British Telecom. Di fatto una separazione societaria. C'è, poi, chi esercita una moral suasion affinché lo scorporo della rete venga portata a compimento, come il presidente di Open Fiber, Franco Bassanini, che due mesi fa, in un'intervista a La Stampa, ha di fatto invitato gli azionisti di Tim a considerare il fatto che lo scorporo della rete "conviene a tutti, non solo al Paese ma anche a loro" perché la rete stessa "comporta oggi investimenti molto costosi, soprattutto una volta che non saranno più monopolisti".

Il tema della rete è stato al centro dell'incontro tra Calenda e Genish. Secondo quanto si apprende da alcune fonti si è trattato di un "primo contatto" in attesa anche di conoscere le carte che contano, quelle cioè contenute nel nuovo piano industriale che Tim sta preparando. Prima, viene spiegato, bisognava ripristinare un clima di fiducia reciproca e le parole di Calenda e Genish fanno presagire che l'obiettivo sia stato raggiunto. "Mi sembra si possa aprire una fase nuova, più produttiva e costruttiva rispetto al passato", ha sottolineato il ministro al termine del faccia a faccia. Parole di distensione dopo settimane di burrasca.

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