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Politica

Pisapia in difficoltà tra Pd e Mdp, ma smentisce le voci di un passo indietro

ANSA
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"Ancora oggi, come nelle settimane scorse, in articoli di vari giornali sono state riportate frasi virgolettate a me attribuite e da me mai pronunciate. Frasi riprese in più occasioni anche da tv e radio. È auspicabile che ognuno si prenda la responsabilità di quanto divulgato in articoli giornalistici, invece che tentare malamente di tradurre il mio pensiero ai media". Così Giuliano Pisapia, leader di Campo Progressista, prende le distanze da alcune ricostruzioni che lo danno vicino a un passo indietro.

In una nota Pisapia sottolinea: "Come dichiarato ieri dal portavoce Alessandro Capelli, il lavoro di Campo Progressista prosegue per non lasciare il Paese a destre e populismi. In queste settimane Campo Progressista e le Officine delle Idee sono impegnati in una fitta attività di ascolto e confronto con quelle realtà presenti sul territorio a cui vorremmo dare voce per una proposta di un nuovo centrosinistra ampio e aperto, coinvolgendo le realtà civiche e territoriali, l'associazionismo, amministratori locali, esponenti del mondo accademico e le tante realtà politiche e sindacali che vogliono migliorare concretamente il nostro Paese. Domani si terranno due eventi importanti espressione di questo lavoro: a Genova per parlare di diritti e a Bari per confrontarsi su lavoro e innovazione".

Dunque, il progetto con Mdp va avanti nonostante "veti incrociati e meccanismi autoreferenziali" non piacciano al leader Cp. Ancor meno piace quello che si vede girando lo sguardo verso il Partito Democratico. La fiducia alla legge elettorale chiesta dai dem - che si apprestano a chiederla anche a Palazzo Madama - è stata mal digerita da Pisapia che la considera "una pessima legge portata al voto con un pessimo metodo e con una scheda elettorale, confusa e confusiva, rappresenta plasticamente". Per non parlare dell'attacco di Matteo Renzi ai vertici della Banca d'Italia, considerato sbagliato nel metodo, nei toni e, in una certa misura, anche nel merito: il Pd prima si fa promotore della Commissione di Inchiesta Parlamentare sulla banche - è il ragionamento di un esponente di Campo Progressista - poi "mette nel mirino" il governatore Visco scavalcando completamente la commissione stessa.

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