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Politica

Il giorno della rabbia M5s contro il Rosatellum. Dalla piazza fischi e urla contro Mattarella

Rosatellum bis, Grillo: "Si sono tolti la maschera, marcano il territorio come i cani"

Sul maxischermo, montato vicino le colonne del Pantheon, appare una foto con il faccione di Sergio Mattarella. "Buhhh, buhhh", mugugna la piazza, in un crescendo fino all'urlo. "Buhhh", sempre più forte. E stavolta, a differenza della manifestazione della scorsa settimana, nessuno li ferma. Anzi, Beppe Grillo guarda la piazza compiaciuto. È la prima volta che il capo dello Stato, finora rispettato e benvoluto (a differenza del predecessore) diventa avversario e bersaglio. Alessandro Di Battista, dal palco, arringa, a modo suo: "Mattarella deve stare molto attento a rifirmare una legge incostituzionale perché sarebbe il primo presidente ad aver firmato per due volte leggi elettorali illegali, incostituzionali e truffaldine. Ha già sbagliato una volta". La regia dell'evento manda quindi sul maxischermo un altro fermo immagine di Mattarella e i militanti si scatenano. Arrivano insulti anche a Pietro Grasso, "codardo, dimettiti", si sente urlare come era accaduto poco prima in Aula, dove Vito Crimi aveva chiesto al presidente di "fermare gli abusi in Parlamento" e lo aveva invitato "a non rendersi complice". Ma il presidente del Senato replica: "Può essere più duro resistere e continuare piuttosto che accettare una fuga vigliacca".

Comunque sia le mille e cinquecento persone, quattromila per gli organizzatori, arrivate a Roma da varie parti d'Italia, mentre il Senato vota la fiducia al Rosatellum bis, sventolano bandiere M5s, alzano cartelli al cielo ("Una valanga vi travolgerà") ma soprattutto hanno bende bianche legate al braccio così come tutti i deputati e i senatori, che dopo il voto sono usciti dall'Aula per raggiunge i militanti. Quando Beppe Grillo sale sul palco insieme a Luigi Di Maio, che il leader chiama "il premier", e a Di Battista invita tutti ad indossarle: "È come giocare a mosca cieca, qualsiasi votazione possiamo fare, l'esito è già scontato. È una roulette dove vince sempre il banco. Questo è un paese spolpato dall'interno", dice consegnando alla piazza un'immagine di loro tre abbracciati e bendati: "Ci vogliono ciechi". La piazza risponde: "Libertà, libertà".

VIDEO - Di Battista: "Mattarella stia attento a firmare"

Rosatellum bis, Di Battista: "Mattarella stia attento a firmare"

A lettere cubitali si legge "Siete circondati". I militanti tengono le braccia alzate sorreggendo questi cartoni giganti con scritto anche "Popolo sovrano". In realtà però ad essere circondati sembrano gli attivisti grillini. Attorno a loro c'è un dispiegamento di Forze dell'ordine non indifferente. Gli M5s volevano abbracciare il Senato e circondarlo, ma poi la manifestazione per motivi di sicurezza è stata spostata in piazza del Pantheon che nel momento di maggiore culmine è piena per metà. Grillo: "Hanno velocizzato i tempi del voto sulla legge elettorale. Questi hanno la velocità degli scippatori e hanno paura. La polizia giustamente ci ha consigliato di stare qua perché era complicato stare intorno al Senato. E io ho consigliato alla polizia di andare intorno al Senato e di accerchiarli". Un attivista si lamenta: "Dobbiamo entrare in parlamento, cosa risolviamo stando qui?". Paola Taverna ironizza: "È strano vedere le Forze dell'ordine proteggere loro e le cose che stanno facendo sulla nostra pelle".

Prima di Di Battista era stato Danilo Toninelli ad attaccare il Capo dello Stato: "Non vi preoccupate, da Mattarella ci andremo. E se venisse eletto un altro Parlamento illegittimo, Mattarella sarà responsabile di una repubblica delle banane". L'obiettivo è chiaro. Dopo la piazza contro la legge votata dal Senato, il Movimento 5 Stelle si sposterà davanti al Quirinale per chiedere al presidente della Repubblica di non firmare la legge. La campagna elettorale è a tutti gli effetti iniziata. Beppe Grillo infatti parla per cinque minuti, poi riappare ma solo per cantare blues, lo spazio è tutto per Di Maio e per il vice Di Battista. Il candidato premier è concentrato sulla Sicilia e anche dalla Capitale fa un appello a votare a M5s: "La legge elettorale e il voto in Sicilia sono collegati, perché qui a Roma fanno la legge elettorale per fare le ammucchiate. Ma questa benda, tra otto giorni, possiamo decidere di togliercela". Un attivista toscano lo guarda e pensa ad alta voce: "Luigi è triste". E l'amico accanto: "E ci credo... con questa legge gli hanno fatto contro".

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