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Politica

Matteo Renzi perde il braccio di ferro con Gentiloni e Mattarella su Visco. Ma prepara l'attacco in commissione banche

ANSA
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Da quasi una settimana Matteo Renzi ha capito che il suo attacco a Ignazio Visco non avrebbe cambiato il corso degli eventi. E infatti oggi ha appreso senza sorpresa della lettera di Paolo Gentiloni al board di Bankitalia in cui si indica proprio il nome di Visco come prossimo governatore per un secondo mandato a Palazzo Koch. E' andato perso il primo braccio di ferro del segretario del Pd contro il premier e anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, primo difensore di Visco nelle istituzioni italiane: starà a lui procedere alla nomina ufficiale dopo la discussione di domattina nel consiglio superiore di Bankitalia. Ma ora Renzi si prepara a utilizzare il terreno arato in questa settimana di scintille per la campagna elettorale. Riflettori puntati sulla commissione banche la prossima settimana.

I suoi rappresentanti nella commissione presieduta da Pierferdinando Casini si stanno preparando alle audizioni della prossima settimana sul dossier 'banche venete'. Andrea Marcucci, Matteo Orfini, Francesco Bonifazi e altri: in commissione Renzi ha piazzato la prima linea della sua cerchia stretta. Martedì la commissione ascolterà i rappresentanti dei risparmiatori danneggiati dalla crisi della Popolare di Vicenza. Ma nel mirino dei renziani c'è soprattutto l'audizione del capo del dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria di Banca d'Italia, Carmelo Barbagallo, e del direttore generale della Consob, Angelo Apponi, in programma per giovedì. A loro chiederanno conto della crisi della Popolare di Vicenza e dei tre ispettori di Bankitalia poi assunti dalla stessa banca sotto inchiesta, notizie emerse già ieri in commissione banche.

Insomma, tutta la narrazione renziana sparata contro Visco resta materiale pronto all'uso per la campagna elettorale, malgrado la conferma del governatore. Anzi proprio per questo. Servirà per l'attacco sulle banche venete e difesa per Banca Etruria, dossier che la commissione d'inchiesta non ha ancora aperto. E tra l'altro, confidano nell'inner circle del segretario, la prossima settimana promette ribalta mediatica a questi temi: per via del ponte di Ognissanti non ci saranno sedute d'aula in Parlamento, il Rosatellum è stato appena licenziato, il capitolo Bankitalia si chiude con la riconferma di Visco, via alla battaglia elettorale. Appunto.

In realtà sul nome di Visco tra Quirinale e Palazzo Chigi avevano già 'chiuso' da giorni. Sia Mattarella che Gentiloni non hanno mai messo da parte il nome di Visco, sostenuto fortemente anche da Mario Draghi dalla Bce. E quindi, anche gli ultimi attacchi renziani di ieri sera, sferrati a freddo da Orfini ("Serve discontinuità"), sono stati più una rappresaglia a scopo mediatico che concreto tentativo di cambiare il nome per Palazzo Koch. In effetti sono serviti a 'scaldare' il clima per la partecipazione del segretario Dem ieri sera da Bruno Vespa a 'Porta a porta' e stamane da Massimo Giannini a 'Circo Massimo' su Radio Capital.

"Se sarà confermato spero che i prossimi sei anni saranno migliori", sono le parole di Renzi stamattina. A Bankitalia negli ultimi sei anni "la vigilanza non ha funzionato. E' possibile far finta di non vedere che la vicenda Siena non può finire in bolla sapone? Che in Veneto è evidente che c'era un sistema di alleanze nei controlli" che in altre situazioni, compresa Banca Etruria, "ci sia stata una chiara responsabilità di Banca d'Italia? Non dico che Bankitalia ha fatto finta di non vedere ma non ha funzionato. Penso che c'è un principio di responsabilità per cui chi sbaglia paga. Siccome si va a scadenza e se viene rinnovato dura 12 anni, cioè più di due mandati di Obama, se si ritiene che valga la pena di confermare Visco mi auguro che i prossimi 6 anni siano migliori...".

Il tema aleggerà sulla conferenza programmatica del Pd al via domani a Napoli (Renzi ci arriva dopo una breve tappa in Sicilia a sostegno del candidato del Pd alle regionali Fabrizio Micari). Per oggi il segretario, dopo aver ribadito la sua su Radio Capital, parte per un'altra tappa del tour con il treno targato Pd (Ariano, stabilimento della Irisbus) e poi via in aereo direzione Parigi. In serata parla alla cena dell'International Insurance conferenza, assemblea internazionale degli assicuratori, club di rango in Europa. In platea anche i ministri francesi La Maire e Le Drian, il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, banchieri vicini a Renzi come Lorenzo Bini Smaghi. Presente anche Fabrizio Saccomanni, il cui nome ieri sera circolava come possibile successore di Visco. Non è andata così, ma nessuno ci ha mai creduto.

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