Scegli di capire.

Gedi Smile Abbonati
Inserti
Ancora su HuffPost
Guest
Tutte le sezioni

GEDI Digital S.r.l. - Via Ernesto Lugaro 15, 10126 Torino - Partita IVA 06979891006

Politica

Una Leopolda sul mare: a Pietrarsa la tre giorni programmatica del Pd. Fragile tregua prima delle regionali in Sicilia

LightRocket via Getty Images
LightRocket via Getty Images 

Matteo Renzi è convinto che domani alla conferenza programmatica del Pd, al via da oggi al museo nazionale dei treni di Pietrarsa a Napoli, scoppierà la pace con Paolo Gentiloni. Il segretario accoglierà il premier al suo arrivo nel tardo pomeriggio, lo porterà in giro per i padiglioni del museo, nelle diverse sale dei tavoli tematici e poi gli cederà il palco per parlare. Pace per i media perché in realtà il palcoscenico di Pietrarsa, bello e trendy come una Leopolda ma sul mare, rischia di essere l'ultimo di una fragile tregua nel Pd prima delle regionali in Sicilia.

A sera in una enews Renzi dice di aver "preso atto" della scelta del governo di riconfermare Ignazio Visco governatore di Bankitalia. Scelta che "non condividiamo - dice - ma che rispettiamo: ho augurato a Visco buon lavoro. Il fatto che abbiamo avuto opinioni diverse con Gentiloni è per molti aspetti persino fisiologico: sono felice che domani Paolo sia con noi alla conferenza programmatica del Pd e sul treno che sosterà a Pietrarsa...".

La conferenza inizia al termine di un'altra giornata convulsa. Il segretario arriva intorno alle 19 ma ci mette oltre un quarto d'ora per scendere dall'auto blu, dove resta impegnato a mandare sms con lo smartphone. Oggi è stato il giorno della rottura formale con il governo sul caso Visco, i suoi non si sono presentati al consiglio dei ministri che ha riconfermato il governatore, Pietro Grasso se n'è andato dal Pd. Renzi teme la 'miscela esplosiva' tra il caso Bankitalia, l'addio del presidente del Senato e il test elettorale del 5 novembre.

A Pietrarsa, tra le antiche locomotive nere che incombono sulla navata centrale dove è sistemata la platea di fronte al palco, ci pensa Vincenzo De Luca a dar voce ai timori. "Prepariamoci ad una battaglia che sarà dura nei prossimi mesi, soprattutto dopo le elezioni siciliane", dice il governatore campano. E fosse per lui, risolverebbe così: "Lo dico alla segreteria nazionale: si tengano presenti più i curricula dei candidati che i tutor di ciascuno dei candidati: con candidati credibili vinciamo...".

E' proprio questo il punto. Renzi non teme un'altra scissione del Pd. "Nessuno abbandona una nave grande per una piccola alla vigilia del voto", dice uno dei suoi. Ma si aspetta che i malumori che covano dal giorno della prima fiducia sulla legge elettorale, emersi col caso Visco e fomentati dalla scelta del presidente del Senato, esploderanno dopo le regionali in Sicilia. Chi lo critica, e sono sempre di più nel partito al di fuori del 'giglio magico', "tenterà l'assalto per avere più posti in lista...", dice una fonte renziana.

Oggi a Pietrarsa Renzi ci arriva direttamente da Catania, unica tappa a sostegno del candidato governatore del Pd Fabrizio Micari. "Se si sceglie la sinistra radicale, vince la destra: il vero voto utile è a noi", prova a dire ma né lui, né alcuno dei suoi si aspettano miracoli dal voto del 5 novembre.

E allora quello a Pietrarsa rischia di essere l'ultimo weekend di una debole tregua. Ci verranno tutti i ministri Dem, non solo i renziani. Anna Finocchiaro è già qui da oggi. Domani arriverà Dario Franceschini, uno di quelli che oggi non ha per niente digerito l'assenza dei renziani in consiglio dei ministri.

Ci sarà poi Marco Minniti che domani sarà impegnato in un tavolo di lavoro sull'immigrazione il fondatore della comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi.

Andrea Orlando c'è da oggi. Dal palco si mantiene cauto eppure sottolinea: "La nostra squadra dovrebbe cominciare a dire tutti i giorni le stesse cose e non ogni giorno cose diverse...". Lo dice poco prima dell'arrivo di Renzi, che appena entrato si siede in prima fila: è tutto occupato quando Orlando scende dal palco. Il ministro resta in piedi, Renzi chiede al 'soldato Bonifazi' di alzarsi per far posto.

Insomma lo sforzo per costruire un'immagine di unità c'è tutto. Ma, sotto, covano le bordate renziane in commissione banche a partire dalla prossima settimana: "Buon lavoro a Visco, ma ognuno resta della propria opinione", sono le parole di Renzi oggi da Catania. E si prepara la "battaglia" post-regionali in Sicilia.

Ma domani la photo-opportunity sarà quella di Renzi e Gentiloni insieme. Quindi il segretario lascerà la scena al premier, riservandosi di intervenire dal palco solo domenica. "Un intervento corposo", ha detto ai suoi.

I commenti dei lettori
Suggerisci una correzione