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Economia

Manovra da cambiare. Al Senato tutti i partiti vogliono il rinvio dell'aumento dell'età pensionabile e una rottamazione delle cartelle più ampia

LaPresse/Ufficio Stampa Quirinal
LaPresse/Ufficio Stampa Quirinal 

Lo scatto previsto dalla riforma Fornero, che dal 2019 porterà l'età per la pensione a 67 anni, è messo a dura prova dagli emendamenti che i gruppi parlamentari del Senato - dal Pd al Movimento 5 Stelle - hanno presentato al decreto fiscale collegato alla manovra. I dem chiedono di rinviare di sei mesi il decreto che fa entrare in vigore la misura, mentre i pentastellati e Sinistra italiana vogliono sospendere l'automatismo fino al 2022 o rimandare il decreto al 30 giugno, come chiede anche Mdp. Contraria all'entrata in vigore dello scalino anche la Lega, che chiede uno stop fino al 2020.

Linea bipartisan anche sullo spesometro. Pd, Forza Italia, Lega e Autonomie chiedono di tornare all'invio annuale dei dati. Tra le richieste anche quella di non comminare sanzioni per l'invio dei dati di quest'anno, se viene effettuato entro febbraio 2018, e anche di esentare alcune tipologie di fatture, come quelle di importo inferiore a 300 euro. Bipartisan anche la richiesta di dare 6 mesi di tempo per il ravvedimento in caso di avviso di irregolarità nei versamenti Iva.

Tutti d'accordo anche sulla necessità di ampliare la platea interessata dalla rottamazione bis delle cartelle di Equitalia. L'obiettivo di alcuni emendamenti è quello di consentire l'accesso alla nuova definizione agevolata anche a chi non aveva fatto domanda. Il Pd chiede di introdurre un percorso di più rate diluite per chi ha debiti oltre 1 milione di euro. Diversi emendamenti chiedono anche di spostare a dicembre la scadenza di novembre introdotta per consentire di rientrare a chi era rimasto indietro con le prime due rate.

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