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Politica

Contro lo ius soli a Roma sfila l'orgoglio fascista di Forza Nuova. Fiore: "Siamo cinquemila. Stiamo crescendo"

Stefano Rellandini / Reuters
Stefano Rellandini / Reuters 

Tutta questa attenzione, i patrioti del terzo millennio - più d'uno si definisce così - non se la aspettavano. Non pensavano, i militanti di Forza Nuova, arrivati da tutte le parti d'Italia - molti dal Nord, soprattutto Veneto e Lombardia - a Roma, per dire no allo ius soli e rivendicare il diritto alla casa e al lavoro, che la loro marcia attirasse tanti giornalisti. Alla fine, mentre attorno a lui qualcuno fa il saluto romano è nell'aria risuona l'inno di Mameli, il segretario nazionale, Roberto Fiore, consegnerà all'HuffPost la propria soddisfazione per "il bilancio positivo". Aveva previsto "tre quattromila partecipanti", Fiore, "invece - ci dirà prima dell'intervento finale - ci risultano cinquemila persone, è il numero che stiamo dando alla stampa. Stiamo crescendo ed è un dato indubbiamente positivo".

Tra i primi obiettivi, ora, le elezioni politiche. Forza nuova si presenterà, conferma il leader. "Con noi ci saranno Fiamma Tricolore, esponenti di liste civiche, come quella di Cito a Taranto, e altre forze territoriali si aggregheranno a noi". Il programma c'è, "ma sarà lanciato al momento giusto - spiega Fiore - oggi però abbiamo avviato il discorso patriottico, che va oltre la destra e la sinistra ed è collegato alla nostra tradizione religiosa, la tradizione cattolica".

È questa la base sulla quale, argomenta il segretario nazionale, Forza Nuova vuole realizzare "un'aggregazione nazionalpopolare".

Tenendosi ben distanti dalla Lega Nord. "Qualunque appello lanciato da Salvini - puntualizza Fiore - è irricevibile se al suo fianco c'è Berlusconi, se nel suo partito ci sono persone come Zaia favorevoli allo ius soli, al quale noi siamo contrari".

Proprio per dire "no" all'immigrazione e allo ius soli i militanti di Forza Nuova hanno organizzato la marcia dei patrioti, rinviandola dal 28 ottobre - dopo lo stop del Questore e del ministro Minniti - al 4 novembre, il giorno in cui si celebrano unità nazionale e forze armate.

A manifestare c'erano uomini e donne, quelle del movimento femminile intitolato a Evita Peron e guidato da Desideria Raggi, giovani e un po' più attempati. "Semo migliaia", ride uno spilungone, occhiali neri e sigaretta tra i denti. "Siamo più di un migliaio, l'anno scorso a Milano per la manifestazione per le foibe, eravamo di meno", dirà Piergiorgio Sganzerla, responsabile del Nord Ovest di Fiamma Tricolore.

"Di solito non ci calcolate manco di striscio - dice una ragazza addetta agli accrediti, con un linguaggio molto più colorito, e sventolando il foglio su cui continua ad appuntare nomi e cognomi e testate di riferimento. I badge preparati per stampa e tivvù - campo bianco con cornice rossa e scritta "Propaganda" a caratteri cubitali - sono finiti e non si sa come fare ad evitare che i giornalisti girino liberamente tra i manifestanti. Per un po' si cercano volontari da affiancare ai giornalisti - a mo di marcatura a uomo, viene da pensare - ma alla fine si opta per la parola d'ordine. "Dici che sei autorizzata da me", mi dice la ragazza allargando le braccia. Intorno è tutto un crepitio di flash e di teste - tante rasate - che fanno "no no, non parliamo coi giornalisti". I dirigenti sono autorizzati e fanno il giro di taccuini e telecamere. Per dare il via alla marcia, già ribattezzata la nuova marcia su Roma, ma che in realtà si snoderà per meno di due chilometri - da largo Ataturk fino al Colosseo quadrato, zona Eur - si aspetta il leader, il segretario nazionale Roberto Fiore. Intanto ci si mette in fila, "otto per fila, due metri da una fila all'altra", gridano in coro due ragazzi, al braccio la fascia tricolore con la scritta "servizio d'ordine".

Risuonano slogan come "Nessuna resa", "Boia chi molla", sventolano le bandiere di Forza Nuova, i Tricolori, qualcuno, nel Tricolore, ha pensato di avvolgervi pure il cane, e ci sono pure i vessilli di Fiamma Tricolore.

Nessuna paura di pronunciare la parola "fascista". "Io sono orgoglioso di essere definito fascista - dice ad HuffPost Valerio Arenare, responsabile del dipartimento Lavoro e del Sinla, sindacato nazionale Lavoratori italiani - noi ci rifacciamo a quel che di buono è stato fatto dal fascismo. Noi siamo i veri difensori della patria, noi marciamo tutti i giorni per difendere i diritti dei lavoratori e dei pensionati. Siamo l'unica vera opposizione a questo Governo. Ogni giorno sempre più persone si avvicinano a noi, segno che stiamo raggiungendo il nostro obiettivo, che è quello di rivendicare i diritti degli italiani lasciati soli".

Entra nel merito della battaglia contro l'immigrazione, Luca Castellini, accento veronese al collo una croce celtica d'oro, coordinatore nazionale del Nord Italia.

"Bloccare l'immigrazione è nostro dovere - scandisce - a ognuno la sua terra. Qui c'è una patria da difendere, la nostra è una battaglia culturale. Finché ci saranno immigrati, si verificheranno aggressioni. È ovvio che l'italiano difende la propria casa, il proprio quartiere. Vede, la società multietnica esiste solo nei telefilm, la realtà è diversa. Lo stesso immigrato, lo stesso straniero, è vittima di un sistema di poteri forti, al quale noi non apparteniamo. Siamo fuori dal sistema che vuole livellare tutto verso il basso".

Fuori dal sistema, ma con il proposito di candidarsi alle prossime elezioni politiche. "Ci candidiamo da soli", spiega Castellini, sottolineando "la distanza da quelle forze che hanno messo un piede nel sistema (il riferimento è a CasaPound, ndr) altrimenti come la Lega Nord per vent'anni abbiamo fatto chiacchiere".

Intanto è arrivato Fiore, qualche attimo di tensione tra manifestanti per mantenere l'ordine e si parte. Nessun tafferuglio, il corteo, preceduto dai blindati delle forze dell'ordine, è stato tutto un risuonare di slogan - "Nessuna moschea sulla nostra terra", uno dei più insistenti - e inni, qualcuno dedicato anche ai militanti - tra i quali c'è Giuliano Castellino, il leader dell'associazione di estrema destra "Roma ai romani" - arrestati nelle settimane scorse dopo aver tentato di impedire l'accesso di una famiglia straniera in una casa popolare in un quartiere alla periferia di Roma.

Li evocheranno anche dal palchetto allestito dinanzi il Colosseo quadrato per il comizio finale. "Patrioti finiti in galera per aver difeso il diritto alla casa di un italiano", li ha definiti Adriano Da Pozzo, della segreteria nazionale di Forza Nuova.

Poi Attilio Carelli, segretario del Movimento sociale Fiamma Tricolore, che ha parlato di "un tentativo di annientare e cancellare il nostro popolo, la nostra identità etnica e culturale. Noi forze patriottiche abbiamo il coraggio di dire "no" e fare fronte contro questo attacco. Costi quello che costi, saremo presenti a partire da questo periodo elettorale, ovunque per fermare queste aggressioni, che sapremo respingere". Sul palco anche il principe Ruspoli - "Ero in ospedale fino a cinque giorni fa, ma sono voluto venire qui accanto a Fiore e a voi, che rappresentate la speranza per il nostro

Paese. Spetta a Forza Nuova far rispettare la nostra Costituzione", spiega - e il consigliere comunale di Trieste, Fabio Tuiach. Trentasette anni, operaio, "ho appena lasciato la Lega Nord - mi dice - resto in maggioranza a Trieste, ma sono senza partito". Aderirà a Forza Nuova? "Non so - risponde - condivido poco i cori da stadio, ma ci sono valori come Dio, patria e famiglia che mi accomunano a Forza Nuova. Soprattutto la religione, mi sono avvicinato alla politica grazie alla mia fede religiosa, condivido l'impostazione di Fiore".

Il quale, dal palco, ha sferrato un attacco ad alzo zero contro "chi vuole colpirci parlando di inchieste chiuse un anno fa. Noi andiamo avanti - ha detto - Forza Nuova si è sostituita ai paladini del popolo, a coloro, a cominciare dalla sinistra, che avevano a cuore le necessità dei più deboli. Il popolo deve risvegliarsi per rivendicare i suoi diritti. Gli italiani tornino a fare figli altrimenti l'immigrazione non si bloccherà e la nostra patria non rinascerà. Ci dicono che ci rifacciamo al fascismo, ma è un dato storico che la patria durante quegli anni rinacque. Forza Nuova è la forma secondo la quale la patria di sta risvegliando. Di qui l'appello "ad essere molto vigili perché nelle prossime settimane faranno passare la legge sullo ius soli in funzione di un accordo di sistema che stanno preparando. Ma noi non possiamo dare fiducia ai traditori (ha definito così Berlusconi, ndr), l'Italia può essere cambiata città per città e noi lo faremo marciando in tutta Italia".

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