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Politica

Matteo Renzi vuole coprirsi al centro. Dialogo in corso con i Radicali. Più fredda l'ala di Quagliariello

Simona Granati - Corbis via Getty Images
Simona Granati - Corbis via Getty Images 

Matteo Renzi non vuole restare scoperto al centro. Telefonate e incontri sono in corso. Una parte della galassia centrista inizia però a guardare verso il centrodestra e il segretario dem prova ad acchiapparla. L'altra parte invece tende a sinistra e il percorso sembra andare verso un'alleanza in vista delle prossime elezioni. "Vogliamo o no aprire un dibattito serio sia alla nostra sinistra che al centro dello schieramento su quello che possiamo fare insieme?", dirà Matteo Renzi durante la Direzione Pd dopo aver incontrato in mattinata il partito Radicale. E dopo aver già sentito, nei giorni scorsi, tra gli altri, anche Enrico Zanetti di Scelta Civica. Tuttavia le parole sulla possibilità di un'aggregazione futura per adesso restano calmierate dall'attesa di capire quanto si sposterà a sinistra la coalizione, con o senza Giuliano Pisapia.

Per esempio Zanetti, che potrebbe unirsi a Idea del senatore Gaetano Quagliarello, e di questo centro potrebbero far parte anche l'ex ministro Enrico Costa, Raffaele Fitto, Vittorio Sgarbi e Giulio Tremonti, ha sentito al telefono nei giorni scorsi Matteo Renzi, ma in questo momento l'ago della bilancia pende più verso il centrodestra. Da ambienti di questa gamba di centro emerge che una convivenza con i Radicali e Pisapia sarebbe pressoché impossibile. E poi viene chiarato anche che questa apertura da parte del segretario dem "è arrivata tardi. È certamente lo spunto per una riflessione ma da settimane – viene raccontato – il centrodestra è in pressing".

Con Riccardo Nencini, segretario del Psi, Renzi si vedrà in settimana. Intanto però arriva un'apertura: "ll segretario del Pd è stato chiaro – dice Nencini - alle prossime elezioni politiche ci sarà una coalizione di centrosinistra. Ora non ci sono più alibi per nessuno. Mettersi al lavoro subito è la strada maestra".

Trattative in corso anche con i Radicali. Renzi ha incontrato il segretario Riccardo Magi, insieme a Emma Bonino e a Benedetto Della Vedova. "Abbiamo presentato a Renzi l'impegno a promuovere una lista europeista. Abbiamo chiesto di fare l'impossibile per due provvedimenti, lo ius soli e il testamento biologico. È stato un incontro serio, il primo, l'apertura e non la chiusura di un percorso". Oltre allo Ius soli e al testamento biologico, i Radicali hanno segnalato il tema dell'immigrazione come condizione necessaria per un accordo.

Tanto che Magi ricorda come sia "un tema per noi cruciale. Abbiamo raccolto 90 mila firme per cambiare la legge Bossi-Fini. Quindi, cosa vuole fare il ministro Minniti e in generale il Pd? Ci riferiamo al mezzo milione di immigrati irregolari che a causa della legge esistono e sono nel nostro paese ma non possono regolarizzarsi. E l'altro aspetto è la creazione di canali legali e sicuri di ingresso nel nostro paese per fare incontrare domanda e offerta di lavoro. Su questo non ci tiriamo indietro". Scorrendo la mappa del centro, c'è anche Flavio Tosi, ex leghista che ha fondato Fare e su cui il Carroccio ha posto un veto per un ingresso nella coalizione di centrodestra.

In questi giorni ci si interroga poi su come e se replicare il modello Sicilia. Il leader di Ap, Angelino Alfano, esclude un'alleanza con un centrodestra leghista e nello stesso tempo si dice pronto ad andare da solo, ma con ogni probabilità l'accordo si chiuderà con il Pd. La lista di centro la sta curando Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione banche, insieme al ministro Beatrice Lorenzin. Più restio rimane Maurizio Lupi, che se non dovesse andare a buon fine la costruzione di un polo centrista autonomo, valuterebbe più un'alleanza con il centrodestra che con il centrosinistra. La mappa è in divenire. Ciò che unisce tutti è il fatto che, come viene detto da più parti, "Renzi ha rotto il silenzio". Se sia tardi o meno si capirà nelle prossime settimane.

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