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Politica

Recuperare la sinistra, parte la mission (quasi) impossible di Fassino

Dario Pignatelli / Reuters
Dario Pignatelli / Reuters 

Un sms inviato separatamente a tutti i leader degli schieramenti a sinistra del Pd, a cui però Sinistra italiana, Possibile e Mdp hanno deciso di rispondere in modo unitario. E' stato questo l'approccio scelto da Piero Fassino, incaricato da Matteo Renzi di procedere alla mission quasi impossible di recuperare la sinistra radicale alla causa di una larga coalizione di centrosinistra, dopo il documento approvato nella direzione Dem di lunedì pomeriggio. Nel suo stile, l'ex-segretario Ds ha accolto in modo solerte le indicazioni di Renzi e ha avviato immediatamente un "bombardamento" di messaggi per ottenere nel minor tempo possibile una road map compiuta degli incontri. Cosa che, però, al momento non c'è, visto che gli interlocutori più preziosi, vale e dire i bersaniani, hanno fatto presente i numerosi impegni connessi allo svolgimento delle assemblee provinciali del loro partiti, i cosiddetti "caucus" che culmineranno nell'Assemblea Costituente del 2 dicembre.

In ogni caso, l'incontro tra la delegazione unitaria della sinistra e Fassino avrà luogo. "Entro giovedì sera", come anticipa un esponente bene informato di Sinistra italiana. A questo punto, l'ipotesi più accreditata sembra essere quella di domani sera, o al massimo giovedì in mattinata, a margine dei lavori parlamentari. Nel pomeriggio, Fassino ha ripetuto quanto già detto dopo la Direzione, e cioè che gli incontri avranno inizio domani. Stando alla reazione cauta di Mdp, è probabile che l'ex-Ds inizi le sue consultazioni da quelle forze che, di fatto, si possono già considerare dentro al disegno renziano, vale a dire i Socialisti, i Verdi e i Radicali italiani, peraltro già incontrati dallo stesso Renzi nei giorni scorsi. A quel punto, dopo il placet definitivo su ora e data, si darà corso al faccia a faccia più atteso. Sul cui esito, a dire il vero, i dubbi sono veramente pochi, soprattutto dopo le parole impiegate da Pierluigi Bersani e degli altri leader della sinistra alle aperture del segretario del Pd, considerate fuori tempo massimo e irricevibili, in mancanza di una presa di distanza dalle politiche economiche e lavorative dei governi Renzi e Gentiloni.

Detto questo, per evitare che l'incontro si traduca in una sterile polemica, Fassino ha già messo sul tavolo un paio di questioni che ritiene interessanti per i suoi interlocutori, a partire dalla possibilità di procedere a delle primarie di coalizione, passando per una per ora generica disponibilità a intervenire su alcune norme introdotte dal jobs act.

Delicata, infine, la questione Campo Progressista, ma in quel caso appare ancora più urgente un chiarimento interno alla formazione di Giuliano Pisapia, soprattutto dopo l'intervento di domenica scorsa all'Antonianum di Roma della presidente della Camera Laura Boldrini, che sembra aver spostato verso sinistra il baricentro del movimento e averlo portato nell'orbita del rassemblement che sarà verosimilmente affidato a Pietro Grasso.

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