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Esteri

Charles Manson era figlio di una prostituta che lo vendette per una birra: la vera storia dell'icona del male

Charles Manson è morto: storia del serial killer che ha inquietato gli Usa

Un uomo, un serial killer. Una mente deviata assurta a icona del male. Generazioni su generazioni sono rimaste colpite, e in alcuni casi affascinate, da Charles Manson, dalla sua lucida follia. L'incubo incarnato da quest'uomo è finito con la sua morte, ma la sua figura ha segnato la storia americana.

12 novembre 1934, Cincinnati, Ohio. Una ragazza appena 16enne, Kathleen Maddox, partorisce il suo bambino: Charles Milles Maddox. Un bambino già segnato da una storia tumultuosa, poiché la madre, una giovane ribelle di 15 anni, poco prima di metterlo al mondo, era scappata di casa per sfuggire al fanatismo religioso della sua famiglia. Una vita sregolata, pare si guadagnasse da vivere vendendo il suo corpo, fino a quando non è rimasta incinta.

LA Times via Getty Images
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Dopo la nascita di Charles, Kathleen si sposa con William Manson. Un matrimonio breve, destinato a fallire. Ma nonostante questo, il bambino prenderà comunque il nome dal padre adottivo, e da quel momento in poi tutti lo conosceranno come Charles Manson. Nonostante la nascita del piccolo Charlie, la vita ribelle di Kathleen non conosce fine: beve, rapina negozi e finisce continuamente in carcere. È come se rifiutasse l'idea di essere diventata madre. Anche quel piccolino, carne della sua carne, rappresenta una costrizione, una responsabilità che lei non vuole assumersi. Ed è lo stesso Charles a raccontarlo.

"Un giorno, mia madre era seduta al tavolo di un bar, ero con lei. Una cameriera, una donna che avrebbe voluto figli ma che non ne aveva, scherzando, aveva detto a mia madre che avrebbe voluto comprarmi e portarmi via con sé. 'Un boccale di birra ed è tuo', le disse mia madre. La cameriera ha portato la birra al tavolo. Mia madre se l'è bevuto tutto, prendendosi il suo tempo. Poi se n'è andata senza di me. Qualche giorno dopo, mio zio mi ha ritrovato, dopo aver cercato la cameriera per tutta la città, e mi ha riportato a casa".

Non potendo più stare con la madre, Charles viene affidato ai parenti, da cui viene ospitato a turno. Nessuna di queste si è rivelata una bella esperienza per il bambino. La nonna, così come faceva con sua figlia, lo ammorbava con il suo fanatismo religioso. Lo zio lo prendeva in giro, dicendogli che sembrava una "femminuccia", arrivando anche al punto di vestirlo da ragazzina, per poi portarlo a scuola conciato in quella maniera. Un altro zio, mentre ospita Charles, tenta il suicidio.

LA Times via Getty Images
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Cresciuto, Manson torna a vivere con la madre, ma il tentativo si rivela un autentico insuccesso. Il ragazzino, infatti, non va d'accordo con il nuovo fidanzato della madre. All'età di nove anni compie il primo furto e viene messo in un carcere minorile, l'Indiana's Gibault Home for Boys. La prima, ma non l'ultima esperienza in un carcere minorile. Di lì a poco, infatti, Charles si dà al furto d'auto e alle rapine. È un ciclo continuo: riformatorio, fuga, rapina e ritorno in carcere.

Manson ha vissuto un'adolescenza solitaria, quando non era in carcere, ovviamente. Ed è in questo periodo che prende cognizione delle sue doti da manipolatore di menti. È capace di ottenere ciò che vuole da chiunque. Una tecnica che perfezionerà nel corso degli anni. A 17 anni, guida un'auto rubata fino ai confini dello stato, il suo primo reato federale, che lo conduce in una prigione federale. Qui, in un solo anno, riesce ad accumulare otto accuse per aggressione, fino a quando non lo trasferiscono in un nuovo carcere.

A 19 anni, nel 1954, viene rilasciato sulla parola dopo un periodo di - inusuale - buona condotta. L'anno dopo si sposa con Rosalie Willis, una giovane cameriera di 17 anni. Il viaggio di nozze lo festeggiano a bordo di un'auto rubata, destinazione: California. Rosalie rimane incinta. Positivo per Manson, non tanto per la nascita dell'erede, ma perché il nascituro gli consente di rimanere in libertà vigilata, evitandogli la galera per il furto dell'auto avvenuto durante la luna di miele.

Nel marzo del '56, nasce Charles Manson Jr. (si suiciderà nel 1993), un mese prima che il padre venga nuovamente arrestato e condotto in carcere. Tre anni alla Terminal Island Prison. Appena un anno dopo la reclusione, Rosalie trova un nuovo compagno, chiede il divorzio e si trasferisce in una nuova città.

Uscito dal carcere nel '58, Manson si dirige alla volta di Hollywood, dove subito truffa una donna, lasciandola senza un soldo. Si risposa, questa volta con una prostituta, Candy Stevens. Anche lei rimane incinta, e mette al mondo il secondo figlio di Manson, Charles Luther Manson. Ma dopo l'ennesimo reato, Charles ritorna in carcere, e anche Candy chiede il divorzio. L'arresto è avvenuto il primo giugno del 1960, Manson viene accusato di favoreggiamento alla prostituzione oltre i confini dello Stato, reato per cui gli viene negata la libertà sulla parola. Sette anni da passare al McNeil Island Penitentiary, sulla costa dello Stato di Washington, ma con alcuni passaggi nella già nota California's Terminal Island.

È in questo periodo che Manson comincia a interessarsi alla religione, in particolare a Scientology, e alla musica. Diventa amico di Alvin "Creepy" Karpis, un ex membro della Ma Barker's gang. Karpis gli insegna a suonare la chitarra, e la musica diviene la nuova ossessione di Manson, che inizia a scrivere e a cantare le sue canzoni. Una convinzione che gli consente di passare con tranquillità il tempo in carcere: quando ne uscirà, diventerà un cantante famosissimo. Ne è più che certo.

Nel marzo del '67 esce di prigione, decide di andare a San Francisco, chitarra in spalla e droga in tasca. Qui, grazie al suo innato magnetismo, comincia ad avere dei seguaci. La prima si chiama Mary Brunner, una bibliotecaria della Berkeley. La vita della ragazza cambia radicalmente, il recente passato da bibliotecaria e studentessa del college viene presto dimenticato. La sua vita è totalmente dedicata a Manson, alla sua musica, ai suoi viaggi e alla droga. Non solo, lei diventerà la reclutatrice dei seguaci di Manson. La mamma della "Family".

Lynette Fromme è la seconda seguace, un'altra figura chiave della Family che sta nascendo. Il trio racimola giovani per le strade di San Francisco, giovani senza uno scopo che non riescono a dare un senso alla loro vita. Manson lo vedono come un profeta, un illuminato. I versi delle sue canzoni sono ipnotici, pregni di verità assoluta. Pensano che abbia delle facoltà ultraterrene.

LA Times via Getty Images
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Manson non risparmia racconti e aneddoti sulla sua vita, che narra sfruttando il suo talento di manipolatore, acquisito nei primi anni di vita. Le giovani menti vulnerabili dei suoi giovani ammiratori sono totalmente soggiogate al suo volere. Nel '68, Manson e la sua Famiglia si trasferiscono nel sud della California. Qui Manson spera di lanciare finalmente la sua carriera da musicista, soprattutto dopo l'incontro con Dennis Wilson dei Beach Boys, che inserirà una sua canzone, "Never Learn Not to Love", nell'album "20/20" del famoso gruppo californiano. Tramite Wilson, Charles conosce anche Terry Melcher, figlio di Doris Day. Manson crede che questa sia la sua grande occasione, ma nulla accade. E questo lo segna profondamente.

Da qui la decisione di spostarsi con tutta la Famiglia nello Spahn Ranch, a nord ovest della San Fernando Valley, Chatsworth. Una località famosa, dove erano stati girati diversi film western negli anni '40 e '50. Sempre in questi anni, Brunner mette al mondo il terzo figlio di Manson, Valentine Michael Manson, nato il primo aprile del '68.

Charles Manson, nel frattempo, continua a coltivare il suo interesse per le religioni, prende spunto da queste e costruisce una sua personalissima filosofia. Il momento in cui capisce che qualcosa di più alto vuole comunicare con lui è quando ascolta per la prima volta "Helter skelter" dei Beatles, secondo lui un testo che profetizzava l'avvento della guerra razziale. Per Manson, infatti, gli afroamericani sarebbero insorti nel 1969 e avrebbero ucciso tutti i bianchi. Ma lui e la sua Famiglia si sarebbero salvati, poiché lui li avrebbe condotti in una leggendaria città sotterranea, tutta rivestita d'oro, nascosta nella Death Valley.

Ma niente di tutto questo si è mai realizzato. Ed è così che Manson decide di mostrare "ai neri come si fa". È così che Gary Hinman, un insegnante di musica, il 25 luglio del '69, diventa la prima vittima della Famiglia. Dopo questo delitto, Manson ne ordinò molti altri, tra cui quello che ha coinvolto Sharon Tate, moglie del regista Roman Polanski, in dolce attesa. Manson era convinto che in quella casa ci fosse Terry Melcher, il produttore discografico che gli negò il successo nel mondo della musica. Ma in quella casa, presa in affitto dai Polanski per un breve periodo, c'era la moglie del regista assieme a quattro amici, tutti uccisi in maniera atroce dai giovani seguaci di Manson: Charles "Tex" Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel, e Linda Kasabian. Il giorno dopo, gli stessi, si recano nella casa dei LaBianca, e uccidono Leno e Rosemary, marito e moglie.

Reuters Photographer / Reuters
Reuters Photographer / Reuters 

Passerà diverso tempo prima che la polizia riesca a individuare i colpevoli. Manson, assieme ad altri membri della Family, viene arrestato nel '69. Nel '71 viene condannato a morte, poi ritirata nel '72, quando viene abolita dal sistema giudiziario californiano.

Il nome di Manson inizia a circolare ovunque, i giornali ne parlano per intere settimane, assicurandogli ancora un vasto seguito. Fan di tutto il continente lo osannano, il suo nome diventa una sorta di leggenda oscura. Una leggenda vivente, il male incarnato, un incubo reale. Manson oggi è morto, ma il suo nome continuerà a circolare, a essere sussurrato a mezza bocca: chi per paura, chi per ammirazione. Un'icona del male, una mente deviata. Un uomo dall'infanzia burrascosa, che lo ha portato a diventare uno dei più temuti serial killer della storia americana.

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